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In piazza: “Reddito e salute, welfare e diritti per tutte/i!” [audio]

Sabato manifestazione cittadina: l’appello lanciato dalla partecipata assemblea che si è svolta ieri sera in risposta all’invito diffuso da Riders Union. Sempre sabato, al Nettuno, anche un’iniziativa promossa dall’Assemblea per la salute del territorio. Per domani, invece, l’Usb promuove una “piazza popolare” e proclama lo sciopero dei metalmeccanici.

04 Novembre 2020 - 13:19

Nuove manifestazioni in vista a Bologna per far sentire la voce di chi sta pagando il prezzo più salato della crisi prodotta dall’emergenza Covid. Numerose sigle cittadine hanno cominciato a costruire un appuntamento trasversale per sabato: se n’è discusso ieri sera in piazza Nettuno nell’ambito di un’assemblea pubblica convocata da Riders Union. Hanno preso parola realtà come Tpo,  Adl-Cobas, Assemblea per la salute del territorio e voci provenienti dal mondo delle/i lavoratrici/ori dello spettacolo e della ristorazione nonchè delle/gli studentesse/i impegnate/i nelle mobilitazioni contro lo Student hotel e nell’aula studio autogestita di via Zamboni. “Una chiamata alla città”, l’hanno definita i riders: “Un’assemblea molto partecipata che ha coinvolto tantissimi soggetti, settori e realtà che stanno subendo questa situazione di crisi, che non è solo sanitaria ma anche economica”. Queste realtà “hanno deciso di confrontarsi e mettersi in relazione provando ad aprire un percorso cittadino che chieda parole chiare come quelle scritte sul nostro striscione: reddito, welfare, salute e diritti per tutte e per tutti”. Temi che i riders hanno proposto di far convergere in una manifestazione: “Se possiamo lavorare, possiamo sicuramente riappropriarci di questi spazi, delle strade e delle piazze, per momenti di discussione come questo e per momenti di lotta, ovviamente autotutelandoci e prendendoci cura uno dell’altra ma crediamo sia necessario in questa fase dare una risposta forte e chiara che abbia parole d’ordine precise e riesca a rivolgersi a tantissime a tantissimi in questa città e in questa società. E’ un invito a una discussione sincera in cui ci mettiamo in relazione, condiviamo ognuno le proprie specificità ma facendo un passo in più e vedendo se riusciamo ad aprire un percorso che vada davvero ad incidere sul presente e sulle nostre vite”. A fine assemblea è emersa l’indicazione di convocare la manifestazione sabato alle 18 in piazza Nettuno.

> Ascolta l’intervento con cui Tommaso di Riders Union ha introdotto l’assemblea (l’articolo prosegue sotto):

 

Sempre sabato nella stessa piazza, poche ore prima della manifestazione, si svolgerà l’iniziativa “In piazza per la salute”, promossa dall’Assemblea per la salute del territorio con una lunga lista di adesioni: Forum diritto alla salute, Materia grigia, Diritti senza barriere, Assemblea Casa della salute Navile, Comitato Emilia-Romagna contro qualunque autonomia differenziata, Comitato familiari e operatori Libro verde, Don’t panic, Laboratorio salute popolare, Ex centrale, Gruppo salute Coalizione civica, Tavolo della sanità di Potere al popolo, Prima base, Oasi dei saperi, Comitato villaggio rurale, Vogliamo pane non oil, Sgb. “La nuova impennata di contagi che delinea una ‘seconda ondata’ della pandemia Covid-19 sta iniziando a scaricarsi con violenza sulla nostra città e sulla società tutta. Tuttavia, nonostante il tempo trascorso dai mesi di febbraio e marzo, quando anche chi ci governa si muoveva in un contesto oggettivamente inedito- si può leggere nell’appello- le condizioni in cui si ripresenta oggi la pandemia non paiono essere mutate per quanto riguarda la gestione e il contenimento del virus”. E’ allora giunto il momento di “segnare un passaggio differente e di prendere direttamente in mano la questione pandemica. Pensiamo infatti che sulla salute pubblica sia il tempo che anche cittadine e cittadini, movimenti, forme associative e del volontariato, chi quotidianamente sta nei territori, inizino a dire la loro. C’è bisogno di costruire un sapere autonomo sulla pandemia, mettendo in relazione esperti, medici, operatori sanitari e semplici cittadini/e. C’è bisogno di costruire una pressione popolare che garantisca in modo nuovo una tutela della vita, come ci hanno insegnato in questi anni anche i movimenti ambientalisti e femministi. C’è bisogno di nuove forme di cura e auto-tutela collettiva e di nuovi percorsi di ricerca e intervento sul sistema sanitario”. Tra le richieste: tamponi e test sierologici gratis per tutte/i, tutele lavorative e di assistenza nel momento in cui sia necessaria la quarantena o l’autoisolamento, strumenti di controllo popolare sulle decisioni rispetto alla sanità. L’assemblea di sabato vuol essere “un primo momento per condividere saperi ed esperienze, per formulare una carta di rivendicazioni e per organizzare una data di mobilitazione che possa portare queste ed ulteriori rivendicazioni direttamente sotto le sedi del potere decisionale (Regione? ASL? Comune?)”.

