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Migliaia in corteo trenta anni dopo la strage [foto]

Cinquecento allo spezzone di spazi sociali e realtà di base, le foto. Applaudito da tutti il presidente dell’associazione familiari delle vittime Bolognesi, che ha stigmatizzato i benefici concessi a Mambro, Fioravanti e Ciavardini e i depistaggi

02 Agosto 2010 - 14:27

Migliaia di persone, tante che Piazza Medaglie d’Oro non è riuscita a contenerle tutte, sicuramente la partecipazione più alta degli ultimi anni al corteo nell’anniversario della strage del 2 agosto 1980. Circa cinquecento dei manifestanti hanno scelto di sfilare dietro lo striscione «Liberi dalla paura, contro ogni revisionismo», promosso da diversi spazi sociali e realtà di base bolognesi, che in un comunicato diffuso nel pomeriggio scrivono «molte persone si sono unite a noi riconoscendosi nell’appello a un netto rifiuto del revisionismo, dei depistaggi di Stato, così come di tutti dispositivi di paura ed esclusione con cui si pretende di governare corpi e vite» e attaccano i «palazzi di potere» che hanno avuto «paura della piazza».

Applaudito da tutti il discorso del presidente dell’associazione delle vittime Paolo Bolognesi, netto nell’attaccare i perduranti depistaggi sulla stage: «Non lo scoppio di una caldaia, non terroristi internazionali maldestri che hanno dimenticato una bomba alla stazione, non i libici, non i palestinesi, ma neofascisti, servizi segreti, banda della Magliana e Loggia massonica P2, tutti assolutamente interessati ed alleati per impedire l’accertamento della verità» , ha detto Bolognesi, che ha stigmatizzato inoltre i benefici condotti ai neofascisti riconosciuti esecutori della strage: Francesca Mambro, Valerio Giuseppe Fioravanti e Luigi Ciavardini. «Abbiamo appreso con sconcerto la disinvoltura e la noncuranza dell’etica politica» ha aggiunto «con cui il candidato del centrosinistra alle recenti elezioni regionali del Lazio, Emma Bonino, abbia avuto nel suo comitato elettorale come consulenti proprio i due terroristi fascisti Mambro e Fioravanti, mandanti dell’assassinio del giudice Amato ed esecutori materiali della strage alla stazione»