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Ieri sciopero dei ciclofattorini Deliveroo: “Servizio in tilt”

Riders Union: “Piattaforma investa per garantire salario, assicurazione, contribuiti invece che per pagare la Casaleggio Associati”. La mobilitazione continua: oggi assemblea lavoratori Sgnam/MyMenu, il Primo Maggio manifestazione in via Indipendenza.

29 Aprile 2019 - 14:51

“La piattaforma dismetta la sua ipocrisia: gli ingenti capitali che raccoglie sul mercato finanziario è bene che inizi ad investirli per garantirci salario, assicurazione, contribuiti sociali e diritti invece che per pagare la Casaleggio Associati e voler influenzare il legislatore. Chiediamo anche al governo di farla finita con la politica degli annunci e delle promesse: siamo stufi di aspettare, vogliamo un decreto legge subito!”. Questa la presa di posizione di Riders Union Bologna nei confronti di Deliveroo, in occasione dello sciopero di ieri sera dei ciclofattorini, che il collettivo non esita a definire “riuscitissimo”, per aver “mandato in tilt il servizio”. Radunatisi alle 19 davanti al McDonald’s di via Ugo Bassi, i riders si sono poi mossi in bicicletta per le strade del centro.

“Da tempo denunciamo il ruolo negativo del governo – si legge inoltre su Facebook – che non si è assunto la responsabilità di fare un intervento legislativo (come aveva promesso Luigi Di Maio) per regolamentare questo settore ed estendere diritti e tutele. Le aziende, che hanno dimostrato di non voler trattare con le lavoratrici e i lavoratori, hanno approfittato di questa assenza del legislatore per ribadire il loro potere e peggiorare le condizioni lavorative in essere. In questo contesto avviene un ribasso estremo sui nostri diritti e sulle nostre retribuzioni: un dumping selvaggio, che mette a rischio anche i risultati parziali che abbiamo ottenuto sul territorio con la sottoscrizione della Carta dei diritti di Bologna”.

La mobilitazione continua: già oggi è il giorno della “assemblea sindacale retribuita delle/dei riders di Sgnam/MyMenù: eserciteremo un diritto conquistato con la lotta e con la sottoscrizione della Carta dei diritti di Bologna per chiedere all’azienda risposte sulla diminuzione delle ore e dei turni”. Poi appuntamento al Primo Maggio: “Nella giornata della festa delle lavoratrici e dei lavoratori abbiamo deciso di convocare un presidio per le 10.30 davanti al McDonald’s di via Indipendenza per spiegare le nostre ragioni e le nostre rivendicazioni.Ci asterremo dal lavoro e distribuiremo volantini che ripercorrono le tappe della nostra battaglia. Non è più tempo di aspettare: non passeremo un altro 1 maggio senza diritti. Le piattaforme ci riconoscano come lavoratrici e lavoratori a tutti gli effetti. Il governo dia seguito alle promesse fatte: è l’ora delle risposte concrete, non della campagna elettorale!”.