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La Questura non concede piazza Verdi per il comizio di Salvini

Intanto, il Cua annuncia che da stasera il 38 è occupato. E sempre oggi ancora un’autoriduzione in mensa. Medicina in movimento: di nuovo polizia al Sant’Orsola durante lo sportello Corsie solidali.

31 Maggio 2016 - 19:14

cuNiente piazza Verdi per Matteo Salvini il 2 giugno. Dopo alcuni giorni di tira e molla, lo ha fatto sapere poco fa la stessa Lega nord al termine di un incontro in Questura: “Non ci danno la piazza”. Questo non significa, però, che il Carroccio abbia rinunciato alla comparsata: “Alle 18 saremo comunque a Bologna, decideremo dove”. Per Salvini la decisione “è una vergogna” e il leader leghista invita così i militanti leghisti a telefonare ai centralini di Comune e Prefettura per lamentarsi, dopo che sindaco e prefetto a suo dire hanno detto no al comizio perchè “impauriti” da collettivi e centri sociali. Per il momento, no comment della Questura: a breve non si attendono dichiarazioni ufficiali da piazza Galilei.

Oggi, intanto, partendo proprio da piazza Verdi il Cua ha promosso una “passeggiata comunicativa” per lanciare la mobilitazione dei prossimi giorni, spostandosi “per le strade della zona universitaria per gridare forte che piazza Verdi è pronta a barricarsi per impedire la provocazione della Lega e del razzista Salvini! Questo quartiere si è sempre riconosciuto nell’antifascismo e nella solidarietà e domani siamo pronti a ribadirlo in piazza”. La passeggiata si è conclusa al 38 di via Zamboni, “che da stasera- annuncia il Cua- sarà occupato in attesa di Salvini! Invitiamo tutti e tutte a raggiungerci qui!”.

Poco prima, sempre il Cua aveva messo a segno una nuova autoriduzione in mensa: “Oggi i primi ad entrare sono stati i borsisti che con tanto di badge alla mano hanno bloccato le casse, pretendendo (anche loro!) il diritto ad un pasto autoridotto! Oltretutto gli studenti e le studentesse che hanno la borsa di studio sono coloro che quest’anno hanno pagato a caro prezzo la nuova riforma del calcolo Isee, calcolo che ha significato per molti di loro la diminuzione della borsa! La direzione per tutta risposta ha minacciato di chiamare la polizia ma la protesta è andata avanti e nessuno si è fatto intimorire, anche oggi ci siamo autoridotti 300 pasti! Questa è l’università del rettore Ubertini, che spende per incontrare Salvini nella nostra Università e poi minaccia di chiamare la polizia contro chi difende i propri diritti alzando la testa! Dalla prossima settimana siamo pronti a tornare in mensa, dalla prossima settimana anche i borsisti potranno pagare con il badge! Continueremo a ribadire con forza che 6€ per un pasto completo alla mensa universitaria sono troppi, che 300 pasti autoridotti non ci bastano più! L’accesso ai servizi deve essere reale e garantito a tutti, basta parole: Ubertini, vogliamo i fatti! Non accettiamo più promesse, vogliamo subito un tavolo con l’università ed Er.Go per discutere di quelli che sono i veri problemi che da studenti e studentesse ci troviamo a vivere quotidianamente! Fino a quando non saremo seduti attorno a quel tavolo e vedremo finalmente in faccia il rettore Ubertini continueremo la nostra mobilitazione per una mensa accessibile a tutti! Nonostante le provocazioni di Salvini e della Lega nord le lotte sociali che ogni giorno fanno battere il cuore di questa università sono andate avanti! Quindi dalla prossima settimana ci ritroviamo in mensa, sempre più determinati: 3 euro d’ora in poi devono bastare per tutti e tutte!”.

Al Sant’Orsola, intanto, dopo le tensioni di qualche giorno fa è tornata la polizia. Racconta Medicina in movimento: “Anche oggi lo sportello Corsie solidali si è tenuto dalle 12 alle 14 nonostante l’arrivo di tre volanti e una camionetta della polizia”, che è intervenuta “minacciando di prenderci e portarci via”.