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Grecia / Idomeni, lacrimogeni e proiettili di gomma contro i migranti [video]

Da due mesi oltre diecimila persone sono bloccate al confine settentrionale, chiuso dall’ex repubblica jugoslava di nord Macedonia. Ieri un tentativo di superare il filo spinato represso brutalmente dalla polizia di Skopje.

11 Aprile 2016 - 12:20

(da Melting Pot

Foto da Meltingpot Domenica 10 aprile, Idomeni – Questa mattina al campo è ricominciata una protesta, con centinaia di persone accorse al confine. Questo il racconto degli attivisti di overthefortress che grazie alla connessione del “No Border Wi-Fi” sono riusciti a dare le notizie in tempo reale sui social network. Il blocco sui binari della ferrovia permane da più di 10 giorni, ma oggi in tante e in tanti si sono radunati convinti di poter passare. Le famiglie hanno raccolto le poche cose in loro possesso, messo gli zaini e tende sulle spalle, pronti per partire. Le proteste a Idomeni sono quotidiane, oramai le persone sono bloccate da quasi 2 mesi e l’esasperazione aumenta. In poco tempo, attorno alle centinaia di persone sedute al blocco della ferrovia, si sono radunati altri migranti. Qualche cartello esposto, alcuni interventi al megafono e poi in migliaia hanno attaccato il confine poco distante.

Non la parte con il cancello blindato, quello dove era posizionata la polizia greca con i propri mezzi, ma il lungo filo spinato che corre nei campi adiacenti. Quella recinzione che ostacola il transito e costringe oltre 10.000 persone a rimanere bloccate in condizioni di vita sempre più dure è stata attaccata. L’odioso reticolato di questa Europa fortezza per più di cinque volte è stato aperto e dei migranti sono riusciti a passare, anche se poi sono tornati indietro. La polizia macedone è intervenuta con lanci di lacrimogeni e bombe assordanti, sono stati sparati anche dei proiettili di gomma che hanno colpito i rifugiati ferendone una decina; tra questi anche dei minori. La risposta è stata dura con le forze dell’ordine che hanno cercato di entrare nel campo dai buchi delle reti. Ma, ogni volta, sono stati respinti dai manifestanti, che hanno rilanciato indietro i lacrimogeni insieme a sassi e terra. La repressione però della polizia è diventata maggiore e i lacrimogeni sono stati lanciati fino a raggiungere le tende. Medici Senza Frontiere, a fine giornata, denuncia la presenza di decine di feriti. Pochi migranti sono riusciti a oltrepassare la barriera, ma anche se probabilmente nessuno di loro sarà in grado di proseguire il proprio viaggio, questo tipo di ribellione molto probabilmente non rimarrà un caso isolato.