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In carcere 3 dei poliziotti che uccisero Aldrovandi

Lo ha deciso il tribunale di sorveglianza. Per il quarto agente decisione tra qualche giorno. Il padre: “Davanti agli occhi un ragazzo che chiedeva aiuto”.

29 Gennaio 2013 - 15:37

di Checchino Antonini, Bologna. Da Popoff

Tre dei quattro poliziotti che hanno ucciso Federico Aldrovandi sconteranno il residuo della pena – sei mesi – in carcere. Per il quarto il giudice del tribunale di sorveglianza si è riservato la decisione perché ha presentato dei certificati medici che andranno analizzati.

Si chiude così, in qualche modo, il “cerchio” della storia dell’uccisione di Federico. Anche se manca la parte più importante: capire se ai quattro agenti, condannati fino al terzo grado di giudizio per omicidio colposo, sarà ancora permesso di continuare a vestire la divisa oppure se dovranno cambiare mestiere. Ma quest’ultima deicsione spetta al ministero dell’Interno.

Intanto oggi arriva una notizia che i genitori di Federico aspettavano da tempo. “Non auguro la galera – dice il padre di Federico, Lino Aldrovandi, molto commosso dopo aver saputo la notizia – ma io continuo ad avere davanti agli occhi un ragazzo che ha chiesto aiuto ed è stato ucciso”.

Il giudice Francesco Maisto ha deciso per il carcere per Monica Segatto, Paolo Forlani e Luca Pollastri sulla base di due elementi. Il primo è che nell’intervento sono stati violati una serie di protocolli, tra cui l’uso degli sfolalgente. Considerato non necessario e che invece nell’intervento per “calmare” (versione della polizia, mai smentita dagli stessi) Federico sono stati addirittura spezzati (e in una prima fase nascosti).

Il secondo elemento è proprio l’atteggiamento assunto dai quattro durante le fasi del processo: mai hanno dimostrato penitmento o dispiacere. Anzi, dopo la sentenza della Cassazione – come ha ricodato la requisitoria del pg – Enzo Pontani (quello che ora si dà malato) ha anche insultato pesantemente la madre di Federico su Facebook.

“Oggi respiro un po’ – dice ancorsa Lino – e a proposito degli atteggiamenti di una parte della polizia voglio denunciare che purtroppo continuano, anche se non da parte di tutti, e anche questo va detto. Torno a chiedere, oggi che un nuovo giudice si è espresso in questo modo, rispetto per Federico e per la sua famiglia”

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