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Il Comune di Imola lascia vuoti 44 alloggi Erp in buone condizioni

Si potrebbero ripristinare con meno di trentamila euro ciascuno. Sportello Antisfratto: “Perché a parole l’Amministrazione ha deliberato di considerare l’emergenza abitativa una priorità, mentre nei fatti non ha effettuato nessun reale investimento?”.

09 Settembre 2015 - 09:49

(foto fb Sportello Antisfratto Imola)A Imola ci sono oltre cento alloggi di case popolari lasciate vuote, come le due delle quali abbiamo fotografato le porte di ingresso chiuse (una delle quali addirittura murata!). In un momento in cui l’emergenza abitativa coinvolge sempre più persone e famiglie rimaste senza lavoro o in condizioni di vita precarie, è scandaloso vedere inutilizzati alloggi che potrebbero dare maggiore tranquillità a chi vive quotidianamente il problema casa.

Il Comune sostiene di avere impegnato negli ultimi anni oltre 600.000 € per il ripristino di case popolari inutilizzate: peccato che tali fondi siano stati recuperati proprio dalla svendita di altre case popolari, con un meccanismo di impoverimento del patrimonio complessivo che è un po’ come rattoppare i buchi di un vestito strappando pezzi dello stesso per fare le toppe! A breve dovrebbero poi essere recuperati, principalmente grazie a fondi statali, 9 di questi appartamenti, ma altri 44 alloggi sfitti ma tutto sommato in buone condizioni (il Comune stesso ha stimato per ciascuno di essi spese per interventi di ripristino inferiori ai 30.000 €) rimarranno vuoti!

Ci chiediamo perché a parole la maggioranza in Consiglio Comunale ha deliberato in aprile di considerare l’emergenza abitativa una priorità, mentre nei fatti non ha effettuato nessun reale investimento, limitandosi a racimolare i fondi concessi dal Governo o a svendere il proprio patrimonio senza accorgersi che ciò aggraverà ulteriormente il problema abitativo in futuro! (foto fb Sportello Antisfratto Imola)Occorrerebbe invece intervenire con investimenti diretti per ripristinare anche quei 44 alloggi che richiedono costi più che accessibili per un’Amministrazione Comunale che fosse realmente intenzionata a cercare soluzioni al problema casa, o per aumentare il numero di case popolari, già chiaramente insufficienti sin dall’ultima graduatoria di accesso stilata nel 2013, con un numero irrisorio di assegnazioni rispetto alle ben 500 richieste.

Richieste alle quali nella prossima graduatoria, attesa per l’autunno, prevediamo che si andranno a sommare anche tutte quelle di chi, rimasto/a senza lavoro dopo i fallimenti, le crisi e le chiusure che hanno costellato gli ultimi anni (CESI, Ceramica di Imola, 3elle, Mercatone Uno e le tante piccole aziende che hanno chiuso), si trova ora a rischiare di perdere anche la casa.

Sportello Antisfratto di Imola