Acabnews Bologna

In corteo il 25 aprile, perché “la Resistenza è Liberazione” [comunicati in aggiornamento]

Con la convocazione unitaria della manifestazione che parte alle 10 da piazza dell’Unità raccogliamo le chiamate degli spezzoni tematici, le adesioni delle realtà antifasciste, le iniziative nei giorni precedenti e successivi.

23 Aprile 2016 - 15:37

25 aprile corteo antifascista – La Resistenza è Liberazione
Lunedì 25  aprile 2016 @ piazza dell’Unità
L’antifascismo è nostro e non lo deleghiamo!

Corteo 25 aprile 2016 - © Michele LapiniIl 25 aprile 2016 daremo un segnale chiaro: contro la devastazione capitalista e il terrore della guerra perpetua, una nuova Resistenza è necessaria, una nuova liberazione è possibile. Lo faremo con un corteo che attraverserà il centro cittadino, all’interno di un fitto calendario di iniziative antifasciste che dal 21 al 30 aprile vedranno protagonista la Bologna antifascista.

La Resistenza per noi non è mai finita: La Resistenza delle lotte dei braccianti e degli operai del Biennio rosso, dell’opposizione armata al regime di Mussolini, della rivoluzione internazionalista della Spagna antifranchista, della guerra di liberazione, del protagonismo giovanile, studentesco e di fabbrica degli anni ’60 e ’70, delle lotte per l’emancipazione da parte del movimento delle donne, delle forme di antagonismo e di controcultura dei centri sociali, di tutte le sommosse del vecchio e del nuovo secolo contro oppressione e imperialismo. Questa Resistenza continua nelle lotte di oggi.

La Resistenza di oggi è Liberazione
– dalle leggi razziste e dai confini statali fatti di muri e di filo spinato
– dalle politiche guerrafondaie e neocoloniali dell’Europa
– dalla violenza degli integralismi religiosi
– dal familismo, dall’omofobia e dal sessismo
– dallo sfruttamento e dalla precarietà del Jobs Act
– dal saccheggio di ricchezza pubblica causato dalle «grandi opere»
– dallo smantellamento dei servizi pubblici essenziali: scuola, sanità, casa, trasporti
– dalla corruzione e dagli intrighi mafiosi della politica dei partiti, delle elezioni, delle amministrazioni locali, dei governi
– dall’autoritarismo del potere, dalle manganellate della polizia – dalle denunce (5000 in meno di dieci anni!), dai processi e dalle condanne contro chi organizza a testa alta le lotte sociali.

La Resistenza di oggi è anche Liberazione dai tentativi di sortita che a Bologna come altrove vedono tristi protagonisti i gruppi neofascisti, neonazisti e ultracattolici, che provano ad alimentare l’odio contro il diverso. È Liberazione dalle menzogne e dai depistaggi di chi ogni anno, a ridosso del 2 agosto, prova a negare la verità sulla strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 (85 morti, 200 feriti): la mano è fascista, il mandante è lo stato.

Il corteo del 25 aprile darà visibilità a tutte queste battaglie, ognuna fondamentale, ma nessuna, da sola, sufficiente a trasformare radicalmente lo stato di cose. Quella giornata sarà espressione di punti di vista e ambiti diversi ma complementari tra loro, solidali nell’affermare la necessità di una nuova Liberazione.

Tutte e tutti in piazza il 25 aprile!

Ora e sempre Resistenza!
Senza tregua contro fascismo, razzismo e sessismo!

– sabato 16 aprile dalle 14 @ piazza dell’Unità
Per il diritto all’abitare, il conflitto sociale, l’autogestione e le alternative

– giovedì 21 aprile alle 18 @ Vag61
Torna Resistenze in Cirenaica: «Questa sera all’ippodromo ci sono le corse»

– da sabato 23 aprile alle 22 @ Xm24
Resistere nei quartieri, liberarsi dai confini
Concerto con Balotta Continua+ Le Tremende + DrowingDog & Malatesta.

