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Maestre comunali verso lo sciopero

Sgb: “Si sta cercando di far passare l’idea che non vogliano lavorare a luglio, ma non è così: è la Giunta che sceglie la via più comoda, cioè la menzogna, per far passare le proprie malefatte”.

24 Maggio 2017 - 14:27

“Sgb ha già avviato le procedure di conciliazione dello stato di agitazione per lo sciopero del personale della scuola dell’infanzia”. Il sindacato di base lo annuncia con un comunicato, spiegando: “Si sta cercando di far passare l’idea che le maestre del Comune di Bologna non vogliano lavorare a luglio, come se fossero arroccate sulla protezione di un diritto elitario e non più accettabile. Ma non è così. Il problema è che una Giunta sempre più inetta a rappresentarci sceglie la via più comoda, cioè la menzogna, per far passare le proprie malefatte. Ricordiamo che le maestre assunte col contratto Enti Locali, hanno già lavorato 2 settimane nel mese di luglio 2016 e non hanno ancora ricevuto alcun incentivo previsto. Le uniche proposte avanzate da questa Amministrazione per andare a sanare quel debito, sono state presentate alle lavoratrici sotto forma di un nuovo ricatto,al punto da portare le maestre a rinunciare a quel pagamento, loro dovuto, piuttosto che piegare nuovamente la testa”.

Continua Sgb: “Il malessere di queste lavoratrici nasce dal ‘contratto-ricatto’ Enti Locali con cui sono state immesse in ruolo nel 2015/16. Stesso lavoro, stesso ambiente, stessa retribuzione, meno diritti, più carichi di lavoro: più ore frontali con i bambini (fino a 7 ore al giorno), più monte ore totale e infine l’obbligo di prolungare il servizio fino a luglio. Per non parlare della mancata sostituzione delle colleghe che le ha costrette a turni massacranti, senza alcun rispetto né per loro né per la qualità del lavoro che si andava ad offrire ai bambini. Le maestre cercano solo di rivendicare il proprio tempo e il proprio ruolo professionale: un tempo e un ruolo educativo. Sono anche disposte a lavorare una settimana in luglio, se a questo le obbliga il nuovo contratto, ma non a svilire e svendere la loro professionalità. Sono contro un progetto che è nato durante la campagna elettorale di Merola ed ha come unico obiettivo quello di farsi belli con la cittadinanza, sacrificando però le esigenze delle lavoratrici e l’aspetto ludico-ricreativo da destinare ai bambini”.

Ancora dal comunicato: “Sgb si è opposto sin dall’inizio a questo progetto e si batte per: ripristinare il pagamento del mese di luglio 2016 per tutte le lavoratrici che hanno concorso a tenere aperte le scuole lo scorso luglio; abbassare il monte ore del contratto eell; alleggerire il carico frontale con i bambini; abolire il lavoro frontale di 7/8 ore al giorno (umanamente impossibile mantenere una professionalità dopo più di sei ore con più di 20 bambini); assicurare una corretta gestione del monte ore e non il suo utilizzo per sopperire alle carenze di organico; ripristinare la formazione laddove la scuola non abbia la possibilità di proseguire la sua apertura da calendario scolastico; rinunciare allo scellerato proposito di aumentare il numero di bambini per sezione fino a 28 unità come invece sta accadendo; ritirare il sostegno economico promesso alle famiglie per sostenere l’iscrizione ai nidi privati ma al contrario aumentare ed estendere le sezioni di nidi e materne comunali così come dettato dalla Costituzione e così come espresso dalla cittadinanza nel referendum; ripristinare la democrazia sindacale, visto che Cgil, Cisl e Uil vorrebbero essere gli unici sindacati a convocare le assemblee in orario di lavoro”.