Sgb: “Si sta cercando di far passare l’idea che non vogliano lavorare a luglio, ma non è così: è la Giunta che sceglie la via più comoda, cioè la menzogna, per far passare le proprie malefatte”.
“Sgb ha già avviato le procedure di conciliazione dello stato di agitazione per lo sciopero del personale della scuola dell’infanzia”. Il sindacato di base lo annuncia con un comunicato, spiegando: “Si sta cercando di far passare l’idea che le maestre del Comune di Bologna non vogliano lavorare a luglio, come se fossero arroccate sulla protezione di un diritto elitario e non più accettabile. Ma non è così. Il problema è che una Giunta sempre più inetta a rappresentarci sceglie la via più comoda, cioè la menzogna, per far passare le proprie malefatte. Ricordiamo che le maestre assunte col contratto Enti Locali, hanno già lavorato 2 settimane nel mese di luglio 2016 e non hanno ancora ricevuto alcun incentivo previsto. Le uniche proposte avanzate da questa Amministrazione per andare a sanare quel debito, sono state presentate alle lavoratrici sotto forma di un nuovo ricatto,al punto da portare le maestre a rinunciare a quel pagamento, loro dovuto, piuttosto che piegare nuovamente la testa”.
Continua Sgb: “Il malessere di queste lavoratrici nasce dal ‘contratto-ricatto’ Enti Locali con cui sono state immesse in ruolo nel 2015/16. Stesso lavoro, stesso ambiente, stessa retribuzione, meno diritti, più carichi di lavoro: più ore frontali con i bambini (fino a 7 ore al giorno), più monte ore totale e infine l’obbligo di prolungare il servizio fino a luglio. Per non parlare della mancata sostituzione delle colleghe che le ha costrette a turni massacranti, senza alcun rispetto né per loro né per la qualità del lavoro che si andava ad offrire ai bambini. Le maestre cercano solo di rivendicare il proprio tempo e il proprio ruolo professionale: un tempo e un ruolo educativo. Sono anche disposte a lavorare una settimana in luglio, se a questo le obbliga il nuovo contratto, ma non a svilire e svendere la loro professionalità. Sono contro un progetto che è nato durante la campagna elettorale di Merola ed ha come unico obiettivo quello di farsi belli con la cittadinanza, sacrificando però le esigenze delle lavoratrici e l’aspetto ludico-ricreativo da destinare ai bambini”.
Ancora dal comunicato: “Sgb si è opposto sin dall’inizio a questo progetto e si batte per: ripristinare il pagamento del mese di luglio 2016 per tutte le lavoratrici che hanno concorso a tenere aperte le scuole lo scorso luglio; abbassare il monte ore del contratto eell; alleggerire il carico frontale con i bambini; abolire il lavoro frontale di 7/8 ore al giorno (umanamente impossibile mantenere una professionalità dopo più di sei ore con più di 20 bambini); assicurare una corretta gestione del monte ore e non il suo utilizzo per sopperire alle carenze di organico; ripristinare la formazione laddove la scuola non abbia la possibilità di proseguire la sua apertura da calendario scolastico; rinunciare allo scellerato proposito di aumentare il numero di bambini per sezione fino a 28 unità come invece sta accadendo; ritirare il sostegno economico promesso alle famiglie per sostenere l’iscrizione ai nidi privati ma al contrario aumentare ed estendere le sezioni di nidi e materne comunali così come dettato dalla Costituzione e così come espresso dalla cittadinanza nel referendum; ripristinare la democrazia sindacale, visto che Cgil, Cisl e Uil vorrebbero essere gli unici sindacati a convocare le assemblee in orario di lavoro”.