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Hobo rioccupa in Filippo Re [foto]

Il collettivo è entrato questa notte nell’ex bar del campus, anticipando l’apertura di un punto “pausa pranzo” che l’Ateneo aveva in programma di inaugurare stamattina. Subito staccatate luce e acqua.

12 Settembre 2014 - 11:45

Hobo - © Michele LapiniDopo lo sgombero e la demolizione dei locali precedentemente occupati, il collettivo Hobo trova di nuovo casa nel campus di via Filippo Re. Il blitz del collettivo è scattato questa notte: gli studenti sono entrati nell’ex bar, anticipando l’inaugurazione di un punto “pausa pranzo” che l’Ateneo aveva in programma di inaugurare proprio stamattina. La risposta dell’Alma Mater, che ha annullato la cerimonia di inaugurazione, non si è fatta attendere: nel giro di poche ore è stato staccato l’allacciamento all’elettricità e all’acqua. Ma Hobo non demorde: “A sarà dura… per voi! La vendetta del sapere vivo è appena cominciata! Invitiamo tutte e tutti a visitare il nuovo spazio”.

> Il comunicato diffuso dopo l’occupazione:

Certe notti…inaugurazione del Community Center di Filippo Re!

Hobo - © Michele LapiniSi sono introdotti prima dell’alba e nell’oscurità, per sgomberare e per demolire gli spazi di socialità e di autogestione, per sequestrare e per spianare. Lo scorso martedì, in pieno giorno ma protetti da polizia e carabinieri, hanno svenduto il patrimonio pubblico dell’Unibo per finanziare un progetto di speculazione. Hanno chiuso un bar in via Filippo Re, licenziando lavoratori e lavoratrici, e dalla sera al mattino il Re-ttore “umiliato e offeso” e il suo fido scudiero Nicoletti si inventano un fantasioso progetto di business, spacciato per luogo di soddisfazione dei bisogni studenteschi. Così, dopo aver spianato le aule studio all’aperto, quotidianamente frequentate da centinaia di studenti, vogliono far credere di aprire una “sala lettura”. Mentre la mensa continua a essere la più cara d’Italia, aprono quello che nella neolingua dell’amministrazione dionigiana chiamano “punto ristoro”. Ancora una volta chiediamo: chi decide dei nostri soldi? Come è possibile che da un giorno all’altro vengano fatti sgomberi e demolizioni, speculazioni e costruzioni? Chi stabilisce di tirare fuori dal cappello progetti che hanno l’unico obiettivo di impedire che siano studenti e precari a gestire gli spazi della loro università? Attraverso quali procedure e con quali trasparenza? Siamo forse in presenza di un’amministrazione universitaria fuori controllo perfino per coloro che le hanno dato il potere?

Ma anche questa volta vi è andata male. Certe notti succede che a intervenire non siano le ruspe ma gli studenti, non il potere accademico ma l’intelligenza critica. E così, da questa notte, vi aspettiamo nel nuovo Community Center di Filippo Re. Perchè tanto gli spazi di autonomia riaprono, prima o poi…

Invitiamo tutti e tutte all’inaugurazione del Community Center e alla conferenza stampa alle 9:30!

Hobo – Laboratorio dei saperi comuni