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Cua “chiude” il rettorato con nastro e cartelli | Biglietterie, Usb: Tper “si comporta come se l’appalto fosse già aggiudicato” | Stamattina il presidio all’Asp contro la sospensione di un lavoratore della coop Lai-Momo.

18 Giugno 2020 - 20:00

“Se non serve per aiutare studenti e studentesse a cosa serve il rettorato? L’abbiamo chiuso”. Lo scrive il Cua, spiegando: “Ieri siamo entrat* dentro al Rettorato per portarvi le nostre richieste, ma nessuno ci ha degnat* di una risposta! E se questo palazzo è la sede principale della nostra università ma se non serve per ascoltare gli studenti e le studentesse allora tanto vale che sia chiuso. È più di una settimana che siamo davanti al rettorato a studiare e protestare per pretendere ciò che ci spetta, e l’unica risposta da parte dell’Università è stato schierare la polizia e stracciare le nostre rivendicazioni, buttate in mezzo alla strada come fossero carta straccia. Ciò che stiamo chiedendo a gran voce è la riapertura in sicurezza delle aule studio, un semestre aggiuntivo per tutt* per recuperare il tempo perso durante il lockdown, e l’annullamento delle more di quest’anno e del prossimo!”.

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Nonostante sul sito di Tper “non esista prova dell’aggiudicazione” dell’appalto per la gestione delle biglietterie, l’azienda “fa pressioni su Progetto lavoro, società uscente, chiedendo che vengano inoltrati gli elenchi del personale alla vincitrice o supposta vincitrice”, la Holacheck. Una “indebita pressione” di Tper secondo Usb, che questa mattina ha promosso un presidio alla biglietteria di via Marconi, nel corso del quale è stata mostrata la mail inviata alla cooperativa in cui Tper indica Holacheck come la società aggiudicataria dei servizi di biglietteria, a partire dall’1 luglio: “Tper si comporta come se l’appalto fosse aggiudicato”. Nei giorni scorsi il sindacato, che teme che Holacheck estenda le sue competenze ad altri settori dell’azienda, aveva evidenziato che con il cambio d’appalto i lavoratori passerebbero a un contratto non più del commercio ma dei multiservizi, con una riduzione tra i 200 e i 400 euro su uno stipendio medio di 1300 euro.

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Al grido di “No ai reati d’opinione, giù le mani dai lavoratori”, ha avuto luogo stamattina il presidio di Usb coop sociali alla sede dell’Asp di via Marsala contro la sospensione di un delegato sindacale da parte della Cooperativa Lai-Momo, attiva nel settore dell’accoglienza. Al lavoratore anche la solidarietà di Adl Cobas che accusa la cooperativa: “Ha deciso di nascondere, citando come falsità cioè che veniva riportato da un suo lavoratore, il disagio che decine di lavoratrici e lavoratori hanno subito durante questi mesi, aprendo così la via ad altre Cooperative che minacciano di provvedimenti disciplinari in caso di divulgazione sulla organizzazione delle attività della cooperativa o qualsiasi altro comportamento lesivo dell’immagine della stessa. Le condizioni di lavoro in questi mesi sono state pessime, e non possono essere delle sanzioni disciplinari bavaglio a poterle azzerare.”