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Organici delle elementari, i sindacati vanno al Tar

Ricorso contro l’Usp, che ha spostato insegnanti dalle scuole con il tempo pieno storico per coprire i posti di inglese in altri istituti. E tre presidi: “Non apriamo”. Appello ai docenti per non accettare ore eccedenti.

27 Agosto 2010 - 17:06

Dalla scuola bolognese, altra sfida via Tar al Governo: come già accaduto in passato, si tratta del nodo delle cattedre di inglese alle elementari. Oggi i sindacati (confederali più Cobas e Gilda) hanno annunciato un ricorso al tribunale amministrativo contro l’organico di fatto previsto dell’Ufficio scolastico provinciale, giudicando illegale il provvedimento. Questo perchè, per sopperire alla mancanza di docenti di lingua, l’Usp ha deciso di spostare insegnanti dalle scuole con il tempo pieno storico per coprire i posti di inglese in altri istituti. Una mossa che i sindacati giudicano appunto illegittima, dal momento che l’insegnamento della lingua straniera alle elementari deve essere garantita per legge.  Un esempio è quello delle Longhena, dove su 15 sezioni a tempo pieno invece di avere 30 maestre ne sono state assegnate 29. In totale, con questa modalità, sono state ‘distratte’ 17,5 cattedre in modo da recuperare otto posti per docenti di inglese, comunque non sufficienti.

A due settimane dall’inizio della scuola sono stati assegnati 21 posti di docente di inglese alle elementari, ma secondo l’Usp ne mancano ancora 30-40. In totale l’organico di fatto alle elementari per l’anno scolastico 2010-2011 conta 3.227 cattedre su 1.191 classi, mentre dovrebbero essere 3.382 posti dal momento che servono due insegnanti per ogni classe.

Intanto, ci sono tre dirigenti scolastici che in provincia di Bologna (Vado, Monterenzio e Crespellano) hanno dichiarato di non essere disposti ad aprire i portoni dei loro istituti, data la mancanza di fondi e di personale.

Dai sindacati invece, sempre come forma di mobilitazione contro i tagli, si propone ai docenti: “Rifiutino di fare le ore eccedenti e qualsiasi altra attivita’ extra e anzi denuncino queste situazioni insegnando anche ai presidi a non collaborare”. Questo perchè l’Usp, spezzettando le cattedre, utilizza le ore di straordinario dei docenti (ognuno può prenderne altre sei oltre alle normali 18 a settimana) per coprire i buchi dell’organico. Alle superiori, per esempio, sono 425 i posti docenti sciolti in 7.666 ore eccedenti, mentre alle medie sono 154 le cattedre smembrate in 2.785 ore.

Da parte di Gilda e Cobas (la loro campagna contro le ore eccedenti e’ iniziata nel 2008) un passo in piu’:  i docenti boicottino gite e uscite didattiche, che tra l’altro da quest’anno non sono neanche piu’ pagate. “E’ una campagna di non collaborazionismo- spiegano i Cobas- contro il comportamento succube e passivo che spesso hanno i docenti e che consente al ministero di portare avanti pratiche illegali”. I Cobas invitano dunque i docenti a una “militanza continua per tutto l’anno scolastico”.