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Fiera, sindacati: “Rispettare l’accordo del 2017”

Riders Union: “Gravissimo” il licenziamento dei fattorini che consegnano per Pam e Carrefour. Sgb denuncia il comportamento di due coop: “Ferie pagate anziché avere la possibilità di goderle”.

06 Agosto 2018 - 13:02

Il Consiglio d’azienda, i sindacati di base Usb e Sgb e i sindacati confederali tornano a prendere posizione sul futuro della Fiera. Nei progetti del presidente Gianpiero Calzolari ci sono scorporo immobiliare e sbarco in borsa, ma i rappresentanti dei lavoratori chiedono il rispetto del piano industriale approvato dai soci pubblici alla fine dello scorso anno e alla base dell’accordo tra lavoratori e azienda che ad aprile 2017 mise nero su bianco la previsione di investimenti sul distretto fieristico per l’ampliamento e la realizzazione di nuovi padiglioni. Un’operazione che rischia di saltare a causa dello spin off.

“Il presidente di Bologna Fiere non risponde a nessuna delle domande e delle riflessioni esposte dalle organizzazioni sindacali e dalle rappresentanze dei lavoratori – si rileva – riteniamo questa questione di fondamentale importanza, poiché il piano industriale in essere, che prevede l’ampliamento del quartiere fieristico, per assicurarsi la presenza in futuro delle grandi fiere, finanziato dai soci pubblici attraverso un importante aumento di capitale, e rispetto al quale ci risultava un impegno anche da parte dei soci privati, è il punto su cui riteniamo debba partire il prosieguo del confronto. Come organizzazioni sindacali abbiamo già espresso le nostre forti perplessità rispetto ad un progetto di scissione che non chiarisce gli impegni dei soci pubblici e privati verso la società, di scenari e missioni societarie diversificate, anche rispetto alla prospettata e possibile cessione di quote in favore di investitori terzi, con il pericolo, a nostro avviso, di indebolire il legame fra il territorio e la sua fiera, ma anche rispetto all’attuale maggioranza pubblica che rischierebbe, nel futuro, di diventare una minoranza all’interno della compagine societaria. Ovviamente, per quanto ci riguarda, riteniamo il piano industriale del 2016, l’unico di nostra conoscenza, elemento fondamentale per la prospettiva di sviluppo di BolognaFiere”.

Intanto Riders Union interviene sul recente licenziamento di sei fattorini che consegnano a domicilio per Carrefour e Pam: “In base ad alcune motivazioni a dir poco pretestuose, tra cui appropriazione indebita dei mezzi durante gli scioperi organizzati insieme ad Adl Cobas Emilia Romagna e in alcuni casi l’aver semplicemente espresso solidarietà partecipando ai presidi, l’azienda ha usato fin da subito il pugno duro sospendendo e allontanando dalla chat di lavoro alcuni fattorini più attivi e sindacalizzati, a cui poi è stato confermato il licenziamento mercoledì scorso via raccomandata. Un atteggiamento gravissimo che non può essere accettato. Nel chiedere con forza l’immediato ritiro dei licenziamenti, esprimiamo massima solidarietà e vicinanza a Tommaso, fattorino molto attivo dentro Riders Union ed a tutti i suoi colleghi. Giù le mani dalla libertà di sciopero, la vostra lotta è la nostra lotta!”.

Infine si registra la seguente denuncia di Sgb: “Tutti i lavoratori e le lavoratrici delle cooperative Quadrifoglio e Pianeta Azzurro si sono ritrovati nella busta paga di giugno parte delle ferie pagate anziché avere la possibilità di goderle come è previsto dalla legge e dalla costituzione!”. Il sindacato addita un “accordo spazzatura” firmato dalle altre sigle sindacali “di cui non hanno avuto neanche dovuta informazione”.

Prosegue il sindacato: “Prevedere il pagamento delle ferie a copertura delle carenze di ore ai lavoratori che subiscono una contrazione estiva, non per loro colpa, è spesso prassi di molte cooperative ma che questo sia sancito dai sindacati è gravissimo. Le modalità previste oltre a coprire le ore settimanali in carenza rende schiavi i lavoratori perché considerati dalla cooperativa a disposizione per tutto il periodo estivo ad escludere di 2 settimane obbligatorie in agosto. Molte educatrici e educatori in appalto nei comuni di Bologna, San Lazzaro e Medicina hanno deciso di ribellarsi stracciando le tessere di questi sindacati e impugnando tale accordo che non li rappresenta! Le ferie si devono godere! Il riposo è un diritto!”.