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Migranti, si estende l’appello partito dal Copernico

L’iniziativa trova sostegno tra gli insegnanti di Sabin, Galvani e Longhena. Destra attacca, l’Usb con i docenti: “Pronti a difenderli in piazza dalla barbarie dilagante”. Il documento partito dalla scuola dell’infanzia approda in Comune ma il Pd temporeggia: “Grave”, per l’Sgb.

07 Febbraio 2019 - 12:07

Dopo il Copernico, il Sabin: 66 docenti dello scientifico di via Matteotti hanno deciso di aderire all’iniziativa lanciata dagli insegnanti del liceo di via Garavaglia i per sviluppare, insieme agli studenti, spazi di discussione sui temi dell’accoglienza e dei migranti. “Non è accettabile l’aggressione mediatica e politica scatenatasi contro i colleghi, rei di ‘voler fare politica a scuola'”, scrivono i professori del Sabin, aggiungendo che “oggi non è più possibile tacere o delegare alla televisione e ai social media ogni contributo alla formazione dei nostri studenti e futuri cittadini”. Nasce da questo la decisione di aderire all’iniziativa, “portando il tema nelle nostre classi in particolar modo nel corso di tutto il mese di febbraio 2019, continuando, come abbiamo sempre fatto, a sensibilizzare i nostri studenti aiutandoli a sviluppare un pensiero autonomo e critico”. Non solo: si è appreso in questi giorni che l’appello partito dal Copernico ha trovato molte adesioni anche tra i docenti del liceo Galvani e delle scuole Longhena.

Con gli insegnanti, oggetto di pesanti attacchi da parte della destra, si schiera l’Usb: “Respingiamo ogni attacco alla libertà di insegnamento e saremo pronti a difendere in piazza i docenti offesi e aggrediti da questa dilagante barbarie”. L’iniziativa partita dal Copernico “ha il merito di ‘fare politica’ nel senso piu’ alto del termine, cioè fornire a studenti e studentesse strumenti per interpretare il mondo in cui vivono”, continua l’Usb, ma in ogni caso è doveroso “distinguersi da quel tipo di opportunismo per il quale le iniziative contro i migranti di questo Governo rappresentano, giustamente, la barbarie razzista dilagante, ma d’altro canto i provvedimenti del ‘pacchetto Minniti’ e gli accordi con la Libia per il mantenimento dei lager per i migranti non sembrano essere un problema”. L’obiettivo è “saper dare ai nostri studenti l’autonomia di un pensiero critico e davvero libero significa anche ricordare le responsabilità legislative di chi, nel corso degli ultimi Governi, ha votato in Parlamento provvedimenti scellerati o ha continuato sui social fino a oggi a propagandare un clima di odio che trova nei migranti i capri espiatori della crisi socioeconomica o di ogni calamità naturale vecchia e nuova”.

Nel frattempo, nei giorni scorsi è approdato in Comune l’appello delle lavoratrici e dei lavoratori delle scuole dell’infanzia sui “continui naufragi” nel Mediterraneo. Il testo è confluito in un ordine del giorno presentato dalla consigliera Dora Palumbo (gruppo misto), che il Pd ha evitato di discutere con urgenza rinviandolo in commissione. Una decisione “grave” secondo l’Sgb, che fin dall’inizio ha sostenuto l’appello. Il sindacato teme che la commissione, intervenendo sul testo dell’odg, possa finire per svolgere il ruolo di “censore” rispetto ai contenuti proposti. Per l’Sgb “restano fondamentali e non modificabili tutti i punti salienti dell’appello, sottoscritto da centinaia di lavoratrici e lavoratori”. In particolare, Sgb segnala “il ruolo dell’Italia come Paese accogliente ed ospitale, l’appello alle istituzioni per impedire ulteriori naufragi e l’impegno dell’amministrazione comunale di Bologna ad attuare politiche di accoglienza ed integrazione”. Superfluo ogni commento sulle parole spese dalla Lega sull’odg: “I morti in mare avvengono da quando la gente viaggia”, ha dichiarato il Carroccio in Comune.