Gli autobus per EatalyWorld continuano a girare quasi vuoti, se continua così a fine anno l’azienda pubblica avrebbe coperto solo metà dei costi. All’aeroporto, intanto, “pienamente riuscito” lo sciopero in Gh proclamato da Sgb.
Sono passati altri due mesi da quando Zeroincondotta segnalava il flop delle navette da cinque euro per il parco agroalimentare di Eataly, e la situazione non pare granché cambiata: i mezzi continuano a girare vuoti. Ma vuoti o pieni i costi restano, degli autisti, del carburante, della manutenzione. Un conto che per questo primo anno sperimentale di esercizio era stato stimato in partenza a 819.000 euro, ovvero circa 342.000 passeggeri (ponderando biglietti a corsa singola, andata e ritorno e comitiva), una media di quindici a corsa.
Secondo i dati forniti ieri in commissione dall’unità Sistemi di mobilità di Palazzo d’Accursio l’affluenza per ora è intorno ai 6 passeggeri a corsa, 13.000 al mese, proiettati su un anno sarebbero 156.000, meno della metà del necessario.
Un ammanco da almeno 400.000 euro che andrebbe a gravare su Tper, che è pubblica: “Una fetta di servizio che è nulla rispetto a tutti quelli che svogliamo”, si schernisce l’azienda, che non fornisce dati più precisi ma accenna a un incremento dell’affluenza nell’ultimo periodo. Sembrano contraddirla altri numeri, riferiti ai mesi di marzo e aprile, ottenuti tramite un accesso agli atti e divulgati ieri in Regione dall’opposizione: tra visitatori e lavoratori avrebbero viaggiato sui Ficobus 20.000 persone, una media di 4,6 persone a corsa, il 25% della media semestrale di cui si è discusso in Comune.
Intanto, Sgb segnala che lo sciopero dei lavoratori della Gh all’aeroporto, effettuato ieri, è “pienamente riuscito, nonostante la durata limitata di sole 4 ore, imposta dalla legge 146, con numerosi voli cancellati ed un’adesione di oltre il 70% al netto delle comandate disposte dall’azienda. Questo a dimostrazione del crescente consenso che Sgb riscuote tra i lavoratori, registriamo infatti che ad oggi la nostra organizzazione, in termini di iscritti, è il secondo sindacato nell’aeroporto di Bologna. L’8 giugno abbiamo scioperato contro la disdetta degli integrativi aziendali, contro il taglio agli stipendi, per l’assunzione dei tempi determinati, contro i ritardi ed errori nelle buste paghe e per la democrazia sindacale, perché i lavoratori devono essere liberi di scegliere da chi farsi rappresentare. Su questi temi rilanciamo l’iniziativa elaborando assieme ai lavoratori una piattaforma per un contratto integrativo aziendale che tuteli il reddito, i diritti e la dignità di tutti. Quella dell’8 giugno è stata la prima azione di sciopero a sostegno della vertenza a cui, in assenza di risposte aziendali, seguiranno altre iniziative di lotta a cominciare da un prossimo sciopero della durata di 24 ore”.