Attualità

Grecia / Nuovo corteo e scontri al confine turco

Riceviamo e pubblichiamo da mediattivisti italiani nella città greca una traduzione del comunicato del NoBorderCamp di Salonicco che hanno manifestato per l’apertura delle frontiere.

25 Luglio 2016 - 17:57

(foto fb NoBorderCamp)Il confine turco è ad ora il punto focale di uno scontro ideologico e concreto, fra chi vuole perpetuare politiche imperialiste e chi, attivisti o migranti, si batte per la libera circolazione delle persone. La situazione turca è più complessa che mai in questo periodo, e ciò non aiuta chi è già in condizioni più che precarie dovute al recente accordo fra Europa e Turchia, che prevede la deportazione di tutte le persone trovate in territorio europeo che non hanno richiesto asilo alle autorità greche.

Il No Border Camp, da settimane, ha organizzato una manifestazione al confine turco; siamo partiti (sabato 23 luglio, ndr) dall’Università di Salonicco intorno alle 10,30 per raggiungere il confine tra Grecia e Turchia. Il punto in questione voleva essere il fiume Evros. La carovana, composta da circa 350 persone, dopo un viaggio di circa sei ore, si è fermata nel piccolo centro abitato di Kastanies, a meno di un chilometro dal confine turco. Da lì, si è partiti in corteo cantando e gridando slogan in svariate lingue, inneggianti l’apertura dei confini e la fine delle deportazioni. Dopo poco ci si è trovati di fronte ad un cordone di polizia che bloccava il passaggio; il corteo si è scontrato con il confine imposto dalle autorità.(foto fb NoBorder Camp)

La nostra azione vuole avere un significato simbolico ed essere un “manifesto” ideologico. Ogni confine ed ogni barriera che separa e fa una distinzione fra un popolo ed un altro non può far altro che perpetuare modelli socio-economici evidentemente non sostenibili per chi vive al di fuori del ristretto gruppo elitario di stati chiamato primo mondo. Noi crediamo che nessuno sia legittimato a decidere sul volere di un’altra persona, sul dove debba vivere e sul quale siano le “giuste” condizioni per cui essa abbia la legittimità di vivere in una qualsiasi altra area del mondo. Le leggi aprono voragini laddove si dovrebbero costruire ponti, ed in un senso meno figurato, le leggi infamano ed uccidono. Per tutti questi ed altri motivi, il No Border Camp si prefissa l’obbiettivo di attaccare i confini. Tutti i confini. Che questi siano recinzioni metalliche, o barriere mentali, cordoni di polizia o pezzi di carta.

Contro ogni autorità ed ogni confine.

No Border Camp Salonicco