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Fascismo, approvato il regolamento su gadget e spazi pubblici

Ok in Consiglio, il centrodestra vota contro. Confisca per gli oggetti che si richiamano al Ventennio (ma non al nazismo, e fatta eccezione per l’antiquariato). Per iniziative e manifestazioni sarà necessario sottoscrivere l’adesione ai principi antifascisti.

27 Marzo 2018 - 18:54

Dopo che dalle pagine di Zic a dicembre era stata denunciata la situazione di alcuni banchi del mercato dell’antiquariato di piazza VIII Agosto sui quali era esposta in vendita la paccottiglia nazifascista, e dopo le varie altre segnalazioni di episodi analoghi nei mercati cittadini (e non solo), il Comune ha infine approvato le modifiche ai regolamenti comunali sia in tema di concessione degli spazi per iniziative pubbliche sia per quanto riguarda i mercati.

La delibera è passata col voto favorevole della maggioranza, di Coalizione Civica e dei Cinque Stelle, il voto contrario di Forza Italia e Lega e l’astensione della lista Insieme Bologna. In particolare sono cinque i regolamenti di Palazzo D’Accursio modificati in modo da limitare la concessione di spazi pubblici a formazioni neofasciste e impedire la vendita in mercati e fiere di oggetti “riferiti al Partito fascista”, se realizzati in periodi successivi al Ventennio. Come già segnalato da questo giornale, parrebbe invece essere lecita la vendita di gadget riconducibili al nazismo tedesco.

Invece, da oggi chi farà richiesta di spazi pubblici dovrà firmare una dichiarazione con la quale si impegna al rispetto della disposizione transitoria della Costituzione, della legge Scelba e della legge Mancino. Chi invece si troverà a disattendere il divieto, andrà incontro alla decadenza della concessione o, nel caso di vendita di gadget, alla confisca della merce.