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“Incendio doloso in via Gandusio”

Fiamme sul pianerottolo dove vive il presidente di Pugno chiuso, l’associazione: “Atto intimidatorio nei confronti degli inquilini”. Asia-Usb: “Circostanze non casuali”.

16 Dicembre 2016 - 16:07

Picchetto via Gandusio - © Michele LapiniNel tardo pomeriggio di ieri “ha preso fuoco il pianerottolo del nono piano di Via Gandusio n.8”. È quanto si legge sulla pagina facebook di Pugno chiuso, che parla esplicitamente di “atto intimidatorio nei confronti degli inquilini”.

A quell’indirizzo “vivono parecchi inquilini della nostra associazione – continua il post – ed al piano in questione vive tra gli altri il presidente dell’Associazione. È la seconda volta che viene appiccato un incendio nella tromba delle scale del medesimo palazzo: a cavallo tra i due eventi, il 12 dicembre 2016 giungono le parole dell’assessore alle politiche abitative Virginia Gieri, che risuonano spietate e cupe: ha infatti annunciato di volere evacuare i palazzi di via Gandusio” per avviare lavori di ristrutturazione sfruttando fondi disponibili per 7 milioni.

Prosegue l’associazione: “La minaccia per tutti gli inquilini cosiddetti ‘non in regola’ dei palazzi di via Gandusio 6-8-10-12 è di finire per strada, senza avere alcun’altra soluzione abitativa. Secondo Gieri, infatti, sono irregolari non solo gli occupanti ma anche coloro che possiedono un contratto scaduto, i morosi che non riescono a pagare e persino chi detiene un’assegnazione definitiva: questi ultimi, pur non essendo morosi, rischiano comunque di non rientrare nei parametri delineati dalla nuova legge regionale. Tale normativa, di fatto, sta mettendo a rischio sfratto migliaia di inquilini delle case popolari in tutta Bologna”.

Interviene anche Asia-Usb: “Le circostanze non sono casuali in quanto in meno di due settimane è il secondo incendio doloso scoppiato nei palazzi di via Gandusio. In questa situazione l’incendio doloso si colloca all’interno del dibattito riguardo al futuro delle famiglie che vivono in quei palazzi, il comune è intenzionato a sgomberare tutti i palazzi Acer in via Gandusio dove vivono circa 180 famiglie tra le quali inquilini con contratti scaduti e sotto sfratto, occupanti e inquilini con contratti a termine. La composizione sociale di Via Gandusio è fortemente eterogenea ma è accumunata dalla condizione di precarietà abitativa in quanto gli alloggi Acer sono adibiti per l’emergenza abitativa tramite l’istituzione di contratti a tempo (massimo 18 mesi) su invio dei servizi sociali. Questa drammatica situazione di via Gandusio si colloca all’interno di uno scenario dove il Partito democratico tramite l’amministrazione comunale e regionale sta effettuando un attacco senza precedenti all’edilizia popolare”, di fronte al quale “diventa necessario lottare per difendere il diritto alla casa”.