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Opinioni / La maldestra propaganda della prof Gualmini

La vicepresidente della Regione, candidata alle europee con il Pd, dal suo account dell’Alma Mater ha mandato una mail al personale tecnico amministrativo e ai docenti dell’Università per chiedere il loro voto e sostegno: “Uno scivolone sorprendente”. Riceviamo e pubblichiamo.

15 Maggio 2019 - 11:47

A quanto si apprende da alcune testate giornalistiche Elisabetta Gualmini, paladina della legalità, ex renziana di ferro nonchè vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, avrebbe mandato attraverso il suo account istituzionale dell’Alma Mater (Gualmini è infatti docente di Scienze Politiche presso l’Università di Bologna) una mail di propaganda elettorale in cui invita il personale tecnico amministrativo ed i docenti a votare e sostenere la sua candidatura alle prossime europee.

Sorprende che una docente di Scienze Politiche, per di più laureata specializzatasi in politiche-amministrative, possa fare uno scivolone di tale portata.

Davvero Gualmini non conosce le regole dettate dal Garante della privacy? Davvero non sa che “non sono in alcun modo utilizzabili dati riportati negli organigrammi degli uffici pubblici contenenti recapiti telefonici ed indirizzi mail”? Davvero non sa che “non si possono utilizzare dati raccolti da titolari di cariche elettive e di altri
incarichi pubblici nell’esercizio del loro mandato”?

L’Università, seguendo il principio di legalità tanto caro a Gualmini, difenderà i soggetti più deboli, ossia i suoi dipendenti, avviando un procedimento disciplinare e denunciando la violazione della privacy dei suoi dipendenti come da regola del Garante e come da regolamento dell’Università stessa?

Ed un altra domanda sorge spontanea: la vicepresidente della Regione si è forse fatta aiutare da qualcuno in questo maldestro tentativo di pubblicizzare la sua candidatura? Ha svolto questo gigantesco lavoro da sola ed in una sola notte o qualcun altro ha avuto accesso al suo account? E nel caso a che titolo? Ma, soprattutto, qualora così fosse
cosa avrebbe da dire l’Università?

Si può chiudere citando le parole di Gualmini stessa: “Può sembrare retorico ribadire ancora una volta il principio legalità, ma non si tratta di qualcosa di astratto”.

Per Gualmini, in effetti, rischia di tradursi in qualcosa di concreto, molto concreto, anche perchè come ricorda il
Garante: “La violazione della disciplina sui dati comporta sanzioni che possono essere anche molto onerose”.