Acabnews Bologna

::: Notizie brevi :::

Piazza Maggiore, già rimosso cartellone Zaky: scatta petizione | Scioperano lavoratori Zara, manifestanti in via Indipendenza | Si Cobas: “Vittoria alla Sda driver” | Centri estivi, Usb: “Linee guida nebulose” | Usb su lavoratori cultura-spettacolo: “Crisi non solo per emergenza sanitaria ma strutturale” | Allo stadio con Hitler sul berretto, tifosi Verona perdono al Tar.

02 Giugno 2020 - 18:55

“Per una manciata di giorni ci siamo illusi che avessero messo i diritti umani avanti ai profitti..e invece ecco a voi Piazza Maggiore da ieri: al posto della richiesta di liberazione di Patrick Zaki ci ritroviamo a subire l’orrenda pubblicità della Banca Mediolanum. Abbiamo lanciato una petizione per far tornare Patrick in Piazza Maggiore”. Così Làbas, diffondendo la foto del cartellone. E Saperi Naviganti: “I profitti valgono più dei diritti e persino una pubblicità è più importate di un messaggio di liberazione: dopo nemmeno una settimana il Comune di Bologna ha venduto l’enorme spazio alla promozione della Banca Mediolanum. Vogliamo che Patrick torni su Piazza Maggiore per ricordare a tutte e tutti che è nostro dovere agire per la sua liberazione e vogliamo, soprattutto, che Patrick torni libero e possa davvero camminare per le strade della nostra città. Più diritti, meno profitti”.

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“Tornare a lavoro dopo due mesi di lock-down e trovare le serrature del negozio cambiate. E scoprire poi di essere ‘rimasti fuori’ da un cambio di appalto di cui non si aveva mai ricevuto notizia”: questa “la ‘fase 2’ per i lavoratori in appalto che svolgono servizi di pulizia e logistica negli store della multinazionale Zara“. Lo scrivono i Si Cobas, che per oggi hanno indetto lo sciopero e manifestato in via Indipendenza. Secondo il sindacato Zara vuole approfittare della situazione di emergenza per ristrutturare tramite “tagli al personale e aumento dei carichi di lavoro per dipendenti diretti ed addetti alle pulizie”, mentre “per aggirare il divieto di licenziamenti” le società subentranti nell’appalto stiano cercando “ogni pretesto per procedere al taglio del personale”, per esempio escludendo dall’assunzione i lavoratori rimasti bloccati all’estero durante il lockdown o chiedendo documenti di idoneità alloggiativa agli stranieri.

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“Vittoria lavoratori in sciopero a Bologna: aumento di 4 euro giornalieri e 650 euro per il ‘disagio’ del cambio appalto”, segnalano i Si Cobas in merito a una vertenza aperta alla Sda driver. “Missione compiuta”, scrive il sindacato di base, sottolineando che l’accordo è stato raggiuto “sulle proposte da noi fatte per il cambio d’appalto”.

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Dopo il lockdown provocato dal Covid-19, per la fascia d’età 3-17 anni si avvieranno i centri estivi e “come operatori- – siamo felici che finalmente l’infanzia e l’adolescenza siano tornate al centro del dibattito pubblico”, scrive l’Usb Emilia-Romagna, che rileva però che “al momento, nulla è previsto per la fascia 0-3”. Sia le linee guida nazionali per le attività ricreative sia al protocollo regionale per i centri estivi, per il sindacato, “si basano su alcuni presupposti chiaramente irrealistici. I bambini giocano, si toccano, esplorano con le mani: già solo parlare di distanziamento sociale e mascherine ci sembra fantascientifico. Ma ammesso che ciò avvenga, resta il nodo irrisolto della sicurezza sanitaria”. Non sono previsti infatti screen sierologici: “Se un operatore fosse portatore asintomatico del virus e contagiasse un bambino? Inoltre, la questione della sanificazione e degli spazi come verrà gestita nella pratica?”

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“La crisi che vive oggi il mondo della cultura e dello spettacolo non è frutto della sola emergenza sanitaria ma è la conseguenza strutturale di un sistema che si è fondato in tutti questi anni proprio sull’uso sistematico del precariato e su una drastica riduzione del costo del lavoro”, nonché sulla “assenza di regole e di un riconoscimento giuridico per decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici”, scrive la Federazione del sociale Emilia-Romagna dell’Usb in merito alla mobilitazione dei lavoratori del settore che sabato si è svolta a Bologna, reclamando come “irrinunciabile” una misura di sostegno al reddito “che copra l’intero periodo di crisi e metta in protezione chi ha visto saltare le programmazioni e le attività previste per i prossimi mesi. Serve quindi una forte iniezione di risorse pubbliche che salvi le forze che animano la vita culturale ed artistica del paese, anche come risarcimento di fronte alla condizione di totale abbandono sofferto in questi anni”.

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Confermato il Daspo per gli otto tifosi dell’Hellas Verona (sette uomini tra i 22 e i 50 anni e una donna di 43 anni) che lo scorso 19 gennaio si erano presentati allo stadio Dall’Ara, in occasione di Bologna-Verona, indossando berretti con il volto stilizzato di Adolf Hitler. Dopo aver ricevuto un decreto penale di condanna e un’ammenda da 5.625 euro dal gip, gli otto tifosi hanno perso anche davanti al Tar che ha respinto il ricorso con cui i veronesi chiedevano l’annullamento del Daspo di due anni emesso nei loro confronti. Secondo il tribunale, “la vestizione con cappellini recanti l’effige stilizzata di Adolf Hitler appare, per il chiaro messaggio apologetico di diffusione delle idee discriminatorie e di supremazia razziale del regime nazista, comportamento idoneo a porre in pericolo l’ordine pubblico e sintomatico di una specifica pericolosità, a prescindere dal verificarsi o meno di episodi di violenza tra tifosi”.