Da domani banchetti in città e anche all’ingresso della Festa dell’Unità, dopo il “no preventivo” del Pd alla presenza del comitato promotore.
Con l’irritazione del Pd già alle stelle, la campagna referendaria sui fondi comunali in favore delle materne paritarie private di Bologna domani entra nel vivo: il comitato promotore “Articolo 33”, infatti, comincerà a raccogliere le 9.000 firme necessarie per l’indizione della consultazione cittadina. Per raggiungere l’obiettivo, il comitato ha ora tre mesi di tempo: si potrà firmare ai banchetti organizzati in diversi punti della città (dove sarà possibile anche contribuire all’autofinanziamento delal campagna), all’Urp del Comune e nelle sedi dei Quartieri.
A tutti i soggetti che hanno deciso e decideranno di sostenere il referendum, il comitato chiede di non utilizzare i propri simboli e le proprie bandiere. Con il Pd, invece, i rapporti continuano ad essere tesi. Dopo il “no preventivo” dei democratici, il comitato non potra’ raccogliere le firme tra gli stand della Festa dell’Unita’. Da qui la decisione di allestire i banchetti all’ingresso della manifestazione: quello “è un luogo pubblico”, mettono le mani avanti i referendari.
In attesa del referendum, il comitato sottolinea il “dramma che stanno vivendo le famiglie escluse dalle materne”, senza dimenticare che la scuola comincia a giorni “e ancora oggi non sono circolate ne’ le graduatorie ne’ i dati ufficiali”. Le cifre diffuse a giugno, però, parlavano di 326 bimbi esclusi e di 143 posti disponibili nelle paritarie convenzionate (estendibili fino a 400 ma solo aumentando i fondi in loro favore). “Il sistema della convenzione ha fallito la propria missione”, commenta il comitato, di fronte ad “un Comune che non sa dare risposte ai cittadini”.