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::: Notizie brevi :::

Tazebao in via Zamboni: “Mappa dei padroni di merda” | Decreto ministeriale regola documentazione impossidenza immobiliare dei migranti, Unione Inquilini: “Regione riveda regole Erp” | Nella scuole 340 addetti pulizie a rischio taglio, Sgb: “Non puliremo un metro in più” | Usb: “Necessario indicare responsabili disastri ambientali”.

30 Novembre 2019 - 20:49

Due giorni fa “siamo stati nella zona universitaria della città, zona di bar, ristoranti e sfruttamento per moltissimi giovani, giovanissimi e non solo. Zona dove gli studenti lavorano per i loro colleghi spesso senza tutele, senza contratti e con stipendi ridicoli, ma costretti dalle necessità della vita quotidiana ad accettarlo”, scrive in rete Padrone di Merda allegando il video dell’affissione di un tazebao su Palazzo Paleotti. “Abbiamo lasciato la nostra mappa dei Padroni di M*er*a – prosegue il post – dove tutti la possono vedere, e così capire quali attività evitare”. Si legge in conclusione: “Presto tutti vedranno la mappa dei Pdm, e sapranno quali locali boicottare, ma sapranno anche che esistono le maschere bianche, che non si arrendono e lottano contro la normalità dello sfruttamento!”.

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“Un girone dantesco di carte bollate, pagate dai cittadini, e rifiuti dalle proprie ambasciate o documentazione spedita dai paesi di origine nella lingua del proprio paese”. Così Unione Inquilini definisce la regolamentazione regionale che impone ai migranti di documentare gli immobili in possesso all’estero per accedere alle gruaduatorie Erp. Lo scorso ottobre è poi stato approvato un decreto ministeriale che, in relazione al reddito di cittadinanza, indica i paesi “dai quali è possibile avere la documentazione relativa alla impossidenza immobiliare”, e quelli extraeuropei sono solo una ventina. “È palese che la stragrande maggioranza dei migranti di Paesi non indicati potranno partecipare ai bandi senza presentare tale documentazione”, dunque, secondo il sindacato, “questo deve comportare una modifica sull’accesso alle case popolari e anche alle delibere comunali per esempio le mense e l’accesso al reddito di cittadinanza che prevedevano la richiesta di tale certificazione ai migranti dato che ora si sa che tale certificazione è impossibile da produrre”.

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Non soltanto 340 addetti alle pulizie delle scuole, a livello regionale, rischiano di restare senza lavoro da gennaio, ma dato che i loro circa 500 colleghi che continueranno ad occuparsi dell’igiene di aule e corridoi non bastano “sarà impossibile garantire le pulizie delle nostre scuole”. E dato che “i dirigenti attueranno tutte le possibili pressioni per accollare l’enorme carico aggiuntivo di lavoro ai collaboratori scolastici” che restano, “dovremo essere uniti e compatti nel rispondere: ‘No, non puliremo un metro in piu””. A lanciare l’allarme è Sgb: “L’unica soluzione è l’aumento immediato dell’organico Ata”.

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“Nel contesto delle manifestazioni per la tutela dell’ambiente, evidenziarmo contraddizioni strutturali, che condizionano la produzione, il lavoro e l’ambiente. A partire dalla dura battaglia sull’Ilva, è necessario indicare i responsabili dei disastri ambientali, gli stessi dei disastri lavorativi e sociali. I governi che si sono alternati negli ultimi anni, nessuno escluso, e il loro ceto sociale di riferimento, a beneficio del quale tutto viene privatizzato: imprenditori, proprietari di fabbriche inquinanti, aziende private che detengono la proprietà di infrastrutture fondamentali come autostrade e trasporti su aria e ferro. Non dimentichiamo gli ex sindacati Cgil Cisl e Uil. Tutti accomunati da un unico interesse, il profitto, che non potrà mai andare d’accordo con le condizioni dei lavoratori e della natura”. Lo scrive Usb, che ieri ha manifestato sia a Bologna sia Taranto.