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::: Notizie brevi :::

Xm24: “Ciao Fiore!” | A Imola di nuovo in piazza per il popolo curdo | Blitz de ‘Il padrone di merda’ contro un’azienda che propone tirocini a 500 euro al mese | Un “Manifesto per il diritto all’abitare” in vista della conclusione dell’istruttoria pubblica | Sciopero alla Fabio Perini.

26 Ottobre 2019 - 14:52

“In quest’anno terribile ci fermiamo un momento per salutare Fiore, una di noi”, fa sapere l’Xm24. “Te ne sei andata così, in punta di piedi, in silenzio. E fa strano parlar di silenzio, dopo tutto il rumore e la musica ai quali hai dedicato tantissima di quella passione che sapeva distinguerti, dopo tutti gli anni di sonorità Altre che insieme abbiamo offerto alla nostra comunità, a chi voleva e sapeva ascoltare”. Lunedì 28 alle 14,10 alla camera ardente della Certosa “la saluteremo tuttx insieme”, si legge sul sito dell’Xm24.

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Dopo quello di una settimana fa, a Imola oggi in piazza Caduti della libertà nuovo presidio “in solidarietà con il popolo curdo contro la guerra”, promosso dall’Assemblea degli anarchici imolesi: “Non si fermano le bombe sul Rojava, non si ferma la nostra mobilitazione. Urge un intervento internazionale per fermare questa carneficina. Dalle piazze esprimiamo la nostra solidarietà attiva per costringere chista ai posti di comando ad agire, senza ambiguità. Per fermare, con ogni mezzo necessario, il massacro del popolo curdo impegnato a dar vita ad  una esperienza sociale e politica rivoluzionaria ispirata ai principi di uguaglianza, libertà, ecologismo e femminismo”.

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Due giorni fa altro blitz della campagna Il padrone di merda, questa volta nella sede di una “evanescente agenzia di consulenza che ci è stata segnalata da diverse persone perché cerca profili di diplomati e laureati con esperienza decennale e poi offre tirocini a 500 euro al mese, a quattro euro l’ora. Quattro euro l’ora non è lavoro, non è tollerabile in nessun modo, con nessuna promessa di assunzione. Inoltre ci è stato testimoniato che mettono anche in guardia le donne dal rimanere incinta! Come se la maternità fosse una questione d’interesse in un colloquio di lavoro. Già ad altri Pdm abbiamo fatto rimangiare le loro truffe con i tirocini, stavolta tocca a voi!”.

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Un “Manifesto per il diritto all’abitare”, in vista della discussione in Consiglio comunale che lunedì concluderà l’iter iniziato con l’istruttoria pubblica sul disagio abitativo: è l’iniziativa presentata oggi da Pensare Urbano che firma il documento insieme a Arci, Caritas, Link – Studenti Indipendenti, Circolo Arci Ritmo Lento, Làbas, Studenti per l’Ambiente, Unione degli Inquilini, Casa del popolo 20 Pietre, Planimetrie Culturali, Teatra. Nel manifesto, tra i vari punti, si ribadisce la proposta di istituire un Osservatorio pubblico permanente sulla casa e si sottolinea che il disagio abitativo in città è “frutto dell’assenza di interventi pubblici nel campo del recupero dell’enorme mole di immobili vuoti, inutilizzati o sfitti mentre, invece di andare verso un reale consumo di suolo zero e un progetto di città davvero sostenibile dal punto di vista ambientale, si prevedono nuove costruzioni su aree verdi”. Temi sollevati dall’istruttoria, ma purtroppo “le risposte della Giunta non si sono rivelate sufficienti”. In vista del Consiglio comunale, nei giorni scorsi in Comune c’è stata una seduta di commissione e durante la discussione Pensare urbano ha protestato sollevando cartelli con scritte come “No alla città della rendita” e “Più case popolari”.

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Nei giorni scorsi, sciopero e presidio alla Fabio Perini di Calderara di Reno (e anche nello stabilimento di Lucca). La protesta, spiega Usb, è stato indetto dal Coordinamento Aziendale Italiano che “mantiene una posizione rivendicativa nei confronti del gruppo dirigente per pretendere chiarezza di intenti a riguardo del futuro della Fabio Perini Spa e con essa quello dei 612 dipendenti occupati attualmente nei due siti. Le relazioni tra direzione e Rsu continuano ad essere tese. L’atteggiamento ipocrita tra il ‘dire’ ed il ‘fare’ da parte della direzione aziendale persiste e in questa situazione non possiamo non chiedere in maniera forte che sia fatta chiarezza, a partire dalla richiesta da parte Sindacale per un ‘accordo ponte’ sul contratto integrativo aziendale già richiesto dal coordinamento sindacale”.