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inCassati! / Fini, c’è un’ipotesi che eviterebbe i licenziamenti

I sindacati l’hanno annunciata oggi ai lavoratori, l’azienda ci sta pensando. Domani due nuovi incontri. Spunta anche il nome di un possibile socio-compratore torinese.

22 Aprile 2010 - 20:02

Sembra aprirsi uno spiraglio per i lavoratori della Fini Compressori di Zola Predosa, che da giorni presidiano i cancelli dello stabilimento per opporsi ai 108 licenziamenti intrapresi dalla proprietà. I sindacati, infatti, hanno annunciato oggi all’assemblea dei lavoratori in sciopero che c’e’ un’ipotesi di lavoro per il ritiro dei licenziamenti, rispetto alla quale l’azienda si e’ presa mezza la giornata di oggi per “riflettere”.

Per domattina alle 9.30, dunque, c’è un appuntamento nella sede di Unindustria per un incontro in cui si dovrebbe provare a stendere un testo che certifichi questa possibilità. Si tratterebbe di ritirare i licenziamenti e avviare un percorso con 30 mesi di cassa integrazione, sei in deroga e 24 di straordinaria (senza integrazione salariale e senza rotazione, ma con percorsi di formazione professionale per i dipendenti). Intanto, si parla anche di un’azienda torinese (la Nu Air) che potrebbe entrare nella vicenda Fini Compressori come socio-compratore.

Domani, dopo l’incontro alla sede di Unindustria, ce ne sarà un altro in Regione. Infine, anche il Governo si è detto disponibile ad aprire un tavolo nazionale.

>  Nell’ambito del progetto inCassati!, promosso da Vag61 in collaborazione con Zic, prosegue la rubrica che raccoglie esperienze di resistenza e di lotta portate avanti dai lavoratori colpiti dalla crisi.

La redazione di Zeroincondotta