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Logistica, un altro operaio positivo al virus

Avrebbe lavorato fino a venerdì in uno dei magazzini dell’interporto. Si Cobas chiedono test per tutto il personale, Cobas lavoro privato denunciano inadempienze della cooperativa nelle misure di prevenzione. Merola chiude piazza San Francesco. Laboratorio Salute Popolare: senza dimora “non sono stati considerati durante l’emergenza”, e ora molti ricorrono all’ambulatorio autogestito.

13 Luglio 2020 - 19:11

Ci sarebbe una nuova diagnosi di Covid-19 all’Interporto. Ne danno notizia i Si Cobas, spiegando che l’operaio, che avrebbe lavorato fino a venerdì,  “ha avuto conferma da parte delle autorità sanitarie locali, che hanno provveduto all’indicazione del suo isolamento presso il domicilio. Si precisa inoltre che il lavoratore ha dato medesima comunicazione anche all’azienda”, la cooperativa Mmp che opera nel magazzino Geodis.

Il sindacato ha inviato oggi formale richiesta all’azienda di procedere con test sierologici e tamponi a tutto il personale, “come previsto dalla normativa vigente e indicato dalle autorità locali in seguito al pericoloso susseguirsi di focolai all’interno del comparto logistico territoriale”, e ha chiesto che siano adottate “tutte le misure necessarie affinché si proceda nel rispetto dei protocolli di sicurezza Covid-19 e che in particolare siano operate sanificazioni immediate del luogo di lavoro”. Diversamente, “al fine di tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori e delle loro famiglie, a partire da oggi stesso” potranno assentarsi dal luogo di lavoro” fino alla conclusione dell’indagine epidemiologica. Infine, in caso di quarantena preventiva, “l’azienda retribuisca tutti i dipendenti”.

A proposito dellla medesima cooperativa, di Geodis e di altri due committenti (Yoox e Cgs) Cobas Lavoro Privato ha scritto a Prefettura e Ausl segnalando inadempienze nelle misure di prevenzione dei contagi. “Parte dei responsabili” non indosserebbero le mascherine “quando si rivolgono al personale a distanza minore di un metro”. La cooperativa starebbe inoltre “continuamente spostando personale da un magazzino all’altro, violando il protocollo di regolamentazione. “Non sappiamo quanto accade per le sanificazione e come vengano effettuate”, aggiungono i Cobas, e “in quasi tutti i Magazzini vi sono temperature molto alte e non sono presenti impianti di raffrescamento, non vengono rispettate le pause estive, nonostante le varie ns denuncie in merito di questi anni e gli interventi della Ausl”.

In tema di prevenzione del contagio, arriva la chiusura di piazza San Francesco, annunciata in serata dal Sindaco Virginio Merola parlando di “movida fuori controllo” e assembramenti “intollerabili”.

Intanto, il Laboratorio Salute Popolare pone l’attenzione sui “ bisogni assistenziali ed essenziali dei cosiddetti gruppi ‘difficili da raggiungere’”, che “non sono stati considerati durante l’emergenza sanitaria, e ora ne vediamo le conseguenze”, ossia l’incremento “notevole” degli accessi all’ambulatorio, la maggior parte delle quali “è delle persone confinate ai margini della società, come le persone che vivono per strada/senza fissa dimora”. Si legge poi: “Ciò che però ci preoccupa è che ancora adesso, nonostante la fine della fase acuta, non si riesca ancora a trovare una risposta a questi bisogni, come un posto letto libero nei vari dormitori della nostra città. Non si riesce a trovare una sistemazione nemmeno per coloro che sono in un evidente stato di necessità a causa di condizioni sanitarie gravi e urgenti. Questo determina non solo un ulteriore sentimento di abbandono da parte di questa popolazione, ma mina la loro possibilità di poter risolvere alcune delle loro problematiche di salute, come sottoporsi a interventi chirurgici o seguire una terapia in cronico. Continueremo a monitorare attentamente la situazione e a ringraziare le associazioni e i singoli che ogni giorno, nonostante le risicate risorse a disposizione, fanno del loro meglio perché nessun* resti sol*!”