Il giorno seguente domenica 24 aprile dalle 11 @ piazza dell’Unità
colazione-pranzo, varie iniziative e laboratori (vieni in bici)

– domenica 24 aprile alle 16 @ piazza di porta Santo Stefano
Bologna Brucia 2016

– domenica 24 aprile alle21 @ Vag61:
Proiezione (prima bolognese) di «La mia ascia di guerra»

– lunedì 25 aprile alle 10 @ piazza dell’Unità
CORTEO ANTIFASCISTA

– sabato 30 aprile alle 14 @ Piazza del Colori
… Non staremo a guardare
Giornata di eventi contro il tentativo di aprire in sordina una palestra fascista di sport da combattimento in Via Mattei

Realtà antifasciste bolognesi

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Dal 17 al 25 aprile:  i Sentieri delle Resistenze

Dopo le iniziative di febbraio e marzo, prosegue il cammino di Vag61 e del Centro di documentazione dei movimenti “Francesco Lorusso – Carlo Giuliani” lungo i Sentieri delle Resistenze, con cinque appuntamenti tra il 17 ed il 25 aprile.

Raccontiamo le storie delle resistenze che in epoche e in luoghi diversi hanno dato linfa alla libertà.

Raccontiamo le fatiche, le utopie, i desideri, i dolori, le illusioni, le idee che hanno intriso le vite di donne e uomini.

Raccontiamo le resistenze non più raccontate o che nessuno ha mai raccontato. Percorriamo questi sentieri insieme agli autori di romanzi, saggi, documentari, musiche, teatro:

– Domenica 17 aprile dalle 13 @ Vag61:
Pranzo di autofinanziamento per il Pratello R’Esiste 2016
+ Monologo teatrale “Brigata 36”, di e con Andrea Trerè

– Giovedì 21 aprile dalle 18 @ Vag61:
Torna Resistenze in Cirenaica, per una primavera di liberazione
“Questa sera all’ippodromo ci sono le corse”

– Domenica 24 aprile alle 20 @ Vag61:
Proiezione del documentario “La mia ascia di guerra”,
con il regista Andrea Zambelli e Wu Ming 1

– Lunedì 25 aprile alle 10 @ piazza dell’Unità:
Corteo antifascista – La Resistenza è liberazione

– Lunedì 25 aprile dalle 16 @ via Pietralata / Pratello R’Esiste:
Giornata popolare antifascista
“Fuori la guerra dalla storia”, letture e musica con Resistenze in Cirenaica

Vag61 – Spazio libero autogestito
Centro di documentazione dei movimenti “F.Lorusso – C.Giuliani”

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25 aprile tutti e tutte in Piazza dell’Unità alle 10h! Costruiamo uno spezzone meticcio e solidale della lotta per la casa al corteo antifascista!

Siamo donne e uomini che in questi ultimi mesi hanno preso il coraggio a quattro mani e hanno iniziato una dura battaglia di giustizia sociale con al fianco tanti compagni e compagne solidali. Siamo la lotta per il diritto all’abitare di Bologna e sul nostro cammino abbiamo trovato e troveremo ancora le insidie del lascito del regime fascista da sconfiggere che con sembianze mutevoli contrastano e aggrediscono i percorsi di liberazione sociale e politica, di autodeterminazione e libertà collettiva.
Abbiamo incontrato e iniziato a battere l’articolo 5 del Piano Casa che priva di acqua, luce, residenze e diritti fondamentali quanti sono stati costretti ad occupare per vivere dignitosamente sotto un tetto.
Abbiamo incontrato e iniziato ad imparare a resistere al disprezzo violento dell’ordine pubblico attuato tramite manganellate, sgomberi, denunce e violenze sui nostri corpi.
Abbiamo incontrato i “signori della guerra tra poveri” che al governo o all’opposizione fomentano e organizzano le divisioni tra sfruttati sulla linea del colore della pelle, del genere e delle generazioni.

