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In piazza i nomi delle persone trans uccise nell’ultimo anno

Le vittime sono state ricordate ieri, in occasione del Trans day of remembrance, con uno striscione esposto sotto al Nettuno. Mit: “Non si può restare indifferenti”. Non Una Di Meno: “Sconfiggere la cultura della paura”.

21 Novembre 2018 - 10:55

Uno striscione con i nomi di tutte le 369 persone trans uccise nell’ultimo anno nel mondo, o almeno di quelle censite. E’ l’iniziativa messa in campo ieri sera in piazza Nettuno nell’ambito del “Tdor 2018 – Trans day of remembrance”, promosso dal Mit – Movimento identità trans insieme ad altre realtà. Tra queste Non Una Di Meno Bologna, che riferendosi ai nomi delle vittime sottolinea: “Fa male scriverli, ma è importante ricordarli con orgoglio, determinate a sconfiggere la cultura della paura, dello stigma, dell’isolamento!”. Il numero dei 369 omicidi si riferisce al periodo tra l’1 ottobre 2017 e il 30 settembre 2018, con un aumento di 44 casi rispetto all’anno precedente e di 74 rispetto al 2016. I numeri sono quelli del Report Trans day of remembrance 2018 realizzato dal Transrespect versus transphobia worldwide (TvT) che ogni anno, in occasione dell’International trans day of remembrance, diffonde un aggiornamento del progetto di ricerca Trans murder monitoring (Tmm). La maggior parte degli omicidi è avvenuta in Brasile (167), Messico (71), Stati Uniti (28) e Colombia (21). La categoria più colpita è quella delle o dei sex worker (62% dei casi). In Francia, Italia, Portogallo e Spagna il 65% delle vittime è migrante. Proprio l’Italia detiene il primato europeo con cinque vittime accertate, con un significativo incremento nell’ultimo anno.

Dall’appello diffuso dal Mit per convocare la manifestazione: “Non abbiamo mai pensato che la violenza transfobica fosse datata o che con il semplice passare del tempo e il cosiddetto ‘progresso’ sarebbe diminuita da sola. Non lo abbiamo mai pensato perché la tragica, eccessiva violenza nei confronti delle persone trans è un fatto politico quindi politica è la nostra resistenza. L’odio e l’intolleranza nei nostri confronti è il prodotto inequivocabile di una rimozione storica, culturale e politica messa in atto verso tutte le esperienze non conformi e di quella trans in particolare. Fuori dalla storia, fuori dal linguaggio fuori dal senso vetero patriarcale. La violenza quotidiana che percepiamo e a cui siamo espost* è un dato cronico della cultura binaria, maschilista, patriarcale in cui ci troviamo, una cultura basata sull’odio, il pregiudizio, l’esclusione che ogni giorno miete centinaia di vittime in tutto il mondo. È il destino di esistenze classificate anormali, reputate spurie quindi senza dignità e diritto di vivere. Lottiamo contro questa violenza e questo tipo di discorso quando proviene dai conservatori violenti del sistema, a maggior ragione lo rifiutiamo quando viene fatto in nome di un sedicente femminismo: come attivist* trans e come femministe, ribadiamo con forza che nessun discorso transfobico può essere fatto in nostro nome”.

Continua il comunicato: “La violenza maschile che opprime e uccide tante donne quest’anno ha assassinato Vanessa Campos attivista trans uccisa a Parigi, Marielle Franco attivista lesbica uccisa in Brasile, Zak Kostopoulos attivista gay ucciso in Grecia, ci fa capire che il tiro si è tragicamente alzato. Noi abbiamo imparato dalla storia e soprattutto sul nostro corpo che nulla ci è stato regalato ma tutto è stato conquistato. Che le conquiste, se non difese, non durano a lungo. La nostra lotta ci ha res* orgolgios* e per questo favoloso motivo non pieghiamo la testa tantomeno la giriamo dall’altra parte come purtroppo è abituata a fare la massa grigia che tira a campare. Non possiamo restare indifferenti, non possiamo più far finta di nulla, non possiamo più lasciar correre. Lo ricordiamo con voce alta e seria per il Tdor2018: non possiamo più permetterlo! Se lo facciamo anche per un solo istante domani sarà peggio”. L’invito a scendere in piazza è stato quindi formulato “non solo per commemorare compagne, compagni e compagn* uccis* ma per ricordare che per ogni trans* uccis* ne nascono altr* cento e ancora più determinat* a combattere l’oppressione e la violenza di questo sistema maschilista e binario. Tutte insieme contro la violenza, contro i fascismi, contro l’eteronormatività, per la nostra favolosa Re/esistenza!”.