Acabnews Bologna

Fiaccole in piazza “per difendere la scuola”

Ieri notte bianca, tra i partecipanti gli Studenti medi autorganizzati: “La lotta non finisce dopo l’approvazione della riforma”. Intanto il Cas si prepara alla giornata del 2 ottobre: Unindustria e Provveditorato nel mirino.

24 Settembre 2015 - 17:40

scNotte bianca e fiaccole, ieri a Bologna così come in altre città italiane, per continuare le mobilitazioni sulla scuola. Tra i partecipanti alla manifestazione bolognese c’erano gli Studenti medi autorganizzati, che sono scesi in piazza “per difendere la scuola pubblica dalla legge Buona Scuola del governo Renzi” e per far capire ancora una volta che “la lotta non finisce dopo l’approvazione della riforma”. L’occasione, spiega il collettivo su Facebook, è servita anche a ribadire che “nelle scuole e nelle piazze l’antifascismo non è reato e che i provvedimenti presi contro quattro nostri compagni di Làbas e di altri movimenti sono solo attacchi a chi lotta per i propri diritti e quelli di tutt*, a chi lotta contro il fascismo! Liber* tutt* dentro e fuori dalle scuole!”.

Intanto il Cas, dopo l’assemblea pubblica del 21 settembre, rilancia la manifestazione promossa per il 2 ottobre: “Alle 9 da piazza XX Settembre partirà un corteo unito di docenti e studenti che andrà a marciare per le strade e le piazze di Bologna, passando anche davanti a Unindustria, ente legato strettamente alla questione della scuola-lavoro. Sappiamo che ormai non c’è più spazio per le sfilate che non cambiano, né muovono niente, staremo in quella piazza consapevoli della forza che abbiamo rimanendo uniti e concentrati sui nostri obiettivi. Il pomeriggio andremo poi davanti al Provveditorato per esprimere ancora una volta la nostra contrarietà soprattutto alle logiche che hanno guidato questa e le riforme che si sono succedute negli anni passati: una meritocrazia – tanto sbandierata anche dai famosi test Invalsi di cui questa istituzione si occupa – che porta a una competizione malsana tra gli studenti, tra i professori stessi e tra dirigenze che vogliono primeggiare con gli altri istituti. Inoltre porta con sé una svalutazione della cultura stessa e del valore che essa deve mantenere nella vita di ogni persona”.