In ogni occasione non abbiamo più chinato il capo, non abbiamo più subito in silenzio o abbandonato qualcuno con indifferenza ma al contrario nella solidarietà tra sfrattati e occupanti, nella resistenza e nella determinazione a battere la brutalità poliziesca, e nella quotidiana pratica di presenza meticcia e solidale nei territori diamo il nostro parziale ma prezioso contributo a vivere nel 2016 i valori partigiani che il 25 aprile ci fanno gridare in strada senza alcuna retorica “Ora e sempre resistenza!”.

Invitiamo quindi a partecipare a tutte le iniziative organizzate dai centri sociali della città “La resistenza è liberazione”, e promuovendo e rispondendo all’appello delle Realtà Antifasciste Bolognesi diamo appuntamento alle 10h in Piazza dell’Unità il 25 aprile per un corteo dove daremo il nostro contributo attivo con la costruzione della spezzone della lotta per il diritto all’abitare.

Con la stessa tenacia della resistenza di Ponte Stalingrado 8 novembre, con la stessa gioia di un picchetto vittorioso contro uno sfratto, con la stessa determinazione con cui ci battiamo contro gli sgomberi delle occupazioni abitative e con la stessa passione con cui contrastiamo quotidianamente “la guerra tra poveri” nei quartieri periferici della nostra città saremo in strada il 25 aprile fino a via del Pratello dove la giornata continuerà nel segno dell’antifascismo e dell’autogestione.

Ora e sempre resistenza!
Contro “la guerra tra poveri” costruiamo quartieri antifascisti, meticci e solidali!

Comitato Inquilini Resistenti e Assemblee Occupanti con Social Log

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Spezzone Skins&Punx – Corteo 25Aprile

Il 25 aprile, mentre le istituzioni festeggiano la loro simbolica liberazione dal nazifascismo, è sempre più evidente che non c’è nulla da festeggiare. I fascisti, come la cultura di emarginazione e soppressione del diverso di cui sono portatori, non sono mai scomparsi, né all’indomani di quella data nel 1945 né oggi. Camminano ancora impuniti nelle nostre strade, aprono sedi, organizzano concerti, manifestano le loro becere idee, attaccano chiunque costituisca un nemico per la loro propaganda, protetti e spalleggiati come sempre dalle istituzioni e dai servi in divisa. In silenzio si riorganizzano, trovando terreno fertile nel clima di diffidenza quando non di odio e paura nei confronti degli immigrati, approfittando dell’immobilismo e della tolleranza della maggior parte di quanti si dichiarano antifascisti. Provano a infiltrarsi nei movimenti di liberazione animale e della terra, nel mondo degli sport da combattimento, stringono affinità nelle curve degli stadi e dei palazzetti. In un contesto sociale di miseria e oppressione, deviano le responsabilità spostandole dai padroni che affamano le nostre vite agli immigrati, cercando consensi e militanti.

Il tempo della costruzione di una cultura opposta alle loro idee è finito, e pretendere di risolvere il problema in questo modo continua a fornire loro spazi di agibilità. Serve passare di nuovo all’azione, prima di trovarsi schiacciati dalle loro nefande presenze, col coraggio e la sincerità di chi scendeva dai monti armi in pugno.

Le risposte dirette contro questa feccia fanno intravedere la possibilità di liberarcene. Singol* li attaccano in strada o li contrastano ai loro banchetti, una sede di Casapound nel parmense prende fuoco; a Bologna una loro comparsata a un concerto hardcore viene accolta da ignot* che li costringono alla fuga disperata mentre le loro sedi istituzionali in città non esistono più perché chiuse con gli anni grazie all’opposizione diretta, della più diversa forma ma che evidentemente ha raggiunto l’obiettivo.

Che queste azioni non rimangano sporadiche ma siano la quotidianità, che gli antifascisti depongano una volta per tutte tolleranza e timori e passino al contrattacco. Insieme con le nostre differenze ma animati dalla voglia di liberare i nostri quartieri dal cancro di destra.

