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Due agosto, “i servizi erano allertati” prima della strage

Ed erano interessati “a celare i rapporti ancora esistenti tra il mondo dell’eversione terroristica e personaggi a loro interni”: a dirlo è il rappresentante dell’Avvocatura dello Stato, nell’ambito del processo a carico dell’ex Nar Gilberto Cavallini.

17 Dicembre 2019 - 13:32
Nella primavera del 1980, cioè alcuni mesi prima del 2 agosto, la strage alla stazione di Bologna “era in avanzato stato di preparazione e i servizi erano allertati”. Lo ha detto ieri, in un’udienza del processo per concorso a carico dell’ex Nar Gilberto Cavallini, il legale dell’Avvocatura dello Stato, Andrea Cecchieri, in rappresentanza della presidenza del Consiglio, del ministero dell’Interno e di quello delle Infrastrutture e dei Trasporti e componente del collegio di parte civile. Nella sua arringa Cecchieri ha parlato del ruolo del colonnello del Sisde Amos Spiazzi e dei servizi, riepilogando i “segnali premonitori” che dimostrano che “nella primavera del 1980 la strage era in avanzato stato di preparazione e i servizi erano allertati”. Tra questi le dichiarazioni, nel luglio 1980, dell’estremista di destra Luigi Vettore Presilio al magistrato padovano Giovanni Tamburino, in cui si faceva riferimento a “un attentato di eccezionale gravità”, che avrebbe riempito “le pagine dei giornali di tutto il mondo”, e le informazioni raccolte da Spiazzi a Roma, sempre nel luglio 1980, sul progetto stragista. Informazioni ottenute dopo aver parlato con il leader siciliano di Terza posizione Francesco Mangiameli, poi ucciso dai Nar, e contenute in un rapporto “finito nell’archivio del Sisde senza alcuna comunicazione all’Autorità giudiziaria, che lo scoprì casualmente solo alcuni anni dopo”. Secondo il legale, quindi, i servizi “erano interessati a occultare non soltanto un incidente di percorso, per non essere stati in grado di fermare per tempo l’autore della strage del 2 agosto, ma anche (e soprattutto) a celare i rapporti ancora esistenti tra il mondo dell’eversione terroristica e personaggi a loro interni”. Per quanto riguarda l’imputato, “i Nar nascono con Cavallini e finiscono con Cavallini: come si può pensare che sia estraneo alla strage? Cavallini è dentro questa storia”, ha affermato Cecchieri.