Acabnews Bologna

E ora Merola rivuole il Cpr:
”Per i delinquenti”

Un’ala dell’ex caserma Chiarini tornerebbe detentiva. Il Sindaco lo ha proposto a Minniti che “è contento”. All’esterno la contestazione di Hobo, lanciate uova di vernice e incendiata una bandiera Pd: “I giovani vi odiano!”.

25 Gennaio 2018 - 19:10

“Se Modena continua ad avere problemi tecnici Bologna c’è”. Il sindaco deve avere avuto uno dei suoi occasionali attacchi di cofferatismo, ma questo è particolarmente acuto e segna una netta inversione di marcia rispetto a quanto lui stesso ribadiva solo un anno fa, dicendosi  a ogni occasione contrario a un Cpr sul territorio metropolitana. Oggi c’era in città Minniti, e ne ha approfittato per chiedergli di aprire in un’ala dell’ex caserma Chairini di via Mattei, oggi hub per richiedenti asilo, testualmente, “un centro di rimpatrio per i delinquenti”.

“Non voglio più vedere – rincara – gente come in piazza Verdi che è convinta che col foglio di via può farci quello che vuole”. E ancora: “Vengono qui per delinquere, non c’è problema per chi è di sinistra dire che devono stare qui fino a quando non li abbiamo identificati”. Che ne pensa Minniti? “È contento”. La linea del ministro è proprio questa: “Integrare coloro che devono essere integrati e rimandare nei paesi di provenienza coloro che sono venuti qui per delinquere”. Il partito si allinea subito: secondo il segretario provinciale Critelli è “una proposta molto positiva”, contro chi “viene a delinquere” serve “il pugno duro, misure severe”.

Intanto la visita del sinistro titolare del Viminale ha suscitato come annunciato la contestazione di Hobo, iniziata con un corteo con striscioni e fumogeni per le strade di San Donato (Minniti era nella sede del Quartiere). La sezione dem di via Andreini è stata bersagliata da uova ripiene di vernice. Poi i dimostranti sono tornati verso piazza Spadolini, dove ha sede il San Donato, trovandosi a fronteggiare un ingente disposizitivo di polizia.

“Pd: cinque euro l’ora, Daspo e precarietà. La nostra promessa: ingovernabilità. I giovani vi odiano” e “Avviso di Daspo per un individuo socialmente pericoloso e fascista”: questi gli striscioni visibili in corteo. Dopo la partenza del ministro, la manifestazione ha raggiunto l’esterno della sede, bruciandovi una bandiera del Pd. L’unico momento di tensione si è registrato mentre i contestatori si stavano allontanando: alcuni agenti in borghese hanno avvicinato uno di loro con l’intenzione di identificarlo, i suoi compagni si sono opposti e ne è nato un parapiglia durante il quale i poliziotti hanno spintonato, afferrato e infine accerchiato i manifestanti. Cinque di loro sono stati fermati per alcuni minuti e poi rilasciati.

Così Hobo su Facebook: “Al Pd cittadino in sempre più evidente crisi di legittimità (potremmo dire tranquillamente crollo), ancora una volta, è stata necessaria la militarizzazione di un intero quartiere: alla faccia delle radici che solo due sere fa rivendicavano strillando nervosamente, mentre alcuni studenti e giovani lavoratori gli scaricavano contro l’odio di un’intera generazione”.

Scrive inoltre il collettivo: “Oggi in piazza c’erano quelli che quotidianamente si oppongono ai fascisti di Casapound, che si battono contro le politiche di precarietà del Pd, che non hanno più nessuna fiducia nei partiti istituzionali e non hanno più tempo per aspettare perché hanno capito che non è rimasta altra strada praticabile che il conflitto. Da una parte 5 euro l’ora, dall’altra la rottura con questo presente di merda! Per il Pd e i suoi rappresentanti è rimasto solo l’odio e il disprezzo più profondo di un’intera generazione, e non maldestri tentativi di dialogo, riconoscimento o elemosine. Questa è la strada che riteniamo sia necessario continuare a battere, aprendo squarci nella cortina democratica di questi affamatori, combattendo contro la città invivibile che stanno costruendo e rivoltandogli contro tutta la rabbia che abbiamo accumulato in questi anni di crisi e soprusi. I giovani vi odiano!”