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“Eni morte nera”, blitz degli studenti in via Ugo Bassi

Sanzionato il punto vendita della multinazionale con l’affissione di un tazebao sulla vetrina: “Nonostante sollevazione globale per il clima, nel 2018 ha raggiunto il record di produzione di petrolio”. Nel mirino anche Unibo, che con l’azienda ha attivato un nuovo corso di laurea magistrale.

24 Ottobre 2019 - 18:40

“Stamattina siamo tornati a sanzionare Eni, stavolta nel suo punto vendita e informazioni in Via Ugo Bassi!”. Lo segnala la sigla studentesca Until the revolution, spiegando che l’azienda “si è classificata come migliore società esplorativa del settore petrolifero per il quarto anno consecutivo e, nonostante la sollevazione globale per il clima, nel 2018 ha raggiunto il suo record di produzione di barili di petrolio! Non soddisfatto, l’Eni ha iniziato a collaborare con l’Università di Bologna per la creazione di un nuovo corso di laurea magistrale in Offshore engineering ovvero un corso per formare nuovi costruttori di piattaforme petrolifere! Come se Eni non avesse già inquinato abbastanza il pianeta!”. Per questo, dicono gli studenti (che hanno anche pubblicato un video dell’iniziativa su Youtube attraverso l’account del Cua), questa “società italiana ha le mani sporche di nero petrolio e rosso sangue. Sangue dei popoli della Nigeria in cui ha scaricato barili e barili di scarti di lavorazione inquinando i terreni; sangue dei popoli della Libia in cui ha militarizzato i siti di estrazione. Come in molti altri territori devastati, le popolazioni si stanno sollevando contro i depredatori come Eni. Eni che non si salverà con il greenwashing! Eni + Unibo = 110 e lode in devastazione ambientale”.