Acabnews Bologna

“Non esiste una Bologna senza Laboratorio Crash”

Prendono parola gli attivisti dello spazio di via Cooperazione, mentre Làbas, in conferenza stampa, annuncia un corteo cittadino per il 9 settembre e lancia l’allarme per le 20 persone che vivevano nel dormitorio autogestito all’ex-Masini.

08 Agosto 2017 - 16:22

Il laboratorio Crash, a poche ore dall’intervento della polizia allo spazio di via della Cooperazione, interviene su Facebook: “Questa mattina sono stati eseguiti due sgomberi di centri sociali occupati a Bologna. Il primo a Labas che in serata aveva fatto circolare la voce dell’imminente ripiego repressivo e aveva convocato un presidio solidale, e il secondo, il nostro, avvenuto in contemporanea e sotto gli occhi attoniti dei vicini di casa. Una doppietta repressiva che in una mattinata ha sottratto alla città due spazi di autogestione e aggregazione”.

Prosegue Crash: “Per quanto ci riguarda la nostra storia è lunga e affonda le sue radici nella generazione post-genova g8 che a Bologna scelse di aggregarsi ed organizzarsi nel segno dell’antagonismo sociale e della politica e cultura radicale nel Laboratorio Crash! che negli anni lungo il succedersi di diverse giunte e amministrazioni comunali ha ricevuto in risposta alla rivendicazione di spazi autogestiti dagli enti locali solo rifiuto e repressione. A questo politica securitaria e autoritaria non abbiamo mai chinato il capo, e sgombero dopo sgombero, scontro su scontri, abbiamo sempre continuato ad occupare spazio abbandonati della città sia pubblici che privati mettendoli a servizio di un laboratorio di politica antagonista, di culture radicali e alternative, di aggregazione giovanile e non solo. E così faremo in assenza di risposte al forte bisogno che esprime il nostro territorio di spazi legati alla pratica dell’autogestione e dell’autorganizzazione. Non c’è bisogno di elencare le attività, i laboratori sociali, i progetti culturali, e gli eventi di differente natura che nel corso di ormai 17 anni caratterizzano il nostro percorso, ma vogliamo annunciare che in assenza di uno spazio chiuso da quattro mura ed un soffitto porteremo tutto il nostro mondo nel centro della città, in ogni piazza, giorno dopo giorno, e a qualsiasi ora insieme a tanti e tante giovani, e meno giovani, che in modo differenti partecipano e hanno attraversato le nostre iniziative. D’altronde sia il centro che la periferia sono pieni di edifici vuoti inutilizzati come il percorso della lotta per il diritto all’abitare ha segnalato ed è allora giusto che vengano messi a servizio dei bisogni del territorio. Se i poteri della città vorranno continuare a rapportarsi con le esperienze di occupazione e autogestione tramite l’uso del manganello e della celere ripetiamo, se ancora ce n’è bisogno, che di certo non ci facciamo intimidire o preoccupare, tante è la certezza di essere nel giusto, forte è la consapevolezza di dare soddisfazione a bisogni importanti che spingono e premono nella nostra città. E così sarà occupazione dopo occupazione!”.

“Questo sgombero del Lab. Crash – spiega poi il collettivo – di notte è avvenuto tramite decreto di sequestro d’urgenza della magistratura datato lo scorso 4 agosto. Il primo decreto di sequestro d’urgenza emanato ormai quasi dieci anni fa venne disatteso, vincemmo il processo penale con assoluzione di tutti gli imputati, mentre il processo civile ci vedeva alle prese con l’ufficiale giudiziario come si trattasse di un “normale” sfratto, il prossimo accesso era datato per il 16 settembre. La proprietà, il fondo di speculazione e investimento Prelios, aveva da sempre rifiutato la volontà di sedersi ad un tavolo senza la garanzia di qualche esponente della giunta comunale, e così si è arrivati allo sgombero di oggi, ordinato dalla procura, attuato dalla questura, e reso possibile dal disimpegno delle amministrazioni. Questo è il meccanismo di governance che regola il territorio di Bologna garantendo ai fondi di speculazione immobiliare di arricchirsi sempre di più, calpestando con grande violenza il diritto all’abitare e sottraendo spazi ai contesi di aggregazione sociale e culturale. Questa Bologna non è la nostra dove una minoranza garantita dal PD specula, gode e si arricchisce, mentre l’altra, la maggioranza quando osa autorganizzarsi per poter sviluppare aggregazione, autogestione e alternative viene repressa e aggredita dalle forze dell’ordine. Noi siamo parte di una Bologna indomabile dove gli esclusi, i giovani, i precari, e gli operai sanno autorganizzarsi e dare battaglia per non subire più in silenzio soprusi e prepotenze dal potere, e sarà questa città che dalle prossime settimane scenderà in piazza e nelle strade in una nuova stagione di conflitto sociale”.

Si legge in conclusione: “Esprimiamo solidarietà al Labas sgomberato in simultanea, e allo spazio sociale autogestito Xm24 sotto sgombero a cui non faremo mancare la nostra partecipazione solidale. Ringraziamo il collettivi, i centri sociali, le associazioni che da tutta Italia, Europa e Nord Africa ci stanno attestando solidarietà e che salutiamo con una promessa che anche se ci sembra scontata vale bene dirsela pubblicamente: non esiste una Bologna senza Laboratorio Crash!, ed è una promessa che vogliamo mantenere tutti e tutte insieme e con ogni mezzo necessario. Crash again…!”.

Intanto gli attivisti di Làbas, come annunciato, hanno parlato a una conferenza stampa in piazza del Nettuno, a cui sono accorsi, oltre ai cronisti, decine di sostenitori dell’esperienza di via Orfeo scandendo in coro “giù le mani da Làbas”. Impossibile accedere al cortile di palazzo d’Accursio, blindato dalla polizia. Hanno annunciato un’assemblea pubblica per il 30 agosto, a cui seguirà il 9 settembre, “un grande corteo per riaprire Làbas”, perché “la città  ha il diritto di riprendersi quello che è suo”. Sulle parole di Merola (e noon solo), commentano: “Merola da anni dice che e’ disposto a trovare una soluzione alternativa, ma fin qui abbiamo visto solo sgomberi. Dall’8 agosto al 9 settembre c’e’ un mese, vediamo se per una volta riesce a rispettare quello che ha detto. Guazzaloca ci mise molto meno”.

C’è un problema immediato, però: “Il dato drammatico della giornata di oggi è che al momento ci sono 14 migranti e 20 persone senza una casa”, ovvero gli ospiti del Dormitorio autogestito Accoglienza degna. Ora “si ritrovano per strada”, chiediamo ai cittadini e alle cittadine degne della citta’ di accogliere queste persone temporaneamente”.

Quanto al mercatino del biologico previsto per domani all’ex Masini, si terrà ugualmente in piazza del Baraccano.