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Lezioni in pausa al Copernico: ”Mediterraneo cimitero di chi è senza speranza”

L’iniziativa è partita da circa sessanta insegnanti del liceo scientifico. In classe si parlerà dei migranti in mare: “Tenerli per giorni al largo delle coste viola regole internazionali e sfida il senso di umanità”. Cua interviene sul caso Diciotti.

01 Febbraio 2019 - 12:26

Le lezioni saranno sospese e in classe si parlerà di migranti e della situazione nel Mediterraneo, “per spiegare a studentesse e studenti cosa sta succedendo nel Paese sul tema dell’accoglienza”. E’ l’iniziativa promossa da circa sessanta insegnanti del liceo scientifico Copernico. Questo quanto si legge nell’appello: “In queste settimane assistiamo a episodi che ci sconcertano, chiamando direttamente in causa il senso e il modo in cui stiamo svolgendo il nostro compito di insegnanti ed educatori”. Infatti “tenere per giorni e giorni al largo delle nostre coste donne, uomini e bambini migranti non solo viola le regole internazionali ma sfida anche il senso di umanità e la coscienza civile della comunità nazionale”. Questo mentre “ogni giorno la comunicazione mediatica ci bombarda di proclami che forzano i principi della nostra Costituzione, come quello inderogabile alla solidarietà sancito dall’articolo 2”. Inoltre “la sfida continua alla magistratura da parte del potere politico confligge con quello che spieghiamo alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi riguardo alla divisione dei poteri come base dello Stato di diritto”, dicono i professori, aggiungendo che “la contrapposizione frontale fra gli italiani di sangue e le altre persone presenti sul territorio nazionale, la gran parte a pieno titolo, contrasta con l’impegno quotidiano di costruire una scuola plurale e inclusiva e spesso confligge con la stessa realtà delle nostre classi”. La considerazione che “il Mediterraneo sia tornato a essere una barriera fra civiltà e sia diventato il grande cimitero di chi è senza speranza – continua l’appello firmato tra i docenti del Copernico- costringe a ripensare i temi e i motivi della nostra stessa storia”. In ragione di questo, “siamo convinti che in questo contesto non sia possibile per noi docenti far finta di niente- si legge nel documento- e continuare a ignorare nella nostra attività didattica i fatti che si muovono intorno a noi, perchè una scuola che non riesce a facilitare la comprensione e la rielaborazione di quello che accade al di fuori non svolge la propria funzione”. Per questo, annunciano gli insegnanti, “dedicheremo alcune ore di lezione, nella prima settimana di febbraio, a informare i nostri studenti e a fornire loro gli strumenti per leggere in modo autonomo e consapevole i fatti ai quali ogni giorno assistono”. Una proposta che “estendiamo anche ai colleghi di altre scuole”, conclude l’appello.

Nella giornata di ieri il Cua è invece intervenuto sulla vicenda che potrebbe vedere il ministro dell’Interno Salvini sotto processo per aver impedito lo sbarco dei migranti a bordo della nave Diciotti nei porti italiani lo scorso agosto. Si legge nel post pubblicato su Facebook: “Per mesi Salvini, sicuro di sé e spavaldo mentre teneva in ostaggio centinaia di persone che scappavano da guerre e torture bloccate su navi ferme nei porti italiani, ha dichiarato che era pronto a essere processato. Ora che il governo deve decidere se autorizzare o no il processo al ministro per il caso della Diciotti (che può comportare una pena fino a 15 anni) sembra che il coraggioso Salvini ci abbia ripensato, e chiede ai suoi alleati pentastellati di votare per il no! È stato breve il passaggio dalla spavalderia arrogante che lo vedeva invocare il processo a gran voce, alla richiesta di essere protetto dell’immunità parlamentare. Siamo abituati ad essere processati. I processi li abbiamo affrontati sempre a testa alta, senza frignare. Salvini, invece, è il classico bulletto che gonfia il petto con i deboli e implora i potenti. Quanto sei cagasotto, caro Capitano. Salvini sei un coniglio!”