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Inchiesta “Rewind”, Caselli contestato al Copernico [foto]

Utopia: “Abbiamo affermato a gran voce che il processo Rewind altro non è che l’ennesimo tentativo di trasformare un’espressione sociale ed il suo carattere dirompente e radicale in un problema di ordine pubblico”.

08 Aprile 2011 - 21:57

Una corsa alla conquista del futuro non si ferma ai Caselli

caselli7Oggi al Liceo Copernico di Bologna alcune decine di student* del collettivo Utopia hanno caratterizzato un appuntamento che le istituzioni scolastiche avevano programmato per questa giornata. Ospite speciale? Il procuratore Gian Carlo Caselli, noto per i processi svolti nella città di Palermo contro le mafie, ma di certo meno conosciuto per il suo operato come giudice alle indagini preliminari del processo “Rewind” che a partire dal luglio 2009 vede coinvolti 21 attivisti ed attiviste di tutta Italia. Secondo il procuratore della Repubblica, questi sarebbero colpevoli di aver preso parte al corteo che il 19 maggio 2009 attraversò Torino per contestare il G8 Universiary Summit ed agli scontri con le forze dell’ordine avvenuti in quei giorni.
caselliMentre al Castello del Valentino, 40 rettori e presidi di tutto il mondo decidevano delle sorti dell’università di tutt*, oltre 10mila student* dell’onda davano vita ad un’intensa contestazione che da un lato delegittimava quell’assurdo congresso e dall’altra mostrava quale fosse la realtà viva nelle università. Ancora oggi, 17 compagn* sono in attesa di giudizio, mentre 7 di loro sono già stati condannati dalle sentenze intimidatorie dei giudici piemontesi.

caselli2Di fronte ad un processo che pare avere un unico scopo intimidatorio, abbiamo affermato a gran voce che il processo Rewind altro non è che l’ennesimo tentativo di trasformare un’espressione sociale ed il suo carattere dirompente e radicale in un problema di ordine pubblico. Continueremo a dire che l’operazione Caselli non è nient’altro che il tentativo giustizialista di criminalizzare e di legare alla “legalità” la costruzione di legittimi ed autonomi percorsi di lotta. In questo modo, abbiamo ribadito che non saranno condanne e rinvii a fermarci, così come in quel maggio i manganelli della questura di Torino non fermarono quel corteo, e che anzi andremo avanti con ancor più determinazione verso lo sciopero generale che ci attende.

La corsa verso la conquista del futuro non si ferma ai “Caselli”, ma va avanti senza sosta.

No al processo Rewind!

Libertà per tutte le vittime del controllo e della repressione!

Collettivo Utopia