Acabnews Bologna

“No ai fogli di via”, manifestazione in Prefettura [+comunicati]

Dopo i divieti di dimora per piazza Verdi appuntamento oggi pomeriggio alle 17 in piazza Roosevelt. Attestati di solidarietà da Usb, Tpo, Làbas, Cua, Hobo, Noi Restiamo, Ross@, Rdc, Vag61, Coalizione Sans-papiers e Migranti, Primo Moroni.

06 Marzo 2014 - 14:32

> I comunicati:

All’alba di oggi, giovedì 6 marzo, agenti della digos e volanti della polizia si sono presentati allo Studentato Occupato Taksim e a casa di numeros* compagn* per notificare a 12 di loro dei provvedimenti di divieto di dimora, con cui si intima di lasciare immediatamente la città di Bologna. Ciò in seguito alle accuse di aver partecipato agli scontri in piazza Verdi del 27 maggio (giorno in cui la polizia scappò dandosela a gambe sotto la pressione dei manifestanti) e costruito le barricate in via Zamboni del 23 maggio.

Ad essere sotto attacco sono le possibilità di esprimere il dissenso all’interno di una fase di crisi che colpisce tutti e tutte. Non per caso l’iniziativa del 23 maggio è avvenuta nel contesto della volontà di impedire un’assemblea pubblica con lavoratrici della Sodexo, che voleva dare la parola a chi ogni giorno è colpito da tagli e misure di austerità. E anche il 27 maggio la provocazione poliziesca si è ripetuta.

Da quel giorno si è lanciata una sfida da parte nostra, una sfida collettiva da costruire insieme a tutta la zona universitaria: la sfida di rendere le nostre strade un luogo tollerante, solidale, all’insegna della libertà e della possibilità di esprimersi liberamente, contro ogni comportamento nichilistico o gestione in termini di ordine pubblico. Centinaia di studenti e studentesse da quel giorno hanno aperto un percorso che parla di riappropriazione di casa, reddito, dignità.

Pensiamo allo Studentato Occupato Taksim, che da’ un tetto a decine di studenti mentre l’emergenza casa e la speculazione immobiliare si fanno sempre più forti; alla campagna OccupyMensa finalizzata ad ottenere un prezzo accessibile per un servizio di base come questo per gli studenti; alla biblioteca sociale del 36, alle tantissime iniziative culturali che hanno portato in piazza artisti come Stefano Benni, Erri de Luca, Zerocalcare, Giulio Bufo e tanti altri. Il tutto costruendo uno spazio politico ampio in cui tutto il quartiere potesse esprimersi lontano dai vincoli stringenti della gestione fallimentare nei soli termini dell’ordine pubblico.

Il prossimo 11 marzo, a 37 anni dall’omicidio per mano delle truppe di Kossiga di Francesco Lorusso, invitiamo la Bologna degna a tornare ad attraversare la città per ricordarne la memoria. Un passaggio politico ancora più forte dopo i fatti di oggi, che testimoniano come, sebbene ovviamente in tinte diverse, la risposta delle istituzioni a chi lotta per i diritti e la dignità è sempre quella della repressione.

Per ricordare Francesco, e per costruire una zona universitaria che parta dalla memoria storica per lanciarsi verso un futuro fatto di solidarietà e autonomia, lontano dalle speculazioni che su questa si vogliono fare a partire dalla vicenda dell’ex-Staveco e la conseguente svendita di immobili di proprietà dell’università dentro porta.

E oggi come ieri, ribadiamo che i diritti si conquistano a spinta!

Collettivo Universitario Autonomo

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A seguito degli avvenimenti di questa mattina, con le misure cautelari che hanno colpito diversi dei nostri compagni e compagne, il Collettivo Universitario Autonomo comunica che porterà la sua presenza al presidio che si terrà oggi alle 17 in prefettura per denunciare la provocazione poliziesca nei confronti delle lotte sociali che i compagni hanno portato e portano avanti. Rilanciando sin da ora la data dell’11 marzo con il corteo in memoria di Francesco Lorusso e per la legittimità delle lotte sociali di ieri e di oggi.

C.U.A. Bologna

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L’unico divieto di dimora è per l’austerity

Apprendiamo della massiccia operazione repressiva di questa mattina: attivisti sociali hanno subito una restrizione delle loro libertà personali per gli scontri avvenuti in piazza Verdi il 23 e il 27 maggio scorso.

Cosa è successo quel giorno?

Le forze dell’ordine hanno tentato di impedire, con diverse cariche, un’assemblea in piazza Verdi ovvero un esercizio di democrazia in uno spazio pubblico. Centinaia di attivisti sociali si sono opposti a questa violenza. Hanno praticato una legittima resistenza. Alcuni di loro vengono usati come capro espiatorio e sono colpiti da un divieto di dimora a Bologna, sanzione che allude al confino fascista per gli attivisti politici.

