Acabnews Bologna

::: Notizie brevi :::

Da gennaio 763 donne hanno lasciato lavoro per gravidanza o figli piccoli | Caso Covid-19 all’Ufficio contrassegni Tper, Si Cobas: “Non basta rapida sanificazione” | Settanta riders allo screening, Union: “Risultato concreto, ora avanti” | Nel Piano urbanistico Prati Caprara “area a vocazione ecologica”, comitato: “Vigileremo” | Ya Basta: “Libertà per prigionieri politici in Cile!”.

11 Dicembre 2020 - 20:04

Sono 763, da gennaio a novembre, le donne che si sono dimesse dal proprio impiego perché in gravidanza o con figli sotto i tre anni, contro 293 uomini con bimbi piccoli. Sono i dati comunicati dall’Ispettorato del lavoro di Bologna. Tra le donne che hanno rinunciato al lavoro, 357 hanno tra i 34 e i 44 anni, e la maggior parte (655) lavora nel Terzo settore. L’ispettorato segnala un’incidenza particolarmente altra tra le lavoratrici dell’Interporto.

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All’Ufficio contrassegni di Tper un operatore di back-office, che quindi almeno a quanto asserisce l’azienda non lavora a contatto con il pubblico, è risultato positivo a Covid-19.Tper assicura di aver sanificato i locali e operato il tracciamento di tutti i contatti, ma per il sindacato Si Cobas si rende necessario “un serio intervento che garantisca la sicurezza dei lavoratori”, perché “non è certo sufficiente una rapida sanificazione, mettendo i lavoratori in ferie”. L’ufficio “è ridotto e i lavoratori condividono gli spazi comuni, esponendosi al rischio contagio”, continua il sindacato, che chiede tamponi per tutti gli addetti, una “sanificazione vera e costante”, lo smart working “a rotazione per tutti e non per pochi”.

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Circa 70 riders hanno partecipato oggi allo screening anti Covid, gratuito e volontario, che si è svolto in Autostazione nell’ambito del percorso aperto con la Carta di Bologna: tutti negativi gli esiti dei tamponi rapidi. Altri screening simili si svolgeranno in futuro. “Bene questa iniziativa ottenuta grazie alle mobilitazioni dei riders. Questo è un risultato piccolo, ma importante, concreto e di utilità- commenta Riders Union– per la salute dei lavoratori ma in generale di tutta la città. Senz’altro noi continuiamo a dare battaglia anche nei tavoli nazionali ancora in corso, per ottenere diritti e tutele piene per il nostro lavoro. È evidentemente contradditorio e assurdo essere definiti lavoratori indispensabili, un servizio essenziale, e continuare appunto con forme di precarieta’ e sfruttamento. Andremo avanti”.

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“Il Consiglio Comunale ha adottato il Piano Urbanistico Generale, i Prati di Caprara sono individuati non senza qualche contraddizione come area a vocazione ecologica, un altro piccolo passo, che sembra essere confermato dalle parole del sindaco Merola in sede di annuncio. ‘Sì al bosco ai Prati di Caprara, sì al bosco al Parco Nord’, per noi i boschi in città sono una gran cosa, quindi staremo attenti a che questa promessa si realizzi, stavolta davvero”. È quanto scrive il comitato Rigenerazione No Speculazione.

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Nella Giornata internazionale dei Diritti Umani, ha scritto ieri Ya Basta Bologna, “ci dichiariamo partecipi e solidali con i presidi e le mobilitazioni che stanno attraversando le strade cilene, chiedendo la libertà immediata e senza condizioni per i* prigionier* politic* della rivolta scoppiata nell’ottobre 2019. Le leggi emanate dal governo per criminalizzare la protesta violano di fatto il diritto di lottare per una vita degna, e a causa di questi provvedimenti sono migliaia oggi le persone private della libertà per aver preso parte alle manifestazioni che da oltre un anno infiammano il paese pretendendo un Cile più giusto per tutt*. Misure cautelari ingiustificate, detenzioni in totale assenza di prove, processi irregolari in cui le uniche testimonianze ascoltate sono quelle delle forze dell’ordine, rientrano nelle operazioni di feroce repressione voluta dal governo Piñera”.