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Il 2 agosto ”dalla parte di chi contesta una commemorazione di facciata”

Il Nodo sociale antifascista dà appuntamento, come ogni anno, per uno spezzone autonomo e antifascista al corteo nell’anniversario della strage della Stazione. Intanto il Parlamento approva in via definitiva la legge sul reato di depistaggio.

07 Luglio 2016 - 11:17

Corteo 2 agosto 2015 - © Michele LapiniEsplodeva 36 anni fa, uccidendo 85 persone e ferendone 200, la bomba piazzata alla Stazione dai Valerio Fioravanti,  Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, militanti dei Nar, come la giustizia di Stato ha riconosciuto con due sentenze passate in giudicato nel 1995 e nel 2007. Nessuna sentenza ha invece mai individuato i nomi dei mandanti del più sanguinoso attentato della lunga strategia della tensione che a partire dal 1969 settori politici e istituzionali hanno affidato alla manovalanza dei gruppuscoli fascisti. Segreti ben custoditi e difesi a colpi di sviamenti e fantasiose piste alternative regolamente dimostratesi prive di fondamento. E’ di certo è una buona notizia, giunta martedì sera, la tardiva approvazione in via definitiva da parte della Camera della legge, da tempo caldeggiata dall’Associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna, che introduce i reato di depistaggio e frode in processo penale. Il testo punisce il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che, allo scopo di ostacolare o impedire indagini o processi, modifica il corpo del reato o la scena del crimine, mente, è reticente, distrugge, occulta o altera prove, crea false piste.

Restano però tutte le ragioni di scendere in piazza, contestando la coltre di nebbia che continua a schermare la verità su chi ha mosso le fila di decenni di violenza di stato.  Come ogni anno, il prossimo due agosto il Nodo Sociale Antifascista parteciperà al corteo promosso dall’associazione familiari, non mancando però di segnalare quanto sia inopportuna la presenza di rappresentanti istituzionali.

Dal comunicato del Nodo: “Il corteo dello scorso 25 aprile composto da più di mille antifascisti-e, che da piazza dell’Unità è confluito nel Pratello R’Esiste, ha fatto tappa davanti alla stazione ferroviaria, dove dal microfono è stata ribadita l’unica verità possibile sulla strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980: la mano è fascista, il mandante è lo Stato”.

“Noi conosciamo la storia – continua il Nodo –  il fascismo non è morto con l’insurrezione dell’alta Italia della seconda metà di aprile del 1945. Anzi si è innervato nella costituenda Repubblica italiana sotto l’egida degli «alleati» nella logica delle frontiere anticomuniste. Quel fascismo in doppio petto che ha ordito e, in parte, realizzato le trame oscure che hanno insanguinato gli anni della rivolta studentesca e operaia. Quel fascismo che si è fatto docile strumento della reazione affiancando e, quando necessario, oltrepassando le forze istituzionali dedite al mantenimento dell’ordine costituito. Quel fascismo che ha compiuto la strage alla stazione di Bologna il 2 agosto del 1980 (85 morti e 200 feriti): e che le forze istituzionali hanno continuato a coprire dietro il segreto di stato. La Resistenza e l’antifascismo sono per noi valori necessari, oggi più di ieri. Resistenza è per noi anche liberazione dalle menzogne e dai depistaggi di chi ogni anno, a ridosso del 2 agosto, prova a intorbidire ancora le acque per nascondere la verità sulla strage alla stazione di Bologna”.

Prosegue il post: “Le manifestazioni del 2 agosto, alla quale abbiamo sempre partecipato nel rispetto del dolore dei famigliari delle vittime, hanno assunto, via via, un’impronta commemorativa, mentre ancora mancano verità e giustizia. Giudichiamo la logica di far prendere la parola ai rappresentanti del governo ai vari livelli offensiva e fuorviante, in quanto si continua così a dare legittimità a chi semina illusioni e menzogne, e persino a chi è contiguo alla destra reazionaria e xenofoba e fornisce copertura agli squadristi di oggi. Queste scelte non hanno mancato di suscitare ampie e sonore contestazioni agli organizzatori della manifestazione”.

Conclude il collettivo: “Noi stiamo dalla parte di chi contesta una commemorazione di facciata che aiuta, volente o nolente, il depistaggio e le insabbiature. Dal 25 aprile al 2 agosto: l’antifascismo è nostro e non lo deleghiamo! Tutte-i in piazza il 2 agosto 2016, ore 8.30, piazza Nettuno.La resistenza continua!“.