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Cua: “Un nostro compagno ai domiciliari”

A essere stato tratto in arresto oggi pomeriggio è Angelo, attivista del Collettivo: “La Digos asserisce che il 24 settembre fosse nei pressi di Taksim”, mentre avrebbe dovuto osservare un divieto di dimora.

21 Ottobre 2014 - 18:29

Sgombero Taksim (© Michele Lapini)Questa mattina l’aveva richiesto a gran voce la Procura: datemi i nomi di attivisti già colpiti da misure cautelari nel caso si fossero visti durante la manifestazione dello scorso sabato o durante altre manifestazioni. E la digos con grande solerzia si è subito attivata: Angelo un nostro compagno in esilio, e con permessi studio, per i fatti di piazza Verdi, è stato tratto agli arresti domiciliari oggi pomeriggio, in quanto la digos asserisce che il 24 settembre fosse nei pressi di Taksim. Fatto che dovrà essere dimostrato a processo, e che ci fa smentire, documento di arresto alla mano, quanto titola e racconta Il Resto del Carlino On Line, evidentemente su di giri per le sue smanie repressive che imputa ad Angelo la presenza allo sgombero di Taksim avvenuto il primo ottobre.

L’iniziativa repressiva della procura della città attacca in questo caso uno degli studenti universitari più attivi e generosi nelle lotte sociali: dalle battaglie per il welfare studentesco, fino ai cancelli della logistica, Angelo è stato sempre presente per contrastare ingiustizie e prepotenze del potere, come nel caso di Piazza Verdi in cui lo schieramento della celere voleva impedire lo svolgimento di una partecipatissima assemblea pubblica armata di un pericolosissimo megafono!!!

Nel rivendicare la liberazione immediata di Angelo, la fine dell’esilio per i compagni e le compagne di Bologna, e la libertà di movimento per tutti e tutte e in ogni città d’Italia, proseguiremo con grande serenità, tenacia e determinazione nel nostro percorso di lotta contro l’austerità e la precarietà che attanaglia la vita di milioni di studenti e studentesse. Con il 44% di disoccupazione giovanile la nostra città è candidata a vincere il premio della miseria se non fosse per le lotte che anche noi contribuiamo a costruire: affitti in nero, caro-vita, caro-università stanno espellendo sempre più giovani dalla formazione superiore destinandoli ad un futuro di disoccupazione o di precarietà, mentre per gli altri il destino è all’estero o con un salario garantito dalle raccomandazioni di qualche cricca o clientela di partito. Siamo qui per ribaltare questa situazione e vogliamo Angelo con noi il prima possibile a lottare per la giustizia sociale e la dignità di tutti e tutte.

Il Collettivo Universitario Autonomo di Bologna saluta Angelo dando appuntamento alla prossima iniziativa di lotta!

Angelo libero! Liberi tutti, libere tutte!

Cua