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La zona universitaria e il confine del prezzo

Il Comune ha lanciato il Guasto Village, composto da container dedicati ad intrattenimento e gastronomia: cibo e bevande “di qualità”, per “alzare il livello della frequentazione dell’area”.

01 Giugno 2017 - 13:35

Cibo e bevande “di qualità”, per “alzare il livello della frequentazione della zona”. Ovvero: prezzi alti. Ecco, alla fin fine, la ricetta con cui l’amministrazione ha deciso di intervenire sulla zona universitaria. Negli ultimi giorni è stato lanciato il progetto Guasto Village,  che sarà gestito dal Teatro comunale in collaborazione con diverse associazioni e realtà operanti nel contesto bolognese: la sperimentazione, dal 15 giugno al 30 settembre, costerà 60.000 euro. Tra via del Guasto, largo Respighi e piazza verrà attuato un intervento “all’insegna dell’arte, della cultura, dell’intrattenimento e della ristorazione di qualità, per usare le parole dell’amministrazione. In pratica nella zona verranno collocati circa dieci container, che ospiteranno attività culturali e commerciali, sette giorni su sette, dalle 18,30 all’una. La zona “verrà delimitata durante le ore della manifestazione e poi chiusa”, hanno spiegato i gestori del Village, utilizzando “cancelli temporanei ma non invasivi” ed un “servizio di guardiania e controllo costante”. Durante le ore di apertura alcuni steward vigileranno per presidiare l’area e contrastare la vendita abusiva di alcolici. Di notte la sorveglianza dei container sarà garantita da due vigilanti privati. L’ultima parte di via del Guasto, dal Teatro comunale a via Zamboni, sarà chiusa per le necessità organizzative del Village. Parallelamente, “la Prefettura ci assicura una cornice adeguata per quanto riguarda la presenza di forze dell’ordine e la collaborazione con la Polizia municipale”, ha deto il sindaco Virginio Merola. E’ in questo contesto che i container dedicati alla ristorazione proporranno cibo e bevande “di qualità” perchè “ci aspettiamo di alzare il livello della frequentazione della zona”, è la sintesi del progetto fatta dai gestori. Ai soliti comitati di residenti della zona universitaria, comunque, non va bene neanche questa strada: idea “folle ed irresponsabile”, è il loro giudizio.