Chi è il compagno del Tpo colpito come “pericolo sociale”?

Educatore sociale precario, istruttore di pugilato della palestra popolare, curatore di programmi radiofonici. Colui che le forze dell’ordine descrivono come pericolo sociale per noi rappresenta una ricchezza sociale infinita.

Complici e solidali diciamo alle forze di polizia che ci state solo facendo perdere tempo perché, come sempre, non sarà la vostra repressione a fermare la nostra infinita voglia di libertà.

Per l’abrogazione di tutti i reati sociali e per un’immediata amnistia degli stessi!

c.s. Tpo – Làbas Occupato – Polisportiva popolare Tpo – Radio Kairos

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Oggi 6 marzo una serie di provvedimenti cautelari, nello specifico divieti di dimora a Bologna, sono stati consegnati a 12 attivisti dei movimenti sociali bolognesi.

I fatti riguardano le manifestazioni di Maggio in zona universitaria. Tra le persone colpite dal provvedimento cautelare vi è Pietro Simbola, per tutti Giorgio, dirigente sindacale di Usb impegnato da anni nelle lotte in difesa del diritto alla casa, al reddito, ai diritti dei migranti-asilanti e a fianco di tutte le lotte per i diritti sociali nella nostra città.

La confederazione Usb Bologna, esprime la massima solidarietà a tutti i compagni colpiti da questo ennesimo atto repressivo, che mira a confinare lontano dalla città coloro che continuano a lottare contro una crisi alla quale le istituzioni non sanno dare risposta.

La confederazione Usb indice un presidio con conferenza stampa oggi alle ore 17 sotto la prefettura in piazza Roosvelt 1 contro i provvedimenti cautelari e l’allontanamento di uno dei suoi dirigenti dalla città di Bologna e per il rilancio delle lotte sociali.

Usb

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Stamattina, 6 marzo, polizia e carabinieri hanno consegnato a 12 compagni/e dei movimenti bolognesi dei provvedimenti giudiziari per i fatti del maggio 2013 in piazza Verdi. Gli attivisti sono tutti stati colpiti da “divieto di dimora” nel comune di Bologna.

Tra loro c’è Giorgio, noto militante di Asia-Usb, che da anni porta avanti in città la lotta per il diritto all’abitare e per i diritti dei rifugiati, così come compaiono molti nomi di esponenti del Cua e del Tpo.

Con questa azione, che molto ricorda gli arresti di Roma e Napoli di poche settimane fa, la repressione cerca ancora di porre un freno alle lotte di chi reclama casa, reddito e dignità per tutti.

Noi Restiamo Bologna esprime la più ferma condanna a questa azione repressiva e la più forte solidarietà a tutti i compagni e le compagne colpiti in queste ore.

Iinvitiamo tutti e tutte al presidio sotto la Questura , in p.zza Roosevelt, alle 17:00.

Saremo lì per difendere i nostri compagni e le lotte che insieme abbiamo e stiamo portato avanti.

Noi Restiamo Bologna

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Questa mattina a Bologna si vive un’altra giornata di attacco ai movimenti: è stata infatti disposta l’ordinanza della misura cautelare del divieto di dimora a 15 militanti dei movimenti, Cua, Tpo, Asia-Usb.

 Dopo gli arresti e la repressione contro il movimento NO TAV, dopo i gravi provvedimenti restrittivi contro gli attivisti per il diritto all’abitare a Roma e per il diritto al lavoro a Napoli, dopo i pesantissimi interventi della magistratura contro le manifestazioni sindacali, i provvedimenti di questa mattina fanno emergere una chiara e preordinata volontà repressiva nei confronti di chiunque costruisca opposizione ad un modello sociale basato sulla esclusione dei più e sulla economia di rapina imposta dalla stessa Unione Europea.

Per questo invitiamo tutti/e al presidio indetto da Usb alle ore 17 sotto la prefettura in piazza Roosevelt e aderiamo alla manifestazione del prossimo 11 Marzo in P.zza Verdi, perché quella giornata ,non sia solo il ricordo di un militante di Lotta Continua, Francesco Lorusso, assassinato dai carabinieri, ma diventi una giornata contro la repressione, per il diritto alla resistenza e per il rilancio del conflitto.

Massima solidarietà ai compagni e alle compagne colpiti/e dai provvedimenti.

