Acabnews Bologna

In presidio davanti alle Poste: “No ai licenziamenti”

Sgb: ieri volantinaggio davanti all’ufficio postale di piazza Minghetti, “in difesa dei due lavoratori della Dedalog e contro un piano industriale lacrime e sangue”. Si rialza la tensione sindacale anche in Fiera.

29 Maggio 2018 - 19:26

Ieri mattina “si è tenuto un presidio/volantinaggio davanti all’ufficio postale di piazza Minghetti, in difesa dei due lavoratori della Dedalog Soc Coop (Consorzio Metra) in appalto all’Sda di Sala Bolognese e contro il piano industriale Poste italiane/Sda”. Lo riferisce Sgb: “Il mese scorso la Dedalog ha licenziato due lavoratori protagonisti delle lotte contro la dismissione del magazzino, la cassa integrazione e le difficili condizioni di lavoro. Ayachi e Noureddine sono iscritti all’Sgb, Sindacato Generale di Base, di cui il primo è anche uno storico delegato sindacale aziendale. Le motivazioni del licenziamento sono totalmente pretestuose (non avrebbero eseguito un ordine impartito da un fantomatico rappresentante della cooperativa). Sda, con questo vile atto, vuole avere mani libere per una ristrutturazione del magazzino che comporterà l’espulsione dal ciclo produttivo di decine e decine di lavoratori. Infatti, la Dedalog Soc Coop ha già dichiarato un esubero di 100 lavoratori nel magazzino di Sda di Sala Bolognese e il piano industriale prevede, per gli inizi del 2019, la chiusura del sito e l’apertura di un nuovo magazzino automatizzato all’interno dell’interporto di Bologna. Un piano industriale, dunque, fatto di lacrime e sangue, che chiarisce anche quale sia la strategia: tenere fuori dal magazzino coloro che possono organizzare la resistenza ai piani industriali fatti di licenziamenti collettivi e compressione dei diritti. Ottima la solidarietà registrata da parte dei clienti di Poste Italiane che si sono avvicinati al banchetto per conoscere i motivi della protesta, numerose le firme raccolte sulla petizione per il reintegro dei due lavoratori licenziati. La prossima iniziativa di informazione alla cittadinanza e raccolta firme in difesa dei lavoratori si terrà prossimamente davanti agli uffici delle Poste in piazza Liber Paradisus”.

Nel frattempo, si rialza la tensione anche in Fiera. In discussione, infatti, è tornata l’ipotesi di dividere in due l’azienda: da un lato la gestione degli immobili, dall’altro l’attività caratteristica dell’expo (gestione del quartiere e organizzazione degli eventi). Ma “ritenendo totalmente inaffidabile l’interlocuzione con l’attuale dirigenza della Fiera”, i sindacati (comprese le sigle Usb e Sgb)  hanno deciso di congelare ogni dialogo con la società. I sindacati annunciano infatti che diserteranno l’incontro previsto per domani con all’ordine del giorno “organizzazione del lavoro”, sollecitando “un incontro con i soci pubblici, alla presenza del presidente Calzolari, al fine di chiarire tutti gli aspetti necessari e utili alla tutela dei lavoratori e degli interessi della città di Bologna e della regione Emilia-Romagna”.