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Granarolo, lunedì SiCobas in Prefettura

“Ci andiamo per trattare, non per ascoltare soluzioni a scatola chiusa”. Ieri nuova distribuzione della lettera aperte dei facchini alla città. La Granarolo, intanto, rischia il processo per le “mozzarelle blu”.

08 Febbraio 2014 - 18:22

In Prefettura “non ci andiamo per ascoltare una soluzione a scatola chiusa, ci andiamo per trattare. Se devono convocarci per chiederci di prendere atto di qualcosa gia’ deciso da altri,
facciamo prima a scriverci”. E’ l’avvertimento lanciato dai SiCobas in vista del prossimo incontro sulla vertenza dei facchini degli appalti Granarolo.  Il sindacato di base è stato convocato per lunedì, dopo i 10 giorni
chiesti dalla Prefettura per cercare una soluzione. All’appuntamento si ripresenteranno anche i lavoratori, per attendere in presidio l’esito dell’incontro. Stando alle indiscrezioni circolate in questi giorni, Legacoop si farebbe carico della ricollocazione professionale di
una parte dei facchini, esclusi i 14 di Cogrefin. Commentano i SiCoba: “Cinquantuno meno
14 fa 37, ma si legge e si sente dire che Legacoop si fa carico di 29. La matematica non torna”. Dubbi anche sull’ipotesi di incentivi all’esodo per i lavoratori. “Noi abbiamo fatto una battaglia per ridare un posto di lavoro a queste persone, non per dargli degli incentivi ad andarsene cosa di cui con loro non abbiamo mai parlato”. Questa vicenda sta diventando “davvero incredibile: si fanno tavoli separati con le cooperative e i confederali che li’ non hanno neanche un iscritto e poi ci convocano… Non ci interessa ascoltare decisioni prese da altri”, ribadisce il sindacato di base.

Ieri, intanto, Crash e Cua hanno affiancato i lavoratori in un nuovo volantinaggio in città per sostenere la mobilitazione. “Nuovamente in giro per la città i facchini di Granarolo e Cogefrin”, ha spiegato Crash: la lettera aperta alla città è stata distribuita nel mercato della Piazzola, in centro ed in zona universitaria.

Infine, brutte notizie per i vertici della Granarolo: in base a quanto riporta la stampa mainstream, rischiano di finire a processo per la vicenda delle “mozzarelle blu” scoperte a partire dal 2010. La Procura di Torino ha chiuso le indagini e intende chiedere il rinvio a giudizio per le aziende coinvolte, tra le quali figura anche il gruppo bolognese.