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I “fantasmi” dell’ex Galaxy: senza residenza, senza diritti

Ieri protesta agli uffici dell’anagrafe. E oggi nuovo sfratto sventato dagli inquilini resistenti insieme a Social Log, che rilancia il corteo del 28. Sgb: “Nuove norme sui pignoramenti danno potere di rapina alle banche”.

19 Maggio 2016 - 19:17

galVestiti da fantasmi, perchè “invisibili ai diritti”. Così ieri gli inquilini dell’ex Galaxy, insieme agli attivisti di Social Log, hanno manifestato agli uffici anagrafe di via Fioravanti “per denunciare che a sei mesi dall’ingresso negli alloggi di transizione molte famiglie non hanno accesso alla sanità, all’istruzione e ai diritti fondamentali perché senza residenza”. Oggi poi, ancora Social Log rende noto che la solidarietà degli inquilini resistenti ha sventato l’ennesimo sfratto: “Al picchetto a casa di Stefano, sua moglie, e i suoi due figli, di cui uno appena nato, lo scorso 19 gennaio le autorità avevano annunciato l’uso della celere per sfrattare la famiglia che risiede da una vita al quartiere Barca. Questa mattina dalle 6 ci siamo quindi riuniti in via Pulega per dare vita ad una ‘muraglia popolare e meticcia’ composta da inquilini resistenti agli sfratti, residenti Galaxy, occupanti e solidali per resistere allo sfratto. Dopo ore di presidio sono arrivati l’avvocato della ricca palazzinara, l’ufficiale giudiziario, e agenti in borghese che preso atto della determinazione del presidio hanno desistito dal proposito di sgomberare militarmente l’ingresso del palazzo difeso da tantissime persone”.

Sempre Social Log rilancia l’appello per la nuova manifestazione cittadina in programma per il 28 maggio: “E’ passato oltre un mese da quando, con tante realtà di movimento cittadine e sindacati di base conflittuali, ci si è ritrovati in Piazza dell’Unità per una giornata di autogestione collettiva. Quella giornata di partecipazione e convergenza nelle differenze è culminata con una ricca plenaria in cui, dal diritto all’abitare, alle tematiche di genere all’interno della città, passando per le lotte di facchini, studenti, insegnanti e precarie, e comitati territoriali emergeva la necessità di affermare con intransigenza l’indipendenza e l’autonomia delle lotte sociali dal teatrino elettorale che ancora la nostra città sta subendo. Lo vediamo bene negli ultimi tempi, in cui le ragioni delle lotte sociali vengono praticamente silenziate a livello mediatico per lasciare spazio a dichiarazioni e promesse roboanti nel segno di nuovi investimenti. Piogge di milioni di euro promessi in città, ma per chi? Per risolvere o ridurre il portato di oltre 1500 sfratti esecutivi l’anno o per nuove opere speculative? Per fare della rigenerazione urbana una nuova occasione per rimpinzare le tasche di pochi o per garantire una vita dignitosa nei quartieri popolari? Per garantire una sanità accessibile a quante più persone possibili o da immettere a sostegno di fondi privati? Questi interrogativi, solo per citarne alcuni di maggiore attualità, le lotte sociali se li pongono prima, durante e oltre il periodo elettorale nel segno del conflitto ormai da anni a questa parte. Per questa ragione vogliamo fare appello ad un corteo che da Piazza dell’Unità, piazza di lotte meticce e autogestioni, raggiunga il centro della città per ridare parola alle lotte, alle loro ragioni e alla loro affermazione di indipendenza. Come lotta per il diritto all’abitare mettiamo quindi a disposizione di chi voglia esprimere i propri contenuti e le proprie istanze uno spazio e un tempo di protagonismo sociale che, ci auguriamo e lavoriamo per questo, sia da trampolino per una nuova stagione di conflitti e battaglie per la giustizia sociale e la solidarietà. Rivendicare a testa alta l’opposizione agli sfratti, ai pignoramenti, e agli sgomberi in mancanza di soluzioni reali per chi si trova in pieno disagio abitativo, costruire una risposta all’aggressione contro gli insolventi che comincia ad articolarsi in maniera sempre più dura anche in Emilia-Romagna con le riforme dell’assessore al welfare Gualmini, valorizzare tutte le esperienze di autogestione e alternativa che crescono nella nostra città dallo sport, all’alimentazione, dalla salute all’istruzione, e dare un segnale forte e collettivo alla derubricazione delle nostre istanze in termini di ordine pubblico e sgomberi: con questi intenti ci appelliamo a tutte le realtà di movimento, ai comitati, al sindacalismo di base e ai solidali per costruire ancora una volta un passo insieme e prepararci ad una nuova stagione di lotta e conflitto sociale!”.

L’Sgb Casa, invece, interviene sulle nuove normative sul pignoramento delle case: “E’ l’ulteriore segno di un governo reazionario che deroga lo stato di diritto a banche e capitale. Parliamo del articolo 4 del decreto uscito il 3 maggio 2016, che sostituisce nel pignoramento della casa la figura Statale dell’ Ufficiale Giudiziario e da il pieno potere di cacciare per strada cittadini, che hanno speso anni e anni di sacrifici per pagarsi un mutuo bastano poche rate per il sequestro dell’ immobile di proprietà, ad avvocati che rappresenteranno le banche nel sequestro, stralciando persino la clausola di salvaguardia che da tempo per poter rientrare in possesso dei beni all’interno degli immobili sequestrati. Si stralcia qualsiasi tipo di diritto al cittadino, si dà potere di rapina alle banche questa è la faccia del partito di regime oggi al potere in Italia ed Europa. Ricordiamo che a Bologna l’anno scorso i pignoramenti sono stati 78 mentre nei primi 4 mesi del 2016 sono stati ordinati dal Tribunale felsineo 273 pignoramenti di casa con 78 casi già eseguiti (come già nell’intero 2015). Il governo ordina la polizia esegue a gli ordini di avvocati e banche sempre più padroni di un paese supino ai voleri del capitale che prima fomenta crisi poi rapina chi l’ ha subita.Come Sindacato Generale di Base continuiamo a ricevere tutti i giorni ai nostri sportelli cittadini che continuamente portano i loro problemi per cercare di risolverli, ad essi continuiamo a ripetere che solo la lotta può cambiare il corso degli eventi, ci siamo e ci saremo per continuare ad organizzare e creare continua resistenza ad uno strapotere del capitale che ormai non ha più freni inibitori nel rapinare i cittadini e istaurare un regime che definire a-democratico è ormai un complimento. Quella in atto è una vera e propria guerra di classe, sono saltate tutte le regole di equità , diritto e uguaglianza che vedevano nella costituzione un’arbitro, non c’è più, organizziamoci e rispondiamo colpo su colpo”.