Attualità

Milano / Antibanksday, occupata Piazza Affari

Nella giornata di ieri, data di mobilitazione internazionale contro banche e borse, una “piazza strappata al volere del potere finanziario”.

18 Settembre 2011 - 12:51

(da cantiere.org)

Ieri eravamo negli uffici di Standard&Poor’s, una delle più grandi società di rating, responsabile delle speculazioni finanziare che ogni giorno bruciano miliardi di euro e giocano d’azzardo con il presente e il futuro di tutti noi.

Oggi siamo tornati alla Borsa, in una Piazza Affari occupata da centinaia di persone in occasione dell’ “Antibanks day”: una giornata di mobilitazione internazionale di occupazione delle borse e dei luoghi della finanza, contro banche e banchieri, per protestare contro le misure ingiuste che si vorrebbero adottare per combattere la crisi, contro l’austerity che i governi, dopo aver contratto il debito, provano ad imporci, contro un sistema finanziario globale malato e in fallimento incapace di rispondere alle istanze di un precariato diffuso che esige, diritti, redditto, casa, welfare, scuola e università.

Dalle 10 piazza Affari si è riempita, abbiamo organizzato il mercatone del libro usato, uno spazio con libri a poco prezzo per combattere la crisi, abbiamo allestito uno stand proiezioni contro il debito e un gazebo “io una casa me la merito”con materiali informativi per connettere le lotte per la casa dall’Italia alla Spagna, un laboratorio di serigrafia con magliette contro il debito. Sempre dalle 10 del mattino è attivo il Media Center per creare collegamenti con le lotte che oggi in diverse città nel mondo si stanno svolgendo, a New York per esempio sono attese migliaia di persone. Nel pomeriggio, inoltre ci sono stati diversi collegamenti con le altre piazze europee in mobilitazione, da Madrid a Parigi, a Berlino.

Una piazza ricca di contributi di giovani e precari un microfono aperto agli interventi dei collettivi studenteschi dei Comitati per il diritto alla casa, sindacati di base e ma anche interventi e lezioni di Giulietto Chiesa e Moni Ovadia.

Una piazza strappata al volere del potere finanziario e finalmente riconquistata dalle necessità e dalle istanze di un movimento che è inequivocabilmente antifascista, antirazzista e antisessista che contro la crisi non ci sta a sventolare lo spauracchio del migrante come nemico comune.

Un’ altra giornata dell’ indignazione in vista delle prossime mobilitazioni.

Abbiamo rilanciato la mobilitazione globale del 15 ottobre, giornata chiamata GLOBAL REVOLUTION dagli indignados spagnoli, dalle migliaia di persone che si stanno ritrovando a Wall Street, dalle piaze ribelli di Tunisia, Egitto e tanti altri paesi arabi.