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Granarolo, 160 persone sotto indagine per i picchetti

Le indagini per violenza privata, blocco stradale, reati contro la libertà economica, danneggiamento. La prefettura, intanto, si preoccupa di far sapere che le proteste metterebbero a rischio le assunzioni.

21 Novembre 2013 - 15:33

Dopo la Digos, che qualche settimana fa aveva contato 179 denunce (ma alcune alle stesse persone), ora è la procura a dare i numeri dell’attività investigativa su sei mesi di proteste contro il  colosso alimentare.

Sono dunque  160, tra lavoratori, sindacalisti e attivisti, a essere iscritti a registro. Nella maggior parte dei casi le ipotesi di reato soo violenza privata e blocco stradale, mentre per 19 persone identificate durante i blitz alla Coop Lame si indaga per reati contro la libertà economica e danneggiamento di prodotti.

Intanto la prefettura si cimenta in un avvertimento che ricorda abbastanza quello del Questore, che alcune settimane fa parlava di permessi di soggiorno a rischio. Le assunzioni dei facchini si potrebbero fare, sostiene una nota di Piazza Roosevelt, ma le proteste le fanno saltare.