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Mille in corteo con Bartleby, nuova occupazione in Strada Maggiore [diretta+foto]

Il corteo, partito da Piazza Verdi, occupa l’ex conservatorio di Santa Marta, di proprietà dell’ASP Poveri Vergognosi, vuoto e abbandonato da anni.

26 Gennaio 2013 - 15:24

h20,45 – Il comunicato di Bartleby, con gli scatti dei nostro fotoreporter e il video di ZicTv

h17,25 – Zeroincondotta raccontò tutta la storia della struttura occupata oggi da Bartleby in una inchiesta sull’Asp Poveri Vergognosi del giugno 2011

h17,10 – “Abbiamo liberato un altro spazio e lo abbiamo fatto a poche centinaia di metri da via San Petronio vecchio, una scelta non casuale”, queste le prime dichiarazioni del collettivo. Lo stabile occupato, spiegano, è “uno spazio di proprietà dell’Asp e quindi del Comune, in disuso da sei anni: parte da qui il nuovo corso del progetto Bartleby”. L’intero corteo si e’ riversato all’interno dell’edificio, che è molto grande e distribuito su tre piani con tanto di giardino interno. “Ora ci stiamo impegnando a metterlo in sicurezza”, spiegano gli attivisti, annunciando già per questa sera una prima assemblea “di condivisione e comunicazione con la città”.  Gli attivisti sono riusciti a beffare le forze dell’ordine che si aspettavano il tentativo di rientrare nei locali di San Petronio Vecchio e avevano militarizzato l’intera zona. All’incrocio con via Guerazzi c’è stata un breve fronteggiamento tra la polizia e la testa del corteo, ma era solo un modo per far defluire il corteo che ha proseguito verso l’ex-convento al grido di “indovina dove andiamo?”.

http://www.flickr.com/photos/zicphoto/sets/72157632616966660/show/

h16,35 – I manifestanti si stanno riversando all’interno dell’enorme struttura vuota e abbandonata da anni, come spiegano dal megafono, nonostante i ripetuti impegni dell’Asp a ristrutturarlo.

h16, 25 – Occupato ex conseravtorio di Santa Marta, di proprietà dell’ASP Poveri Vergognosi, in Strada Maggiore.

h. 16,05 – Il corteo ha raggiunto strada Maggiore e si avvicina alla sede di Bartleby in via San Petronio Vecchio. Passando per via Rizzoli dal megafono hanno ricordato lo sgombero, del 16 novembre dello scorso anno, del Community Center Santa Insolvenza al Cinema Arcobaleno, sottolineando come anche lì lo sgombero fu motivato da imminenti lavori e opere di riqualificazione ma a distanza di un anno quello spazio continua a essere consegnato alla polvere.

h.15,55 – Prosegue su via delle Moline e via Indipendenza il corteo, dal microfono gli attivisti affermano “Siamo in mille e oggi siamo il piazza non solo per riprenderci Bartleby ma anche per riaprire un percorso di riappropriazione della ricchezza”.

http://www.flickr.com/photos/zicphoto/sets/72157632616585176/show/

h15,30 – “Sara’ un corteo determinato, come abbiamo scritto nell’appello, intendiamo ripartire da Bartleby per riprenderci la citta'”, sono le parole che arrivano dal collettivo all’inizio del corteo, e proseguono ” i bookblock sono un elemento simbolico pensato per mettere ancora una volta davanti a tutto la nostra idea di citta’- spiega Michele- fatta anche di cultura indipendente, non a caso sugli scudi ci sono i libri e i nomi di scrittori che hanno attraversato il nostro spazio”. Ma da Bartleby arriva anche la risposta all’appello uscito ieri contro il collettivo e firmato da 52  docenti dell’Alma Mater: “Al di la’ del fatto che dei professori dovrebbero capire le metafore, stupisce che non si voglia vedere dov’e’ la violenza vera ad esempio quella vista qualche giorno fa con il muro di mattoni alzato sull’ingresso di Bartleby e con le cariche della polizia”. Dunque, “continueremo a muoverci con le nostre modalita’ che sono fatte anche di giochi di parole”, aggiunge Michele, “cosa diversa da qualsiasi violenza che di fatto non esiste”.

h15,15 – Al via il corteo. Centinaia di persone si stanno muovendo dal concentramento in Piazza Verdi verso Largo Respighi. In testa lo striscione “Ripartiamo da Bartleby per riprenderci la città” e una grande sagoma di cartone raffigurante Dracula. Nel corteo spuntano anche i bookblock con i libri di Evangelisti, Ballestrini e Roversi.