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::: Notizie brevi :::

Polizia per due sfratti, Asia: uno eseguito, uno rinviato | Comune concede Arena Orfeonica a ristorante per cene a 50€, ira volontari | “Famiglie per Xm” manifesteranno sabato: “Atto necessario” | Università: Noi Restiamo contesta celebrazione Bologna Process e interviene su collaborazione con Nato e programmazione piazza Verdi.

25 Giugno 2019 - 18:53

“Stamattina all’alba la celere si è presentata in via Colonna per eseguire lo sfratto di un inquilino in casa popolare. Nessuna volontà di avviare una trattativa a tutela dell’inquilino nè una soluzione, come succede troppo spesso l’unica risposta al problema abitativo è quella poliziesca. In contemporanea era previsto un altro sfratto, sempre in casa popolare, a pochi metri di distanza. Grazie al massiccio utilizzo delle forze di polizia, l’ufficiale ha potuto sbattere per strada Nunzio, mentre per Dawit è stato dato un rinvio breve (10 luglio) con la minaccia di ritornare mettendo in campo la stessa modalità di oggi”. Lo riferisce Asia-Usb, aggiungendo: “L’appartamento sgomberato oggi si aggiunge ai centinaia di appartamenti sfitti in Bolognina e tutta Bologna. Continua l’attacco al diritto alla casa, e l’Acer di fronte ad una sempre maggiore bisogno ad accedere alla casa, invece di sistemare ed assegnare gli appartamenti vuoti, si preoccupa solo di sgomberare con la violenza, e senza nessuna soluzione, gli inquilini. Rilanciamo per il 10 luglio la colazione resistente sotto casa di Dawit, per impedire lo sfratto! Basta sfratti – casa per tutti”.

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I volontari dell’Arena Orfeonica, che in anni hanno trasformato un parcheggio dismesso in un cortile-giardino ideale per iniziative all’aperto e da 20 anni gestiscono l’area a proprie spese in virtù di un patto di collaborazione con il Comune, hanno scoperto dai volantini promozionali che un ristorante ha ottentuto da Palazzo d’Accursio i permessi per organizzare in quegli spazi cene da 50 euro, una delle quali in una data in cui l’associazione aveva previsto un torneo di basket più cena di finanziamento in collaborazione con Labas. “Facciamo appello affinché queste iniziative vengano annullate nel rispetto della nostra associazione”, hanno detto in conferenza stampa. “Sarà mica che qualcuno voglia cercare lo scontro o voglia che succeda qualcosa?”, ha aggiunto un attivista dello spazio sociale: “A pensare male a volte si indovina, a fine anno scade la convenzione tre le associazioni e il Comune per il Patto di collaborazione” e quindi per avere in gestione spazi come l’Arena Orfeonica e gli spazi di via Bolognetti.

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“Ebbene si, il nulla che avanza preoccupa se non spaventa anche noi. L’azzeramento della cultura, la politica dell’odio, la criminalizzazione della solidarietà, l’omofobia dilagante, la violenza razzista, la repressione del dissenso. È questo il nulla che avanza, è questo il degrado morale, culturale, umano che ci spaventa e che ci rende insicuri nei quartieri in cui viviamo. L’esperienza di XM24 rappresenta per noi un argine a questa deriva, uno spazio di cultura, condivisione e socialità che arricchisce il nostro quotidiano e quello dei nostri bambini”. È quanto si legge in un nuovo comunicato delle “Famiglie per Xm“, con la promessa di essere in piazza il 29 giugno. “Ci sembra un atto dovuto e necessario”, si legge inoltre, “per restituire un pizzico del nostro tempo e della nostra energia a chi da 17 anni ha strappato uno spazio all’abbandono e al degrado, trasformandolo in un luogo vivo, aperto e inclusivo”.

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“Abbiamo contestato le celebrazioni dei vent’anni del Bologna Process con un blitz durante la parata dei rettori e in presenza del Ministro Bussetti. Abbiamo contestato la riforma europea del mondo della formazione che ha posto le basi ideologiche e legislative all’aziendalizzazione dell’università, alla competizione tra atenei trasformandola in una lotta fratricida tra atenei di serie A e di B per stabilire fantomatici ‘meriti’ da cui far dipendere i finanziamenti”. Lo scrive Noi Restiamo, ribadendo la contrarietà a “questa Europa a due velocità, di precarizzazione sistematica del mondo dell’istruzione a fianco di quella del lavoro, che costringe i giovani a spostarsi dai paesi PIGS verso il Nord Europa”.

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Il collettivo, in precedenti interventi, era tornato a stigmatizzare la programmazione estiva di piazza Verdi affidata alla coop Le macchine celibi (“le classi popolari, gli studenti meno facoltosi, si vedono presi gli spazi: si vuole garantire l’espulsione di certe fasce della popolazione e la trasformazione in vetrina” anche della piazza centrale della cittadella universitaria) e aveva criticato la collaborazione che per un progetto di sumulazione di gestione di crisi internazionale siglata con la Nato dall’ateneo che “cerca di accaparrarsi fondi europei con progetti simili, in un processo di ridefinizione del sistema formativo a livello europeo sempre più orientato verso l’utilizzo della ricerca e della formazione universitaria come vero e proprio strumento di guerra”.