Ross@ Bologna

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Il Partito Comunista dei Lavoratori esprime tutta la propria solidarietà ai compagni attivisti dei movimenti sociali bolognesi e di Usb colpiti da provvedimenti cautelari dell’Autorità giudiziaria. Nel mare della disperazione provocata dalle sue politiche di rapina sociale la Repubblica borghese vuole gestire le innumerevoli vertenze che si aprono sul territorio e nei posti di lavoro con misure di polizia. A questo punto rilanciare la lotta unitaria e radicale di tutti i lavoratori assume anche il significato di una elementare misura di igiene democratica.

Partito Comunista dei Lavoratori – Sezione di Bologna

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L’unico divieto di dimora è per la polizia in Piazza Verdi!

Quelle del 23 e del 27 maggio sono state due grandi giornate per student@ e precar@ dell’Università di Bologna. Di fronte all’arroganza del Comune e dei poteri costituiti della città, sfidando i divieti e la polizia, in centinaia ci siamo riappropriati di Piazza Verdi, luogo simbolo della socialità e delle lotte studentesche, luogo di vita che vorrebbero trasformare in uno spazio morto, a esclusivo servizio del profitto e dei commercianti. Questa mattina, a quasi un anno di distanza e il giorno dopo che il prefetto dichiara che quello di Piazza Verdi non è un problema di ordine pubblico, sono stati notificati 12 divieti di dimora per compagne e compagni che hanno preso parte a quelle giornate della dignità, in tutto 43 persone sono indagate. Dopo le centinaia di denunce per le lotte della logistica e le misure cautelari per Vincenzo, ecco un nuovo maldestro tentativo di tappare la bocca al conflitto sociale. Manifestate pure, dicono in coro unanime dalla procura a Legacoop, Pd e Cgil, purché non diate alcun fastidio e ci lasciate condurre i nostri sporchi affarucci. Il tentativo è maldestro perché non saranno obblighi di dimora, misure cautelari e altre fantasiose forme repressive a chiudere la bocca a chi rifiuta di pagare i costi della vostra crisi, a chi quotidianamente si batte contro precarietà e impoverimento, per costruire un’altra università e riappropriarsi degli spazi urbani.

L’11 marzo saremo in piazza con la Bologna degna, per ricordare Francesco e per continuare, con ancora più forza, nelle lotte che quotidianamente conduciamo. Ve lo ricordiamo ancora: a cacciare quegli sbirri c’eravamo tutte e  tutti. Ve lo urliamo sempre: il degrado di Bologna siete voi. E ve lo ripetiamo un’ultima volta: siete circondate, arrendetevi.

Hobo – Laboratorio dei saperi comuni

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Organizzarsi contro la spirale repressiva, solidarietà ai compagni colpiti dai provvedimenti restrittivi.

La Rete dei Comunisti Bologna esprime massima solidarietà ai compagni di ASIA USB, CUA e TPO ai quali è stato notificato questa mattina il “divieto di dimora” in seguito alla manifestazione di Piazza Verdi nello scorso

maggio. Le notifiche di questa mattina, avvengono in diretta continuità con i recenti arresti dei compagni del movimento romano, napoletano e NO TAV delineando chiaramente come la risposta ad ogni tipo di antagonismo e opposizione in tutto il Paese sia soggetta ad azioni repressive sempre più pesanti.

I provvedimenti di Bologna confermano un salto di qualità in direzione della normalizzazione autoritaria, complementare al clima di continua “emergenza” politica, con l’obiettivo di depotenziare ogni espressione dissonante l’insieme delle politiche antisociali perseguite dal capitale e dai poteri esecutivi, sia nazionale che della UE, nel processo di costruzione del polo imperialista europeo.

E’ necessaria una strategia di coordinamento generale locale e nazionale, non solo per ottenere e mantenere i risultati delle lotte ma anche per resistere a questa spirale repressiva.

In un momento in cui ogni scelta politica è dettata da poteri esterni come quelli di Bruxelles, le misure di questi giorni appaiono come evidenza del fatto che la lotta per la riappropriazione dei territori, del diritto all’abitare, alla città e al lavoro stia diventando sempre più qualcosa da difendere, contro chi vuole appaltare i territori a speculatori ed escludere chiunque non sia in linea con questo progetto.

Appare come un paradosso il fatto che chi lotta per il diritto all’abitare riceva come risposta l’esclusione dalla città. Appare un paradosso che il chi lotta per difendere i propri spazi in città, e per costruire luoghi di socialità alternativi ai piani urbanistici di una bologna che vorrebbe solo cementificare per il profitto di pochi, riceva in risposta l’esclusione dalla città.

Per questo invitiamo tutti/e al presidio indetto da Usb alle ore 17 sotto la prefettura in piazza Roosevelt contro la repressione e per il diritto alla resistenza in solidarietà ai compagni colpiti dal provvedimento.

