Acabnews Bologna

Il patrimonio della Curia
per il disagio abitativo? Chissà quando…

Se ne parla da tempo, ma nel confronto con via Altabella “siamo un po’ fermi”, ammette l’assessore Gieri. I beni dati in affitto per il sostentamento del clero non si toccano: restano quelli “in pessime condizioni”.

21 Novembre 2017 - 16:48

Com’è noto, la Curia rappresenta uno dei maggiori proprietari immobiliari di Bologna ed è ormai da tempo che si sprecano parole e inchiostro in merito ad un intervento di via Altabella per mettere a disposizione una parte di questo patrimonio per far fronte al disagio abitativo. Parole e inchiostro, per l’appunto, perchè finora l’interlocuzione tra Comune e Diocesi non ha portato risultati e, anzi, le cose sembrano destinate ad andare ancora per le lunghe: “Ci siamo un po’ fermati”, ha affermato l’assessore alla Casa di Palazzo D’Accursio, Virginia Gieri, alcuni giorni fa. La Curia “possiede dei beni che vengono affittati assolutamente a prezzi di mercato perchè sono legati al sostentamento del clero”, spiega Gieri, poi “le parrocchie e gli ordini religiosi hanno delle proprietà, ne sono dal punto di vista legale i proprietari e hanno in toto la responsabilità della destinazione degli immobili”. Finora, dunque, “abbiamo fatto alcuni incontri per comprendere se, a fronte dei beni per il sostentamento del clero che non possono essere coinvolti, dalle parrocchie ci sono possibilità di avere alloggi”. Però “alcuni sono già in locazione, altri sono soprattutto in zone fuori dalla città di Bologna, ad esempio in montagna e sono in pessime condizioni”. Di conseguenza, “ci siano un po’ fermati perchè dopo vari incontri- afferma l’assessore- abbiamo convenuto che fosse necessario avere un elenco” degli immobili, anche per capire dal punto di vista economico che tipo di impegno può servire per le riqualificazioni. Al momento “siamo in attesa di questo elenco. I rapporti ci sono e vedremo di concretizzarli il prima possibile”, conclude Gieri. Chi non ha casa, intanto, aspetta…