Acabnews Bologna

Logista conferma la chiusura, posticipandola al 31 ottobre

“Avevamo richiesto che fosse presentato il piano industriale e riorganizzativo da parte dell’azienda ma non è stato portato al tavolo” in calendario per oggi, riferiscono i Si Cobas, affermando che quanto emerso dalla trattativa “evidentemente non ci soddisfa”. Solidarietà alle/i lavoratrici/ori da parte dell’Usb.

06 Agosto 2021 - 14:43

Dopo il primo incontro che si è svolto due giorni fa, oggi si è riunito di nuovo il Tavolo di salvaguardia dedicato alla vertenza Logista e in apertura di discussione l’azienda “ha confermato la decisione della chiusura del sito di Bologna, posticipandola al 31 ottobre, data che consegnerà i lavoratori allo sblocco dei licenziamenti”, raccontano i Si Cobas con un post pubblicato nel primo pomeriggio a trattativa ancora in corso. “Avevamo richiesto che fosse presentato il piano industriale e riorganizzativo da parte dell’azienda- continua il sindacato- ma non è stato portato al tavolo. Il tempo che intercorrà fino al 31 ottobre dovrebbe servire a intavolare delle trattative sindacali per eventuali ricollocazioni e esodi. Precisiamo che mentre si afferma che la chiusura viene rimandata di qualche mese non viene però garantita la ripresa della attività produttiva. Questa in estrema sintesi è quanto questo tavolo ha espresso e che evidentemente non ci soddisfa. In questo momento vi è inoltre un’interruzione dovuta al fatto che le parti non concordano sul comunicato da rilasciare pubblicamente. Logista ed altri non vogliono che venga riportato per iscritto che la chiusura è confermata. Perché?”.

Anche l’Usb intanto prende posizione sulla vicenda, con un comunicato:  “Continua, dopo lo sblocco dei licenziamenti e l’accordo farsa di Cgil, Cisl e Uil con padronato e Governo Draghi, la chiusura di siti produttivi nel nostro paese. Anche con la ripresa dell’economia i padroni continuano a fare i loro comodi. Alla Logista Italia si è annunciato un altro licenziamento collettivo di 100, tra lavoratrici e lavoratori, mascherato da delocalizzazione con qualche settimana di cassa integrazione. Una azienda che da anni opera nel territorio della provincia di Bologna nella distribuzione del tabacco e che non ha problemi di bilancio. Siamo con le lavoratrici ed i lavoratori, che sabato scorso con un messaggio whatsapp hanno ricevuto la notizia della chiusura del magazzino e che sono in presidio davanti ai cancelli dello stabilimento per manifestare la loro rabbia contro un’altra delle tante multinazionali che nonostante non siano in crisi, per strategie economiche legate alla massimizzazione del profitto, chiudono siti produttivi lasciando anche in questo caso centinaia di famiglie in guai seri, senza pagare dazio. Operiamo ed opereremo nei modi e nelle forme che ci sono possibili, non solo in solidarietà con le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti in queste vertenze, ma per denunciare e contrastare questo atteggiamento padronale, che con la sostanziale approvazione di questo Governo e dei sindacati complici, continua a buttare in mezzo alla strada centinaia se non migliaia di lavoratrici e lavoratori. Così come continuiamo a denunciare la mattanza sui luoghi di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori, quasi tre al giorno nel nostro paese: solo due giorni fa (martedì, ndr), in un’azienda di packaging, la Bombonette della provincia di Modena, è deceduta una lavoratrice e madre di una bimba di quattro anni, siamo vicini ai familiari della vittima, ed insistiamo nella nostra richiesta per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e per introdurre le norme concrete per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro. Anche su questi temi Usb, ed altre sigle del sindacalismo di base, hanno proclamato uno Sciopero generale nazionale per l’intera giornata del 18 ottobre prossimo, come primo appuntamento di tutte quelle realtà conflittuali interessate contrastare la strapotenza padronale”.