Per camminare insieme e confrontarci sulle possibilità di organizzarci, proponiamo uno spezzone al corteo del 25 aprile di quest’anno, che unisca Skinheads, Punx, StraightEdghe e tutti coloro che di fronte all’avanzata dei nazi sentono un’irrefrenabile prurito alle mani. Spingiamo le nostre controculture fuori dai concerti nelle strade, tesi al contrasto diretto ai fascisti e a ogni forma di autorità
La nostra non è musica ma rabbia punk hardcore!

Bike Punx

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Precar*, studenti e studentesse per un 25 aprile al fianco della lotta per la casa… pratica antifascista d’oggi!

Il 25 aprile saremo in strada. Insieme alle Realtà Antifasciste Bolognesi partiremo, alle 10.00, da piazza dell’Unità fino ad arrivare a via del Pratello, dove la giornata, come ogni anno, proseguirà all’insegna dell’autogestione, della socialità e dell’antifascismo. Dai quartieri al centro città. Come tante volte abbiamo fatto in questi anni. Da quei quartieri che quotidianamente attraversiamo, che ci vedono impegnati tra un picchetto antisfratto ed un’iniziativa di autogestione, dove tessiamo relazioni e costruiamo solidarietà e mutualismo contro l’assenza di welfare e il deserto creato dalla militarizzazione.

Come realtà cittadine, del mondo giovanile, delle scuole e delle università, raccogliamo ancora una volta l’invito di una lotta, quella del movimento per il diritto all’abitare, che in questi ultimi anni si è dimostrata più volte capace di ricomporre attorno ad essa tante altre istanze di lotta. Saremo in corteo, quindi, portando il nostro contributo nello spezzone della lotta per il diritto all’abitare. Per uno spezzone meticcio e composito
Il 25 aprile e la memoria storica non possono essere soltanto un esercizio retorico imprigliato nel passato, ma devono essere l’affermazione della necessità di lotte e percorsi di liberazione qui ed ora.

Dal movimento di lotta per il diritto all’abitare, alle istanze giovanili dentro e contro scuole e università, per reddito e servizi contro la precarietà, fino ad arrivare alle lotte per il salario e la dignità che sempre più spesso abbiamo incrociato in questi utimi anni.

E’ con questo spirito ricompositivo e con la tenacia di queste lotte che vogliamo attraversare il 25 aprile. Quello stesso spirito ricompisitivo, quella tenacia e quella forza che ci ha portati l’8 novembre a Difendere Bologna dall’invasione leghista; che ci ha visti in migliaia resistere su Ponte Stalingrado ad almeno cinque cariche della polizia.

Da piazza dell’Unità a via del Pratello diamo a tutti appuntamento in piazza per una giornata all’insegna della lotta e dell’antifascismo. Nell’attualità e nella necessità di nuovi e sempre più incisivi percorsi di liberazione, per fare in modo che i valori partigiani non siano soltanto un esercizio retorico.
Ora e sempre Resistenza!

Laboratorio Crash! – Cua – Cas

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Combatti come una ragazza: smash fascism and patriarchy

Le Mujeres Libres invitano tutte le forze antisessite in città ad unirsi allo spezzone femminista.

All’interno del corteo del 25 aprile che sfilerà per la città sarà presente uno spezzone femminista. Vogliamo festeggiare, felici e determinate, questa giornata con compagn@ , fratelle e sorelli, con cui lottiamo tutto l’anno per un mondo di libere ed eguali.
Vogliamo che le lotte anitssessiste, queer e femministe siano presenti all’interno di un corteo che parlerà alla città di un antifascismo che si può declinare in forme e modi differenti, che si autorganizza in maniera orizzontale e che rifiuta deleghe e verticismi. Vogliamo dire che non si può essere compagni se si è sessisti. Vogliamo dire che il femminismo bianco, non conflittuale, borghese, lontano dalle piazze non ci rappresenta e ci annoia da morire. Vogliamo dire, unite e diverse, che l’antifascismo è anche liberazione dei nostri corpi e dei nostri desideri. Vogliamo urlare insieme che la lotta contro le diseguaglianze di genere deve essere intrecciata a tutte le lotte di autodeterminazione in città. Vogliamo dire che ancora si muore per il sessismo quando ti aspettano fuori dai locali e ti menano perché sei gay o lesbica, o quando sei costretta a ricorrere all’aborto clandestino perché l’obiezione di coscienza è a livelli inauditi, quando nella famiglia patriarcale i maschi fanno fuori le donne. Vogliamo dire che di fascismo non ne possiamo più: che sia quello dei ridicolissimi neofascisti che ogni tanto mettono fuori la testa dalle loro fogne in attesa di essere schiacciati come sempre; oppure quello delle istituzioni che speculano sulle lotte delle donne e dei movimenti portando avanti discorsi paternatilisti. Da piazza dell’Unità partiamo e raccontiamo le lotte che ognuna singolarmente e collettivamente porta avanti tutto l’anno. Il 25 aprile è una festa. La festa di chi non abbassa la testa, di chi non si accontenta di una vita con modelli imposti, di chi di fronte alle angherie di patriarcato, neoliberismo e neofascismo non volta la faccia.

