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L’Agenzia metropolitana per l’affitto: un altro fallimento

Il Comune ha deciso di procedere con il “congelamento” del progetto, nato per far incontrare domanda e offerta di alloggi puntando sul canone concordato: in dieci anni appena 160 i contratti conclusi.

13 Dicembre 2017 - 15:42

Dopo quello sul microcredito e quello sull’autorecupero, tanto per fare un paio di esempi recenti, le istituzioni bolognesi ammettono un altro flop sul fronte delle politiche abitative: il Comune di Bologna ha infatti deciso di
“ufficializzare il congelamento” dell’Agenzia metropolitana per l’affitto (Ama), evitando di pagare la quota di adesione per il 2018. L’Agenzia era nata, una decina di anni fa, come progetto condiviso dal Comune e dall’allora Provincia di Bologna, dall’Acer, da decine di altri Comuni dell’area metropolitana bolognese, da associazioni di proprietari e inquilini e da associazioni imprenditoriali: l’obiettivo sarebbe quello di far incontrare la domanda e l’offerta di alloggi in affitto proponendo il canone concordato, concentrandosi sulle fasce di reddito intermedio. Peccato che in tutta la sua storia l’Agenzia abbia messo in fila appena 160 contratti, maneggiando nella stragrande maggioranza dei casi immobili conferiti dagli stessi partner pubblici e non da soggetti privati. “Mantenere questo catafalco mi sembra po’ imbarazzante”, ha dichiarato alcuni giorni fa l’assessore alla Casa di Palazzo D’Accursio, Virginia Gieri, affermando che nel tempo “Acer c’ha creduto poco ed è stata pigra” e anche l’azione dei Comuni si è dimostrata “poco stimolante”. E ci sono voluti dieci anni per capirlo? Fatto sta che Gieri, ora, promette che per sostituire il progetto dell’Agenzia “nel 2018 saremo pronti per una proposta conceta e, speriamo, davvero utile per il sistema della locazione in città”. Eh già, è proprio il caso di dirlo: speriamo…