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Lavoro, a livello provinciale 36 infortuni al giorno

E in regione, nel primo trimestre 2018, 24 incidenti mortali. Sgb: nell’appalto Ups di Calderara conclusa trattativa “che può essere da esempio per tutti i lavoratori della logistica”. Riders, si avvicina firma della Carta dei diritti.

28 Maggio 2018 - 11:30

A Bologna e provincia gli infortuni su lavoro registrati nei primi tre mesi del 2018 sono stati 3.225: equivale a dire, in media, ben 36 al giorno. I dati (ufficiosi, perchè non consolidati) sono quelli diffusi dall’Inail. Rispetto al primo trimestre del 2017 c’è un calo del 10%, più significativo a Bologna (-15%) mentre invece Imola fa emergere un incremento (+7%). Ma se calano gli infortuni, aumentano invece le malattie professionali, che nei conteggi Inail passano da 432 a 471 (+9%): di nuovo a Imola il trend peggiore (+35%), mentre Bologna è in calo (-7%). Si aggiungono poi i casi di malattia professionale ‘aperti’, quindi non ancora definiti: da 414 a 389 (-6%). Per quanto riguarda gli infortuni mortali, per Bologna e provincia nel primo trimestre 2018 sono stati tre, stesso dato dei primi tre mesi dell’anno scorso.  A livello regionale, invece, si parla di 24 decessi e cioè sei in più dello stesso periodo del 2017. Le fasce d’età più colpite sono quella 40-49 (otto casi su 24) e quella 60-64 (con sette denunce). Dei 24 casi totali, 18 (nel 2017 furono 11) riguardano incidenti avvenuti sul luogo di lavoro, mentre sei (sette l’anno scorso) sono infortuni ‘in itinere’, vale a dire che sono avvenuti lungo il tragitto casa-lavoro.

L’Sgb intanto fa sapere che di recente si è conclusa “la lunga trattativa sul premio di produttività per i facchini che lavorano nell’appalto Ups di Lippo di Calderara. Una trattativa figlia delle lotte messe in campo da Sgb contro il pretestuoso licenziamento del proprio delegato sindacale che hanno portato al reintegro dello stesso e alla crescita di Sgb fino a diventare il primo sindacato dell’appalto. L’accordo sottoscritto prevede un premio di produzione per obbiettivi normalmente raggiungibili  che porteranno nelle tasche dei lavoratori, in media 500 euro netti mensili in più. Nello specifico in media il lavoratore porterà a casa 176 euro mensili per la lavorazione collettiva di 40.000 colli, una cifra che rientra tranquillamente nella media lavorata attualmente ed e un premio di ulteriori 176 euro mensili netti a prescindere dal numero di colli lavorati   A questi premi se ne aggiunge infine un altro per i lavoratori addetti ai lavori più usuranti (es. scarico) pari a 154 euro netti mensili. Un ottimo risultato per i lavoratori dell’impianto di Calderara di Reno che hanno saputo unire la capacità di lotta a quella di contrattazione, rompendo lo schema clientelare di trattative ‘in nero’ fra padroni  e sindacati  (solo per i propri iscritti) , tanto in voga nel settore. Un risultato che può essere da esempio per tutti i lavoratori dei magazzini della logistica”.

Passando ad un’altra vertenza, infine, l’amministrazione comunale ha comunicato che il 31 maggio sarà firmata la Carta dei diritti del lavoro digitale, nata dalle mobilitazioni dei riders: secondo quanto riferito dal Comune, hanno risposto tutte le piattaforme tranne una.