Ci vediamo alle 10 in piazza dell’unità. Porta cartelli e striscioni.

Meravigliosamente ribelli,

Mujeres Libres

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Per un 25 aprile contro la Nato e la sua guerra

Piattaforma Sociale Eurostop di Bologna aderisce al corteo antifascista “Resistenza è Liberazione” del 25 aprile e invita le lavoratrici, i lavoratori e la cittadinanza tutta a partecipare.
Oggi Resistenza significa liberazione dalla guerra che i tecnocrati UE e i loro governi hanno dichiarato contro le classi popolari, creando miseria e precarietà.
Significa opporsi con forza all’escalation bellica che le potenze NATO stanno imponendo a tutti i popoli d’Europa, del Mediterraneo e del Medio Oriente, al loro terrorismo, ai loro mercanti d’armi, alle loro distruzioni che creano morte e flussi di profughi.

NO NATO, NO EURO, NO UE!
NO ALLA GUERRA!

LA RESISTENZA è LIBERAZIONE
CORTEO ANTIFASCISTA
ORE 10.00 DA PIAZZA DELL’UNITA’ AL PRATELLO R’ESISTE

Piattaforma Sociale Eurostop Bologna

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La resistenza di oggi: liberazione dal capitalismo!

Aderiamo e partecipiamo al corteo antifascista di lunedì 25 aprile, con ritrovo dalle 10 in piazza dell’Unità: invitiamo studenti e lavoratori dell’istruzione a unirsi con noi in spezzone al grido di “Studenti e lavoratori uniti contro i servi dei padroni!”.

Partecipiamo a partire dalle nostre ragioni, che sono le stesse degli operai, degli studenti e dei partigiani che animarono la Resistenza con un fine ben chiaro: farla finita non solo con la feroce occupazione nazista e col regime fantoccio di Mussolini, ma con le classi dominanti che si erano servite del fascismo per mantenere il proprio potere. La disgregazione del regime e il panico dei capitalisti italiani culminavano proprio quando gli sfruttati riscoprivano la loro forza nel mobilitarsi e lottare in massa. La Resistenza costituì una potenziale svolta rivoluzionaria, per farla finita coi padroni e col capitalismo una volta per tutte.