Rete dei Comunisti – Bologna

 

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Apprendiamo la notizia dei divieti di dimora notificati a 12 tra le centinaia di manifestanti che, lo scorso maggio, si sono opposti al tentativo di militarizzare piazza Verdi: come abbiamo già affermato in quei giorni, si trattò di una giusta resistenza praticata da student* e precar* per rivendicare, in zona universitaria come in qualsiasi altra piazza pubblica, i propri spazi di libertà e autonomia, sempre più necessari in epoca di crisi economica e austerità.

Esprimiamo la nostra piena solidarietà alle/i compagne/i coinvolte/i e rilanciamo l’appuntamento promosso per le 17 di oggi davanti alla Prefettura.

Vag61

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Le lotte sociali non si processano, Libertà di movimento per tutti i compagni!

La Coalizione Internazionale dei Sans-papiers e Migranti (Italia) esprime la totale solidarietà al compagno Pietro Simbola detto “ Giorgio” per i provvedimenti cautelari con divieto di dimora a Bologna di cui è stato oggetto insieme ad altri 12 attivisti dei movimenti sociali a Bologna.

La macchina della repressione continua dopo i vari provvedimenti ai danni di Paolo Di Vetta, Luca ed altri compagni romani e napoletani delle settimane scorse.

Pietro Simbola detto “Giorgio” è impegnato insieme alla Coalizione Internazionale dei Sans-papiers e Migranti (Europa ed Italia) nell’organizzazione della Carovana Europea Bruxelles 2014 per la libertà di movimento, la dignità e la giustizia sociale per tutti.

Ricordiamo che la riuscita del lancio della Carovana Europea lo scorso 1 marzo che si è svolto a Bologna, come in altre piazze con manifestazioni e presidi, è stata possibile grazie al contributo determinante del compagno “Giorgio” e di tanti migranti e rifugiati. Insieme all’A.SI.A./USB e il movimento per il diritto all’abitare bolognese.

Le lotte sociali non si processano, le lotte per la dignità delle persone non si fermano!

Libertà di movimento per tutti i compagni!

> Firma l’appello scrivendo a: movimentomigrantirifugiati@gmail.com

Coalizione Internazionale dei Sans-Papiers e Migranti Italia: Movimento Migranti e Rifugiati – Unione Sindacale di Base (USB) – Movimento Migranti e Rifugiati Torino – Movimento Rifugiati Emergenza Nord Africa Roma – Movimento Rifugiati Garibaldi 101 Napoli – Asia/USB – Coordinamento Migranti Toscana Nord – Movimento Migranti e Rifugiati Napoli – c.s. Lazzaretto autogestito Bologna – ex scuola Ferrari occupata Bologna – Antirazzisti Bari – Primavera Urbana Bologna – Comitato Residenti Zingonia (Bergamo) – Associazione Freedom and Justice Bologna – associazione A.M.I.C.I di Crema ed Hinterland

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L’associazione Primo Moroni esprime la piena solidarietà ai compagni che in mattinata hanno ricevuto i 12 provvedimenti di divieto di dimora per i fatti di piazza Verdi. Come allora, anche oggi sosteniamo chi lotta contro la militarizzazione di spazi di socialità e di condivisione definendoli ‘degrado’, sentendoci parte di quella piazza che nel maggio scorso rivendicava un diritto di espressione e aggregazione dal basso. Per questo aderiamo al presidio di oggi 6 marzo davanti alla prefettura e alla manifestazione dell’11 Marzo, affinché il ricordo di Francesco Lo Russo sia un ulteriore momento di lotta contro la repressione.

Associazione Primo Moroni

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Il Comitato Difesa Sociale di Cesena esprime la sua solidarietà nei confronti dei compagni e compagne di Asia/Usb, Cua e Tpo che il 6 marzo hanno visto notificarsi il “divieto di dimora” a Bologna a seguito delle manifestazioni in Piazza Verdi nel maggio 2013.

Si tratta dell’ormai abituale schema che prevede di criminalizzare chi si oppone alle politiche applicate dagli esecutivi nazionali ed europei e dalle amministrazioni locali, tutti asserviti al grande capitale industriale e finanziario e alle banche, e di isolarlo dal contesto sociale per esorcizzare una ripresa dei movimenti di massa. Siamo di fronte ad una vera e propria “guerra preventiva” contro il conflitto sociale: nel momento in cui ci sono milioni di disoccupati, cassa integrati, sfruttati, senza-casa, chi lotta per il diritto alla casa, alla salute, al lavoro, alla vita dignitosa e per la riappropriazione dei territori sta subendo azioni repressive sempre più pesanti.
Ma le lotte per la casa, il lavoro, il reddito, non si arrestano!

Solidarietà e libertà per tutt*!

Comitato Difesa Sociale Cesena