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Modena / Cie verso la riapertura, c’è la conferma del Viminale

Cambia la sigla, che diventa Cpr, ma non la sostanza: una struttura di detenzione amministrativa per i migranti. Previsti 60 posti. Si oppone il collettivo Refugees: “Libertà di movimento e installazione per tutti e tutte”

26 Maggio 2017 - 11:46

La parola definitiva è arrivata ieri alla Camera, durante l’audizione in commissione Migranti della prefetta a capo del Dipartimento libertà civili e immigrazione del ministero dell’Interno. Per i centri di permanenza per il rimpatrio o Cpr, nuovo nome per i vecchi Cie (e prima ancora Cpt), “si sta lavorando per il potenziamento di strutture già esistenti” e tra questi, come si dava per probabile già dallo scorso gennaio, c’è quella attiva dal 2002 al 2013 nella città emiliana. Sessanta i posti previsti.  Ora deve arrivare l’ok formale da parte della Regione.

Sul tema è intervenuto nei giorni scorsi il collettivo di richiedenti asilo Modena’s Refugees, una settimana dopo aver animato un corteo che ha reclamato “documenti e dignità” attraversando le vie della città e ribadendo l’opposizione alla legge Minniti, approvata ad aprile e che tra le varie misure prevede appunto i Cpr: “Riaprirà le prigioni per le persone senza documenti, una sarà proprio a Modena! Il nostro interesse non è il loro: le istituzioni vogliono rendere più efficace la produzione e l’espulsione dei clandestini, noi vogliamo i documenti e la libertà di movimento e installazione per tutti e tutte!”.