Ma la resistenza fu tradita. Gli imperialismi vincitori della guerra (USA, Inghilterra, Francia etc.) si erano accordati con la burocrazia stalinista dell’URSS per la divisione delle zone di influenza. L’Italia doveva restare, per volontà di Stalin, Roosevelt, Churchill, all’interno del campo capitalistico. Il nuovo PCI di Palmiro Togliatti – in totale rottura col Partito Comunista d’Italia (PCd’I) di Gramsci e Bordiga – si fece esecutore fedele delle direttive di Stalin. La svolta di Salerno sancì ufficialmente la subordinazione della resistenza alla ricostruzione del capitalismo italiano. L’alleanza del PCI con i partiti borghesi “democratici” e liberali (minuscoli e senza seguito di massa), la struttura paritetica dei CLN combinata col criterio dell’unanimità delle decisioni, offrì alla borghesia italiana ciò che chiedeva: la rinuncia preventiva a mettere in discussione il suo dominio. I governi di “unità nazionale” dell’Italia liberata fecero il resto: disarmo dei partigiani, ripristino dei vecchi prefetti fascisti, restituzione delle fabbriche ai capitalisti. L’amnistia per gli aguzzini fascisti firmata dal ministro di Grazia e Giustizia Palmiro Togliatti per conto del governo De Gasperi completò il quadro. La Costituzione del 1948 non fu affatto figlia della Resistenza, ma del suo tradimento.
“Ma si garantì la democrazia!” si obietta. Falso. L’insurrezione partigiana aveva rovesciato il fascismo. Ma la “democrazia” del capitalismo è stata pagata a caro prezzo dai lavoratori, attraverso le lunghe e dure repressioni del dopoguerra. Il tradimento di una rivoluzione spiana sempre la via alla reazione. Anche dentro l’involucro di una democrazia borghese.

A partire dal ’68 la classe operaia e le grandi masse giovanili che si ribellarono ai padroni e al regime democristiano ripresero a modo loro la domanda di liberazione della Resistenza. L’ascesa della classe operaia, la ricomposizione attorno ad essa della popolazione povera di tutta Italia, l’unità tra operai e studenti, assieme alla crisi verticale del vecchio blocco di potere DC, riaprirono la concreta possibilità di una svolta anticapitalista.
Ma la domanda di svolta fu nuovamente tradita. Il PCI di Berlinguer, in perfetta tradizione togliattiana, subordinò la classe operaia a un secondo compromesso storico con la DC. La burocrazia CGIL guidata da Lama accompagnò la nuova unità nazionale con la svolta dei sacrifici (EUR), che cancellava le rivendicazioni dell’autunno caldo e predicava la “austerità” per gli operai. Il grande movimento di massa che per sei anni aveva calcato le fabbriche, le scuole, le piazze di tutta Italia, fu distrutto e disperso dalla delusione. Disorientamento, passivizzazione, qualunquismo (“i partiti sono tutti uguali”, “la politica è una cosa sporca”) cominciarono a farsi largo in grandi settori di massa e a forgiare un nuovo senso comune.
Iniziò così quel lungo riflusso del movimento operaio, che dura ancora oggi: ogni volta che il movimento di massa ha rialzato la testa, le sue direzioni gliel’hanno abbassata. Un riflusso che condiziona pesantemente il movimento degli studenti, in gran parte figli di lavoratori, di sfruttati, quando non lavoratori essi stessi.

Tutto ciò conferma una cosa: non c’è alcun reale antifascismo, se difende nei fatti questa società, questo stato di cose, il capitalismo, la dittatura di banchieri e industriali, con tutto il loro codazzo di politici “antifascisti” intenti a massacrare le condizioni di vita degli sfruttati con le stesse logiche di sempre. L’unico antifascismo utile agli sfruttati è quello che pone la prospettiva di farla finita col capitalismo, di estirpare la radice che genera sempre nuovi mostri politici per sfruttare e soggiogare il proletariato. Un antifascismo che non indichi chiaramente l’abbattimento del capitalismo come unica soluzione per dissolvere per sempre il fascismo, è un antifascismo non solo inutile, ma dannoso per la presa di coscienza politica delle nuove generazioni.

Chi si limita a rivendicare la “democrazia” senza denunciare il suo carattere borghese, le sue fondamenta di sfruttamento e oppressione; chi non indica la necessità di una rivoluzione di questa società per arrivare a una democrazia reale, per tutti e non per pochi, fatta di liberi ed eguali, e non di sfruttati e sfruttatori; chi non prende una posizione netta, anticapitalista, contro la “democratica” dittatura dei capitalisti, non onora certo la memoria di chi animato la Resistenza per farla finita coi padroni che avevano usato il fascismo contro il movimento rivoluzionario degli sfruttati.

Oggi come ieri rivendichiamo: Liberazione… dal capitalismo!

Studenti Rivoluzionari Bologna