Ancora piazza Nettuno, domani, sarà lo scenario di una manifestazione promossa da Usb: “Vogliamo un piano di tutela della salute che venga prima dei profitti: reddito di base universale per tutti, il rafforzamento immediato della sanità pubblica, un piano di trasporti adeguato a tutelare la sicurezza di tutti, vogliamo un piano di messa in sicurezza della scuola per garantire un’istruzione vera e sicura. Se la situazione impone un nuovo lockdown si deve contestualmente dare copertura economica a tutti, siano essi lavoratori ‘garantiti’, atipici o autonomi, giovani, anziani o disoccupati. Il Governo nazionale e regionale deve tutelare salute e reddito di tutti noi, anche andando a togliere a chi più ha, dai grandi capitali privati, perché davanti a una crisi i sacrifici o sono ‘proporzionali’ o sono inaccettabili. Sappiamo bene che la battaglia è difficile, e richiede lo sforzo di tutti e tutte: per questo proponiamo un percorso aperto, dove si possano esprimere le proprie istanze per costruire insieme la forza necessaria. Vogliamo unire le forze di coloro che questa crisi la stanno pagando per costruire una piazza popolare, che esprima il punto di vista di chi oggi ha bisogno di tirare fuori le unghie per non rimanere sommerso, e per rivendicare il diritto di non affogare! Una piazza che sappia dire a chi ci governa che non resteremo in silenzio e che pretendiamo salute, reddito e dignità! Invitiamo tutti a costruire insieme una prima piazza popolare per giovedì prossimo, ore 18,30 in piazza Nettuno”.

Sempre per domani, inoltre, Usb ha proclamato uno sciopero regionale di otto ore del settore metalmeccanico: “Il rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici sta assumendo un carattere di vero e proprio scontro politico a tutto tondo. Il presidente di Confindustria Bonomi quando ha respinto gli aumenti salariali, è andato oltre lo specifico rinnovo contratto metalmeccanico, ha richiamato il rispetto del Patto per la fabbrica sottoscritto con Cgil, Cisl, Uil e Ugl. È il manifesto politico di una classe imprenditoriale fallita, lontana dalle esigenze vere del paese, che mentre delocalizzava, contribuendo a impoverire il tessuto industriale e occupazionale, s’ingozzava di aiuti pubblici sotto forma di sovvenzioni e sconti fiscali. Nonostante tutto questo, gli industriali chiedono di mettere fine al blocco dei licenziamenti, di gestire le risorse provenienti dal Mise, dal Sure e del Recovery Fund. Utilizzando la pandemia, Confindustria mira a condizionare la politica economica del governo e a peggiorare le condizioni salariali e d’impiego dei lavoratori. Se il piano posto dalla controparte è generale, l’Usb ritiene che si debbano porre al centro le rivendicazioni che toccano tutti i lavoratori dell’industria, non solo quella metalmeccanica: salario e non buoni spesa! La rivendicazione degli aumenti salariali pari 180 euro non riparametrati e non assorbibili, è una risposta al crollo dei salari e al diritto all’emancipazione; chiedere di ridurre l’orario a parità di salario, è un’esigenza moderna di fronte ai processi d’innovazione tecnologica, che se governata secondo i criteri padronali comporterà licenziamenti e un peggioramento dei nostri diritti; superare la previdenza/pensione complementare (Cometa) e la sanità privata (MetaSalute), che drenano soldi nei nostri contratti e sostenere una sanità e una previdenza pubblica forte ed efficiente, è una necessità urgente che la pandemia ci ha sbattuto drammaticamente in faccia; molti di noi, sono privi di diritti sindacali, all’interno delle aziende lavorano persone con diversi contratti. Il Jobs act e l’abolizione dell’articolo 18, hanno elevato il potere di arbitrio delle aziende, il tema dell’estensione piena dei diritti è centrale, chi produce ricchezza non può essere privo di tutele reali”. In occasione dello sciopero ci sarà un presidio alle 10 davanti alla sede di Confindustria Emilia-Romagna in via Barberia.